NF24
Cerca
Close this search box.

La Russia ha pagato gli interessi sui bond (o almeno così sostiene)

Il ministero delle Finanze della Russia ha riferito con una nota che è stato eseguito l’ordine di pagamento delle cedole di due titoli di Stato emessi in dollari, scadute il 15 marzo, per complessivi 117,2 milioni di dollari. La scadenza era stata indicata da vari media internazionali come un possibile incidente che avrebbe portato al default del Paese.

“Le affermazioni secondo cui la Russia non può adempiere ai suoi obblighi non sono vere”, ha detto Anton Siluanov a Russia Today, tv controllata dallo Stato. “Abbiamo i fondi necessari per onorare i nostri obblighi”.

La scorsa settimana, Fitch ha affermato che un’insolvenza da parte di Mosca era “imminente” e ha declassato il rating delle obbligazioni russe al secondo livello più basso previsto. L’amministratore delegato del Fondo monetario internazionale Kristalina Georgieva ha dichiarato domenica di non considerare un default russo un “evento improbabile”.

Ma Mosca ha accusato l’Occidente di cercare di innescare un “default artificiale” sui 38,5 miliardi di dollari di debito sovrano in valuta estera che ha il Paese. Il Cremlino afferma che il Paese è in grado di pagare i suoi debiti ed è disposto a farlo, ma gli viene impedito a causa delle sanzioni che le sono state imposte come rappresaglia per la sua invasione dell’Ucraina.

Il pagamento di interessi di 117 milioni di dollari è stato il primo test per verificare se quanto dichiara Mosca è vero.

Siluanov ha detto mercoledì a RT Arabic che la Russia ha depositato il rimborso del debito presso una banca corrispondente a Londra, ma ha affermato che il ministero non può garantire che la transazione sia stata accettata, a causa delle sanzioni statunitensi che vietano alle banche di intrattenere rapporti commerciali con istituzioni russe.

Tuttavia, alcuni detentori dell’obbligazione hanno detto a Bloomberg di non aver ancora ricevuto il denaro. Citibank, la banca responsabile della distribuzione del pagamento agli obbligazionisti, non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.

Se la Russia non avesse effettuato il pagamento, si attiverebbe un periodo di grazia di 30 giorni, dando al Paese tempo fino al 16 aprile per adempiere prima di finire ufficialmente in default. Ma il Tesoro degli Stati Uniti nega che siano le sanzioni statunitensi a impedire alla Russia di pagare i suoi debiti.

Un portavoce del Tesoro ha dichiarato a Bloomberg che gli individui e le istituzioni statunitensi possono ricevere “interessi, dividendi e pagamenti in scadenza” dalla banca centrale russa, il che significa che le sanzioni statunitensi non escluderebbero necessariamente la capacità della Russia di completare i pagamenti delle obbligazioni.

Eppure il mondo finanziario si è preparato per un default sovrano russo nelle ultime settimane, poiché Mosca ha minacciato di rimborsare i suoi creditori in rubli fintanto che le sue riserve estere rimarranno congelate a causa delle sanzioni occidentali.

Mentre alcune delle obbligazioni denominate in valuta estera della Russia consentono al Paese di onorare il proprio debito in rubli, l’obbligazione in scadenza ieri non conteneva tale disposizione. Se il Paese avesse pagato il titolo di ieri nella valuta nazionale, sarebbe stato considerato in default, secondo Fitch Ratings.

La Russia ha ulteriori 615 milioni di dollari di pagamenti di interessi in scadenza entro la fine di marzo ma soprattutto un’altra obbligazione da 2 miliardi di dollari da corrispondere entro il 4 aprile.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.