La Russia ha annunciato che non accetterà più pagamenti in dollari o euro per le forniture di gas all’Unione europea, in risposta alle sanzioni e al congelamento delle riserve imposti dall’Occidente. Il presidente Vladimir Putin ha preso questa decisione durante una riunione di governo, affermando: “Ho preso la decisione di attuare una serie di misure per passare al pagamento in rubli del nostro gas consegnato a Paesi ostili, e di rinunciare in tutte le transazioni alle valute che sono state compromesse”.
Putin ha ordinato a Gazprom, l’azienda energetica russa, di convertire i contratti di fornitura in rubli, ha sottolineato che “non ha alcun senso per noi”. Tuttavia, il Cremlino ha assicurato che la Russia continuerà a rispettare i volumi e i prezzi stabiliti nei contratti precedenti, poiché desidera mantenere la sua reputazione di partner e fornitore affidabile.
L’effetto immediato di questa mossa è stato un aumento significativo del prezzo del gas, con un aumento superiore al 25% all’hub olandese Ttf, che ha raggiunto i 124,09 euro per megawattora.
Inoltre, l’annuncio di Putin ha portato all’aumento del valore del rublo, come desiderato. Il tasso di cambio con l’euro è passato rapidamente da 112 a 107, per poi stabilizzarsi intorno a 108, mentre il rapporto con il dollaro è passato da 103 a 97,75, per poi risalire a circa 100. Tuttavia, questi livelli sono ancora lontani da quelli precedenti all’inizio della guerra in Ucraina. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, aveva recentemente affermato che “un rublo vale meno di un penny americano”.
Le borse europee hanno registrato un calo a seguito di queste notizie: Francoforte ha perso l’1,3%, Madrid l’1,4%, Parigi e Milano l’1%, mentre Londra ha subito un leggero calo dello 0,1%.
