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Fantacalcio, l’Ad Ragosta: Una passione da 4 milioni di giocatori

Ragosta

C’è chi è più spavaldo e non smette di rilanciare per potersi assicurare il calciatore migliore e chi conserva i crediti per utilizzarli durante l’anno per riordinare la squadra e mettere le mani sulle sorprese del momento. C’è chi punta tutto sull’attaccante da venti goal a stagione e chi compone una rosa in modo certosino, con chicche e giocatori sconosciuti pronti a sorprendere tutti. Un gioco irrinunciabile per gli appassionati di calcio che ha raggiunto traguardi e cifre considerevoli: 4 milioni di utenti registrati (e app scaricate) che gli hanno valso la partnership ufficiale con il campionato di Serie A Tim. Stiamo parlando del Fantacalcio, il gioco nato dalla mente di Riccardo Albini e diventato ormai uno dei punti di riferimento imprescindibili della vita di ogni appassionato di calcio: 8 o 10 amici intorno ad un tavolo (virtuale o in presenza) che compongono la propria rosa di calciatori battendo all’asta il valore d’acquisto, schierando poi di domenica in domenica la migliore formazione, sfidandosi a vicenda.

In Italia è divenuto un fenomeno di massa, con la Tv ufficiale in multicast (Twich, Facebook e YouTube) e le trasmissioni con Pierluigi Pardo, Riccardo Trevisani e Mario Giunta, il sito fantacalcio.it che è ormai la bibbia dei calciodipendenti dove trovare tutto su probabili formazioni, analisi, previsioni, informazioni e curiosità. Ne parliamo con Nino Ragosta, amministratore delegato di Fantacalcio. “Il gioco vero e proprio lo ha inventato Riccardo Albini che è il papà di tutti noi”, ci tiene a precisare Ragosta che, a dispetto della centralità di Roma e Milano ha scelto la sua Napoli come quartier generale per non snaturare lo spirito emozionale da cui tutto ebbe inizio.

Ragosta, cosa si prova ad aver creato un gioco che appassiona 4 milioni di persone?

Siamo consapevoli di essere oggi uno dei driver che contribuiscono all’amplificazione della portata dell’evento del calcio, che già di per sé è larghissimo. Sicuramente per i match di seconda o terza fascia diamo un contributo, portando interesse anche da parte di tifosi di squadre più blasonate. La soddisfazione nell’aver creato tutto questo è ovviamente enorme.

Fantacalcio è una community che ha intercettato una passione e l’ha resa disponibile e alla portata di tutti: italiani popolo di santi, navigatori e fantallenatori.

Creai un sito per giocare con i miei amici senza alcuna velleità commerciale. Stiamo parlando degli anni 90. L’interesse è stato sempre maggiore e ci siamo aperti all’esterno. Credo che il segreto del successo sia stata sempre la forte connotazione di gioco e di passione: per noi avere una piattaforma dove condividere formazioni, classifica e informazioni era un’esigenza primaria. Avevamo voglia di divertirci, nulla di più…

Fantacalcio ha anche cambiato la cultura del calcio e del tifoso: niente urla, tanto sfottò, molta attenzione ai dati e ai numeri. Un tifoso del Milan potrebbe esultare per un goal della Juventus con la giustificazione “ce l’ho al Fantacalcio…”.

All’inizio il nostro forum era il centro della comunità: i nostri utenti sono davvero una community coesa. I fantallenatori sono colleghi e amici, leghe che durano negli anni e che sono pretesti per continuare a frequentarsi. Il Fantacalcio è quella roba che ti permette di prendere in giro gli amici il lunedì mattina, e tenere un contatto con loro. Siamo un mezzo di socialità e aggregazione in un’era fortemente individualista. E siamo felici che la passione viene tramandata di padre in figlio. Quando ce l’asta a settembre, ormai ad agosto, non c’è più impegno che tenga. O la chat su Whatsapp con gli sfottò… Davvero una dimensione ludica irrinunciabile con un fortissimo spirito di gruppo.

Da un punto di vista editoriale si può ancora allargare il bacino di utenza?

Questo è un gioco longevo, difficilmente si smette una volta iniziato. Da un recente sondaggio fatto alla Sapienza lo scorso anno, ben oltre il 90% dei fantallenatori intervistati ha dichiarato di giocare sulla nostra piattaforma, e questo ci porterebbe a pensare di aver saturato il mercato. In realtà noi facciamo leva sulle nuove generazioni costantemente e sugli scettici over 40: appassionati di calcio che dichiarano di non essere molto interessati, perché ancora non lo hanno provato aggiungerei io. E poi c’è il segmento femminile in enorme ascesa. Insomma, diciamo che i 4 milioni raggiunti sono una forte base, ma che il futuro potrà aprirci nuove opportunità di ampliamento di contatti e giocatori.

Siete stati partner della finale di Coppa Italia, siete il gioco ufficiale con tanto di logo della Serie A Tim, avete l’anchorman sportivo di punta, Pierluigi Pardo, e tante altre iniziative sono in cantiere.

Stiamo lavorando sulla nuova app che uscirà tra due anni, che sarà ottimizzata e ancora più ricca di contenuti. Lo sviluppo non si ferma mai. Dietro un gioco che fa divertire milioni di persone contemporaneamente c’è tantissimo lavoro e solo grazie alle alchimie che Luigi Cutolo, socio e CTO di Quadronica, riesce a fare, guidando un team di developer corposo come il nostro, riusciamo a soddisfare una platea di utenti così vasta senza batter ciglio. Il futuro è ricco di nuove tecnologie e noi sapremo cogliere quelle più adatte ad arricchire il Fantacalcio senza snaturarne mai l’essenza.

L’intervista integrale all’AD di Fantacalcio è disponibile sulla pagina Instagram di Fortune Italia a questo link.

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