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Il compleanno dell’Istituto Pontano: la pedagogia come cittadinanza attiva

Sappiamo quanto la formazione sia sempre di più al centro dell’attenzione e quanto conti il metodo didattico nell’insegnamento. L’Istituto Pontano, fondato a Napoli dalla Compagnia di Gesù il 13 novembre 1876 e dedicato a Silvio Pellico, è un centro di formazione di eccellenza, dove la pedagogia diventa cittadinanza attiva e dove i ragazzi studiano per contribuire a migliorare la società in cui vivono.

Restituire, insomma, qualcosa che si è ricevuto “perché, come afferma Pasquale Serra, presidente dell’istituto partenopeo – operare secondo la pedagogia di Sant’Ignazio di Loyola significa formare uomini e donne per gli altri, cittadini che si pongono al servizio della comunità”.

La Cura personalis è il cuore dell’insegnamento. Un metodo educativo che non sembra avere cinque secoli alle spalle. Al centro di esso, l’uomo e la sua unicità, affinché ogni ragazzo deve scoprire “le proprie passioni, attitudini e potenzialità”, racconta a Fortune Italia il presidente dell’Istituto.

L’Istituto fu denominato Scuola Convitto Pontano perché vi aveva abitato Giovanni Pontano, il grande umanista napoletano che in quella sede aveva organizzato un sodalizio di dotti. Poi i Gesuiti acquistarono il Palazzo Cariati della famiglia Spinelli che dal 1922 è sede della sua attività formativa a Napoli.

Quest’anno, dunque sono cento anni di presenza dell’Istituto nello stesso stabile, un’occasione da celebrare. “Per il centenario del Pontano presso palazzo Cariati ci sarà un intero mese di eventi musicali. Sarà soprattutto un momento di testimonianza che vogliamo consegnare alle generazioni future”, conferma Serra.

Nelle aule sono passati anche tanti personaggi noti, come lo scrittore Maurizio De Giovanni, l’attore Alighiero Noschese, il giornalista Mario Orfeo.

“Crediamo che il messaggio di Sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, sia più che mai attuale. Rivoluzionario, nella sua grandezza. Perché prendersi cura di giovani personalità che si affacciano al mondo con curiosità e stupore e alle quali dobbiamo rivolgere ogni attenzione è più di una missione. Anche perché la contemporaneità esige risposte nuove rispetto a quelle fornite fino a oggi”, aggiunge Serra.

Educazione, quindi, come rapporto di reciprocità. Un dare e avere etico e morale tra docenti e allievi. “Senza contare che la lunga fase storica in cui la secolarizzazione sembra essere l’unico vessillo portatore di senso – prosegue Serra – merita una risposta etica altrettanto forte”.

Forse è per questo che alle tradizionali discipline, quelle che si studiano in ogni scuola superiore, l’offerta del Pontano è ricca di attività extrascolastica. “Uno dei tratti distintivi del Pontano – sottolinea Emma Armentano, preside dell’Istituto – è la tutoria personalizzata. È il nostro fiore all’occhiello ed è una attività che è difficile riscontrare altrove e che è una specificità della rete Gesuiti Educazione. E poi, ci sono le tante attività che accompagnano i ragazzi nel loro percorso: i corsi di giornalismo, scrittura creativa, i laboratori artistici, il teatro, lo sport. E la Pontano Music Academy, diretta dal maestro Francesco Capriello, con la quale ogni anno studenti e insegnanti realizzano un disco il cui ricavato è devoluto a progetti di beneficenza”.

 

Articolo di Marco Onnembo, scrittore

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