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La settimana, storie e analisi: l’orgoglio delle donne del pharma

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Ecco le notizie della newsletter di questa settimana:

– L’orgoglio delle donne del pharma
– La seconda mega nave di Snam
– Fenomenologia dei naming rights
– La globalizzazione si rinnova
– 40 under 40 dal passato

 

L’opinione

Di Margherita Lopes

Un gruppo sorridente, elegante e colorato: sono le ‘donne del pharma‘, manager, presidenti o Ad delle aziende del settore attive in Italia, che hanno occupato per un po’ il palco dell’Assemblea pubblica di Farmindustria per una foto celebrativa. 

La parità di genere in questo settore è infatti già una realtà: il 43% degli addetti è donna contro il 29% della media dell’industria italiana. E se negli ultimi cinque anni l’occupazione è cresciuta del 9%, spesso si è trattato proprio di donne e giovani (+13%). Ma, soprattutto, in molte hanno rotto il ‘soffitto di cristallo’ e sono entrate nella stanza dei bottoni, come mostrano le tante aziende farmaceutiche in Italia che vantano una leadership femminile. 

Trovate qui l’articolo integrale.

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Le altre storie della settimana

Energia
Gas, Snam acquista la seconda mega nave (da 400 mln di dollari)

Un’altra mega nave per il gas italiano. La seconda, dopo la Golar Tundra acquistata per 350 mln di dollari a inizio giugno. Snam ha infatti annunciato di aver firmato un accordo con BW LNG per l’acquisizione, da parte del gruppo, del 100% del capitale sociale di FSRU I Limited, che al closing possiederà come unico asset la nave di stoccaggio e rigassificazione (FSRU, ovvero Floating storage and regasification units) ‘BW Singapore’.

Sport
Naming Rights, fenomenologia di un business

Decine di milioni di euro in cambio della cessione dei diritti del nome dello stadio. Il fenomeno – noto come naming rights – è conosciuto da diversi anni, era in grande ascesa prima dell’avvento della pandemia, con il calcio italiano che si è accodato senza però passare all’incasso come in altri paesi.

Economia
Friend-shoring, la globalizzazione si rinnova

La crisi ucraina. La guerra economico-finanziaria contro la Russia da parte degli Usa e alleati Nato. Le crescenti tensioni tra Usa e Cina. Il disallineamento dell’India dall’asse occidentale. La crescente espansione dell’influenza cinese in Africa, Centro Asia e Medio Oriente. Tutti questi eventi spingono a domandarsi se la globalizzazione, come l’abbiamo vissuta negli ultimi 30-40 anni, non sia giunta a una fase di “rebranding”.

Ranking
40 under 40 dal passato

Quando Fortune Italia ha incluso Erika De Santi nella 40 Under 40 del 2021 la situazione di WeRoad, startup co-fondata dall’imprenditrice classe 1988, era quella di una impresa del travel alle prese con una crisi senza precedenti come quella della pandemia. A un anno di distanza, De Santi racconta i progressi fatti, e quelli ancora da fare. In occasione dell’uscita, a luglio, della 40 under 40 del 2022, abbiamo interpellato anche un’altra ‘vecchia gloria’: Mauro Porcini nel 2012 fu inserito nella 40 Under 40 di Fortune.com, insieme a Mark Zuckerberg di Facebook (ora Meta), Larry Page di Google, Marissa Mayer di Yahoo.

Notizie Adnkronos:

– Persone, acqua ed energia: i risultati di Sanpellegrino

– Webuild lancia ‘Acqua per la vita’, progetto per costruzione desalinizzatori

 

 

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