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Paolo Curati

Paolo Curati Knauf Insulation Fortune Italia

Paolo Curati è Managing Director Italia di Knauf Insulation S.p.A. azienda del Gruppo Knauf, leader a livello mondiale nella produzione di materiali per l’edilizia e di soluzioni per l’isolamento.

INTERVISTA DI ANTONIO SANTAMATO

Knauf Insulation è un’azienda multinazionale impegnata da oltre 40 anni in soluzioni innovative di isolamento termico (1). La riqualificazione energetica del patrimonio edilizio è un elemento fondamentale per affrontare le straordinarie criticità che emergono dallo scenario post pandemico e di guerra in Ucraina, che chiaramente sta facendo alzare i prezzi delle materie prime. Quali sono le conseguenze di tutte queste criticità, nel settore della riqualificazione energetica?

Partiamo dal presupposto che l’Italia è un grande importatore di energia. Il contesto internazionale e le grandi tensioni che stiamo vivendo ci pone di fronte a delle riflessioni. Una di queste riguarda il patrimonio edilizio italiano, che utilizza il 40% dei consumi finali di energia elettrica (2). Questo apre ad alcune riflessioni: la riqualificazione energetica del nostro patrimonio edilizio deve essere una priorità (3). Secondo un recente studio del Building Performance Institute Europe, per ogni milione di euro investiti nella riqualificazione energetica degli edifici si creano una media di 15 posti di lavoro non delocalizzabili. Tendenzialmente è una condizione che massimizza la crescita del nostro Paese in termini di Pil. In questo scenario c’è da dire che i grossi investimenti internazionali sono bloccati perché stanno subendo il caro prezzi delle materie prime. Il nostro patrimonio edilizio è uno dei più vecchi d’Europa; abbiamo un consumo pro-capite di materiali isolanti che è il più basso d’Europa. Vuol dire che stiamo poco attenti all’efficienza energetica delle nostre case e dei nostri edifici.

Bonus 110%: in Italia sono state realizzate moltissime truffe generando frodi da 5,6 miliardi di euro. Si giocava tutto sull’assenza o quasi di controlli iniziali. Cosa non ha funzionato nel nostro sistema?

Il grosso di queste frodi è legato soprattutto al Bonus facciate che era poco strutturato, sia in termini di controlli che di soluzioni e applicazioni. Il problema non é il 110% che oltre al rilancio dell’economia fa emergere il lavoro nero dell’edilizia che è una piaga per il nostro Paese. Appena saranno resi disponibili i dati poi, sono convinto che potremo valutare anche l’impatto positivo della misura in termini di efficienza energetica e riduzione del fabbisogno energetico per riscaldamento e raffrescamento degli edifici riqualificati.E’ palese che il bonus 110% vada migliorato: un orizzonte temporale così stretto (2-3 anni) ha dato spazio a speculazioni e non ha permesso a grandi imprese strutturate di programmare e investire. Questo è un tema fondamentale perché dobbiamo avere un arco temporale fino almeno al 2030, perché ce lo chiedono gli obiettivi di decarbonizzazione del nostro patrimonio. Poi c’è un tema di segmentazione dei beneficiari: il 110% era usufruibile dal milionario al pensionato e questo, secondo me, non è equo e socialmente accettabile. C’è da prestare inoltre una forte attenzione alle case popolari. Un’altra priorità è quella di non escludere le attività commerciali e industriali perché ci sono imprenditori che fanno business con i propri immobili: ristoratori, albergatori vivono sullo stato di salute dei propri immobili quindi escluderli dal bonus 110 non è un’ottima manovra. Infine c’è bisogno di segmentare gli operatori, fare selezione: adesso con l’attestazione SOA (un’attestazione di qualificazione per la partecipazione a gare d’appalto, ndr), tanto voluta dall’ANCE, probabilmente abbiamo messo un freno ai speculatori improvvisati. Andava fatto prima ed è un tema da non sottovalutare.

La Settima Conferenza globale annuale sull’efficienza energetica dell’Agenzia internazionale dell’Energia ha invitato ad accelerare gli interventi di efficientamento energetico degli edifici e dell’industria al fine di ridimensionare il consumo di gas. Tuttavia, con la fine del 110% e in assenza di altri strumenti che continuino a incentivare l’efficientamento edilizio, l’Italia rischia di avviarsi su un cammino opposto…

Penso sia giunta l’ora nel nostro Paese di aprire un tavolo di discussione di operatori del mercato, industriali, consumatori, associazioni, per capire quale sia il modo migliore per continuare l’incentivazione fiscale e per raggiungere gli obiettivi di lungo periodo che il Paese si è dato. Dal 1998 l’Italia spende ogni anno circa 23 miliardi di incentivi fiscali e molte volte sono completamente scollegati dai target che il Paese si dà a livello europeo, ma anche domestico. Io credo che una riflessione su come investire questo denaro e su come strutturare l’incentivazione fiscale vada fatta. L’osservatorio europeo nel settore costruzioni ha inserito il bonus 110% come una delle migliori misure per la ‘deep renovation’ e per l’efficientamento energetico del nostro patrimonio immobiliare. È veramente un caso studio in tutta Europa come qualità dell’incentivo, quindi partendo dai limiti che abbiamo detto e dalle opportunità di sviluppo, con un tavolo allargato di operatori, l’incentivo deve diventare un punto di partenza per cogliere gli obiettivi di decarbonizzazione del nostro patrimonio (4).

TRA LE RIGHE

(1) Knauf Insulation S.p.A. è un’azienda del Gruppo Knauf, leader a livello mondiale nella produzione di materiali per l’edilizia e di soluzioni per l’isolamento con oltre 5.500 dipendenti e più di 37 stabilimenti produttivi dislocati 15 paesi. Con un’esperienza di oltre 40 anni nel settore dell’isolamento termico oggi Knauf Insulation offre una gamma completa di soluzioni per l’isolamento termico, acustico e per la protezione al fuoco degli edifici in genere e applicazioni tecniche per il settore industriale.


(2) Il settore delle costruzioni è responsabile del 40% dei consumi finali di energia e del 36% delle emissioni di gas climalteranti


(3) Secondo ANCE ogni euro investito nel settore delle costruzioni attiva 3.5 EURO sulla filiera


(4) Secondo un studio del Politecnico di Milano, la riqualificazione energetica profonda del parco immobiliare italiano permetterebbe di mantenere la temperature di comfort, sia in regime estivo che invernale, fino a 4 giorni senza utilizzo dell’impianto riscaldamento/raffrescamento.

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