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Fortune Global 500, cinque italiane nella lista delle maggiori aziende al mondo

FORTUNE Global 500 2022

Unicredit esce dalla classifica, e le italiane nel ranking delle maggiori società al mondo per ricavi ora sono solo cinque, più due ‘olandesi’ (Stellantis ed Exor) . Le cinque italiane rimaste nella Fortune Global 500 di quest’anno sono Assicurazioni Generali, Enel, Eni, Intesa Sanpaolo e Poste Italiane.

La Global 500 è il ranking di Fortune.com delle maggiori aziende mondiali, ordinate per ricavi. Non va confusa con la Fortune 500, che invece è il ranking delle sole aziende americane.

Tra i cambiamenti principali di quest’anno quello che riguarda Unicredit: i ricavi da 17,95 mld registrati nel 2021 non sono stati abbastanza per far parte della Fortune Global 500 2022. Già lo scorso anno la banca ora guidata da Andrea Orcel era l’ultima delle italiane, quasi a fondo classifica, alla posizione 469 (dalla posizione 425 dell’anno precedente).

Le italiane (e olandesi) in classifica

Lo scorso anno, la prima delle italiane era un’olandese: Exor. Controllando il gruppo Fca, la holding degli Agnelli poteva vantare la posizione numero 37.

Quest’anno però la Global 500 riflette quello che è forse stato il più grande spostamento di equilibri del panorama automotive nel 2021, e negli ultimi anni: il ‘reverse merger’ con cui Fca e Peugeot si sono unite nel 2021, con il deconsolidamento di Fca da Exor (che ha perso così un 65% di ricavi rispetto al ranking precedente, scendendo alla posizione 293) e la nascita di Stellantis.

Ed è proprio Stellantis che ha preso il posto di Exor nella top 50 della classifica, mentre la holding olandese degli Agnelli-Elkann è diventata recentemente ancora meno italiana, annunciando lo spostamento delle sue azioni (16 mld di capitalizzazione) dalla Borsa di Milano a quella di Amsterdam, dove c’è la sede legale di Exor.

Di tutte le new entry dell’edizione di quest’anno, Stellantis (che ha sede legale sempre ad Amsterdam) è quella con la posizione più alta: la numero 29, con un fatturato 2021 da 176 mld di dollari.

Dopo Stellantis, ecco le italiane.

Anche nel 2022 a vantare il dato migliore è Assicurazioni Generali: si trova alla posizione numero 72 (dalla 73 dell’anno scorso), con ricavi per 117 mld di dollari (+20%)

Se il 2020 è stato un anno difficile per le società energetiche, lo stesso non si può dire per il 2021, che è stato l’anno in cui la domanda è ripartita, provocando un balzo storico nei conti delle società del settore. Basta guardare Enel e Eni.

Lo scorso anno il gigante italiano dell’elettricità era sceso al 118esimo posto in classifica, dall’87esimo dell’anno precedente. Nel 2022, con un balzo di quasi 30 posizioni, passa al 90esimo posto, con 104 mld di dollari di ricavi per un incremento del 40%.

Ancora più impressionante il risultato di Eni, che nel 2021 ha goduto della ripresa dell’Oil&Gas. Passa dalla posizione 216 alla 111, con 91 mld di dollari di ricavi con un incremento di quasi l’80%. Un dato opposto al precedente, quando si era registrato un -37% alla voce entrate e un -6039% alla voce profitti.

Il quarto gigante italiano della Fortune Global 500 è Intesa Sanpaolo, che ha perso 7 posizioni (da 291 a 298) con 46,5 mld di dollari di entrate e un incremento del 13%.

Ultima delle grandi aziende del nostro Paese è Poste italiane, che perde più di 20 posizioni, dalla 355 alla 378. Aumentano però le entrate, a 37 mld di dollari (+9,6%).

La classifica: il rimbalzo del 2021

Ogni edizione del ranking di Fortune.com racconta le grandi trasformazioni del mondo del business in un determinato anno. Il 2021 è stato l’anno del rimbalzo post pandemico. Le entrate totali delle aziende della Global 500 hanno raggiunto i 37,8 trilioni di dollari, con un aumento del 19%. Si tratta del tasso di crescita annuale più alto nei 33 anni di storia della lista, e in generale la cifra più alta mai raggiunta

A godere del rimbalzo del 2021 sono state anche le industrie come i produttori chimici e le società minerarie e metallurgiche, oltre ai giganti dell’energia: la loro crescita è stata molto più rapida del resto della Global 500.

Anche i profitti sono tornati a crescere, salendo dell’88% a un record di 3,1 trilioni di dollari. Un dato quasi raddoppiato. Buona parte di quella crescita si è concentrata nell’industria energetica. Il settore ha generato 485 miliardi di dollari di guadagni, con un aumento di oltre il 6.000% rispetto al 2020. Il titano del petrolio Saudi Aramco (n. 6) ha rivendicato il suo titolo di azienda più redditizia del mondo da Apple (n. 7) con 105 miliardi di dollari nei guadagni. Il dato degli utili portati a casa dalle Big Tech continua naturalmente ad essere molto alto: sommando i profitti di Apple, Alphabet (n. 17) e Microsoft (n. 33) si arriva a 232 mld di dollari.

A guidare la classifica c’è sempre Walmart, al numero 1 per il nono anno consecutivo, seguita al numero 2 da Amazon, che l’anno scorso era terza. Con 84 mld di dollari di entrate in più, quest’anno arriva alla seconda posizione, che non aveva mai raggiunto prima. Completano la top 5 i giganti cinesi dell’energia State Grid, China National Petroleum e Sinopec. Se è vero che già negli anni precedenti il numero di società cinesi in classifica aveva superato quello delle società statunitensi, quest’anno per la prima volta si registra un sorpasso cinese (comprendendo nel discorso anche Taiwan) anche alla voce ricavi. Il 31% dei ricavi della Global 500 viene da società cinesi.

La top 10 della Fortune Global 500 2022:

1. Walmart (USA)    
2. Amazon.com (USA)  
3. State Grid (Cina
4. China National Petroleum (Cina)    
5. Sinopec (Cina)   
6. Saudi Aramco (Arabia Saudita)
7. Apple (USA)  
8. Volkswagen (Germania)   
9. China State Construction Engineering (Cina)
10. CVS Health (USA)

 

La metodologia di Fortune

Le società della Fortune Global 500 sono classificate in base ai ricavi totali per i rispettivi anni fiscali terminati entro il 31 marzo 2022. Tutte le aziende nell’elenco devono pubblicare dati finanziari e segnalare parte o tutti i dati a un’agenzia governativa. Le cifre sono quelle riportate dalle aziende e i confronti sono con le cifre dell’anno precedente come originariamente riportate per quell’anno.

 

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