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Energia e Ambiente: le sfide del futuro nella solita Italia

Energia programmi a confronto fortune italia

Sganciarsi dal gas russo dopo averne abusato ed essersi consegnati ai ricatti di Putin. Il despota del Cremlino era diventato il fornitore quasi monopolista di metano. È lui che pompa ancora oggi miliardi di metri cubi di liquido che fa accendere i motori dell’economia europea. Ora però c’è la guerra in Ucraina e la geopolitica diventa anche arma economica.

Oggi più di ieri l’obiettivo numero uno che la Commissione Europea ha assegnato a tutti i paesi Ue col piano RePower Eu è affrancarsi dalla Russia. LItalia deve installare 85 gigawatt (GW) di energie rinnovabili entro il 2030. Stiamo parlando del 72% della produzione elettrica nazionale. Al momento siamo fermi sui 33 GW e procediamo ad una media di 0,85 GW lanno. Abbiamo già fallito questo obiettivo.

Che cosa blocca le rinnovabili in Italia? Viene da ridire, ma è la solita litania italiana. La burocrazia, le autorizzazioni, le contrapposizioni e talvolta le guerre di religione tra ambientalisti e paesaggisti, tra i sacerdoti dell’estetica del patrimonio nazionale e chi invece vuole il raggiungimento degli obiettivi climatici della transizione ecologica. In mezzo a questa guerra c’è l’industria manifatturiera italiana (tra le prime dieci al mondo) che è energivora, che ha bisogno di energia. Da qualche parte deve uscire. E deve essere fornita a prezzi compatibili con la produzione nazionale. Altrimenti ci sarà chi spegnerà le fabbriche.

Le energie rinnovabili non sono un sghiribizzo ambientalista, sono anche un business milionario. E in Italia là dove c’è un affare lecito subito arriva anche la mafia in giacca e cravatta per lucrare, truffare fondi comunitari. Pure questo non è una novità.

Le fonti energetiche rinnovabili hanno subito uno stopPer fare in modo che diventino parte integrante del patrimonio energetico nazionale, servono accumulatori. Servono a immagazzinare la potenza in eccesso rilasciandola quando serve, proteggendo la rete dai picchi. Le soluzioni? Ci sono le megabatterie. Però per realizzarle occorre acquistare le terre rare. Bisognerebbe rivolgersi sempre alla Russia o alla Cina. E non è il momento.

Si è anche aperta qualche discussione, si è levata qualche voce sul ritorno al nucleare. Lo definiscono nucleare pulito, di ultima generazione. In questa difficile campagna elettorale il Terzo Polo parla con nettezza di nucleare. Il centrodestra ne fa cenno, ma senza insistere, non è il cavallo di battaglia del trio BeSaMe (Berlusconi, Salvini, Meloni). Pd e centrosinistra dicono no. M5s non ne vuole manco sentir parlare di nucleare e di termovalorizzatori, che pure trasformano la monnezza in energia.

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