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Credito d’imposta per rinnovabili e rigassificatori, ecco il piano ‘4.Energy’

Alberto Baban piano 4.energy

Siamo dentro una crisi energetica senza precedenti. Una crisi ormai deflagrata. Occorre agire velocemente sostenendo economia, imprese e famiglie. Questo è chiaro a tutti: al Governo; al Parlamento di oggi e a quello che si insedierà dopo le elezioni del 25 settembre; all’Europa; a ciascun imprenditore e lavoratore che si trova costretto a decidere cosa eliminare dal proprio paniere dei consumi e come rivedere i propri investimenti.

Occorre quindi essere molto pratici, ma anche progettuali: in questa direzione ritengo che per aiutare le imprese a ridurre i costi della bolletta elettrica si debba incentivare, con un credito d’imposta al 50% gli investimenti atti a produrre energia rinnovabile per autoconsumo come il fotovoltaico (inclusi i sistemi di accumulo).  Un piano ‘4.Energy’ in sintonia con la generale visone di quarta rivoluzione industriale, finanziato grazie ad una disponibilità economica senza precedenti derivante dai fondi del Pnrr.

Questo periodo di campagna elettorale non è molto diverso da tanti altri che negli anni si sono succeduti. La differenza rispetto al passato è che con la pandemia e con la guerra in Ucraina, da cui è scaturito l’aggravarsi della crisi energetica, ci si è trovati a gestire problemi planetari. Problemi acuiti, per quanto riguarda l’Italia, da un fallimento totale di vent’anni di mancata politica energetica, industriale ed estera con l’unica eccezione del periodo in cui si decise di realizzare il gasdotto Tap (con Calenda al Mise). C’è stata una totale incapacità di avere una lettura geopolitica su come si stava posizionando il mondo. La miopia quindi anzitutto è stata nostra, è bene esserne coscienti senza fare demagogia: abbiamo costruito muri ideologici che ci hanno impedito di abbracciare nuovi modelli produttivi e di consumo, votati alla tutela delle risorse naturali e alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento.

piano 4.energy fortune italia

Ora, a crisi conclamata, abbiamo il dovere e l’opportunità di espiare le nostre colpe, mettendo in campo idee e risorse economiche capaci di gestire le difficoltà odierne, tutelando anche il futuro del nostro Paese e delle generazioni che verranno. Per questo ritengo occorra favorire l’investimento sulle forme di energia rinnovabile per autoconsumo, applicando un credito d’imposta modulato da un coefficiente percentuale tra l’energia consumata e quella immessa in rete per premiare il proprio utilizzo.

Accanto a questa misura serve mettere a punto un pacchetto di provvedimenti, realisticamente attuabili sin da subito e doverosamente rendicontabili, capaci di far approdare il nostro Paese in porti sicuri. Mi riferisco a completare con procedure straordinarie la costruzione di due rigassificatori galleggianti;  a riattivare e potenziare gli impianti esistenti aumentando così la produzione di gas naturale; a rafforzare la strategia sulle energie rinnovabili, anche completando il processo di individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti di generazione elettrica da fonti rinnovabili per velocizzare il processo di localizzazione e autorizzazione. E ancora, completare l’opera di semplificazione delle autorizzazioni per gli impianti; programmare le nuove aste Fer; valorizzare l’idroelettrico come asset strategico per il Paese; favorire lo sviluppo dell’idrogeno; promuovere in Eu un price cap a tutto il gas importato per ridurre anche il costo dell’energia elettrica. In subordine, introdurre modalità più efficienti e più efficaci di quelle recentemente individuate per trasferire la extra-rendita reale (non presunta) delle imprese energetiche – inclusi i trader – a famiglie meno abbienti e imprese energivore; intervenire sul prezzo della CO2 a carico delle imprese (incluse quelle energetiche). Tutto questo è parte di una strategia che deve avere la massima priorità esplicitata in queste settimane dalla collaborazione tra il Governo in carica e tutte le forze politiche impegnate a mettersi in luce davanti ai propri elettori, dimenticando che la luce si sta affievolendo.

*Alberto Baban è imprenditore e Candidato di Azione-Italia Viva, Collegio Veneto 1

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