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Ottobre mese dell’educazione finanziaria, l’analisi di Annamaria Lusardi

Ottobre è il mese dell’educazione finanziaria, e da 5 anni il Comitato per la programmazione ed il coordinamento delle attività di educazione finanziaria – Edufin – promuove una serie di iniziative sull’intero territorio nazionale, volte a divulgare la consapevolezza di questo tema, ancora poco diffusa. “Costruisci oggi quello che conta per il tuo futuro” è il claim della quinta edizione del Mese dell’Educazione Finanziaria, organizzato da Edufin. Fino al 31 ottobre saranno organizzati in tutta Italia eventi e iniziative dedicate alle conoscenze e competenze finanziarie, assicurative e previdenziali, nell’ottica che l’educazione finanziaria sia un mezzo straordinario per costruire il futuro non solo individuale, ma collettivo.

Ne abbiamo parlato con Annamaria Lusardi, direttrice del Comitato Edufin. Siamo partiti dalla considerazione che gli italiani sono, da sempre, percepiti come popolo di risparmiatori. Le stime della Banca d’Italia rilevano che, nel primo trimestre del 2022, la propensione al risparmio si sia attestata al 12,6%. Ma quanto potrà resistere questo trend, rispetto all’aumento dell’inflazione e dei tassi Bce?

“Innanzitutto parliamo di inflazione, che è uno dei peggiori nemici del risparmio fa il punto Lusardi “e anche i tassi così alti e le bollette sempre più care, potrebbero avere effetto negativo sul risparmio. Quello che stiamo vivendo è un momento complesso, difficile, soprattutto per quelle famiglie già vulnerabili, e noi come comitato siamo interessati alla diffusione capillare dell’educazione finanziaria, col fine di aiutare le famiglie a gestire il proprio bilancio, in maniera consapevole e responsabile”.

Gli italiani nella fascia d’età 18-60 anni, dichiarano di aver iniziato a risparmiare prima dei 30 anni, nel 45% dei casi, il 24,5% addirittura prima dei vent’anni.

Per la direttrice di Edufin “è importantissimo cominciare a risparmiare da giovani. Quando parliamo di ‘finanza personale’, dobbiamo sempre sottolineare che il fattore dirimente è il tempo, prima si parte meglio è, e più possibilità abbiamo che il nostro capitale, se riusciamo ad investirlo bene, possa crescere. È importante educare i giovani al risparmio, loro hanno in dotazione il tempo, risorsa importante che va usata bene”.

E quanti pensano a risparmiare per la pensione? Pare sia un problema solo per il 61,3% degli italiani (fonte sondaggio Investing). Questo potrebbe gravare sulla tenuta del sistema pensionistico e sociale negli anni a venire. “È un tema rilevante, in tutti i paesi, non solo in Italia”, chiarisce Annamaria Lusardi, che continua: “La pensione sarà inferiore al reddito che abbiamo avuto nel corso del nostro ciclo di vita lavorativa, e quindi per i giovani di oggi occorre che pensino anche a tutelarsi in vista del futuro”.

Per raggiungere i propri obiettivi di risparmio, l’87,7degli italiani sfrutta le opportunità dei prodotti finanziari tradizionali. In generale, però, dice Lusardi “la conoscenza dei prodotti, sia finanziari che assicurativi e previdenziali è bassa. Non solo dei prodotti ma anche dei principi di base della finanza, tipo il rapporto rendimento-rischio, la diversificazione del rischio e degli effetti dell’inflazionePer questo è nato il portale dell’educazione finanziaria”, che contiene informazioni semplici, ma rigorose.

Ma ci sono altre forme di investimento, nuove e ancor meno note, come le criptovalute. “E questo potrebbe rappresentare un problema”,  è l’avvertimento della  direttrice del Comitato Edufin.Intanto si tratta di uno strumento di investimento recente, e considerandone la crescita vertiginosa si connota come altamente rischioso, e occorrerebbe una grande conoscenza per effettuare l’investimento in sicurezza

C’è poi un potenziale problema legato al sovraindebitamento delle famiglie, spesso dovuto a prestiti al consumoal “paga dopoche si sta diffondendo online (da PayPal ad Amazon). Bisognerebbe cominciare ad affrontare questo tema e aiutare iresponsabili della spesa familiare” a fare le scelte giuste per il proprio reddito. “In Italia solitamente non si hanno i casi di indebitamento che si vedono, ad esempio, negli Stati Uniti, dove è davvero un problema enorme, ma ora si sta diffondendo anche da noi, perché si stanno sviluppando strumenti in cui è possibile indebitarsi, è diventato molto più semplice rispetto al passato”.

Di fronte a questi nuovi strumenti finanziari, che stanno prendendo piede, “è ancora più importante l’educazione finanziaria, le persone devono capire cosa stanno facendo quando acquistano e rimandano il pagamento, o lo ratealizzano col micro credito”, dice Lusardi.

Cosa intendiamo, quindi per educazione finanziaria, che sia ben fatta, e a chi si dovrebbe rivolgere? “Spesso si identifica l’educazione finanziaria solo con gli investimenti, ma invece l’argomento copre tutte le decisioni finanziarie, ed è per questo che siamo focalizzati su concetti di base,  e abbiamo guardato all’intero ciclo di vita, per fornire strumenti e suggerimenti importanti e utili nelle varie fasi della vita. Credo poi che l’educazione finanziaria debba rivolgersi a tutti, giovani e adulti, tutti prendiamo decisioni finanziarie, ma è importante partire dalle scuole. È che raggiungiamo i giovani, prima che prendano le prime decisioni finanziarie”.

Altro strumento su cui “ci siamo focalizzati è il posto di lavoro per raggiungere gli adulti, luogo dove si può fare bene educazione finanziaria”.

Annamaria Lusardi, infine, ci ricorda che “con il mese dedicato vogliamo fare educazione per tutti, in modo creativo, nelle piazze, nei musei, nelle botteghe del sapere, come si sta facendo per esempio a PordenoneL’educazione finanziaria deve essere dappertutto, deve essere dove sono le persone”.

 

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