Disoccupazione femminile e giovani fuori dal mercato della formazione e del lavoro (Neet), sono due punti nevralgici che l’Italia deve affrontare per dare avvio alla ripresa economica. Per farlo saranno stanziati 350 milioni di euro entro il 2026, per finanziare progetti di transizione digitale.
I primi due bandi del Fondo per la Repubblica Digitale sono stati pubblicati oggi, e saranno dedicati ad accrescere le competenze digitali di donne (bando Futura) e Neet – not in education, employment or training (bando Onlife)
I Numeri
Sono ben 26 milioni gli Italiani che non hanno competenze digitali di base, pari al 54% della popolazione fra i 16 ed i 74 anni, contro il 46% della media europea (Digital Economy and Society Index – Desi). La carenza di soft skills è il dato che rileva maggiormente, considerando poi che in Italia solo il 43,10% delle donne possiede competenze digitali di base (48,20% per gli uomini), rispetto al dato Ue pari al 52,30%.
In Europa abbiamo un ulteriore primato negativo: il più alto tasso di Neet – not in education, employment or training, che hanno fra i 15-34 anni e sono pari al 25,1% della popolazione (Dati Ue). In totale in Italia sono più di 3 milioni, sono prevalentemente donne (57%) e vivono nelle regioni del Sud (53%).
Fondo per la Repubblica Digitale
Nato nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e del Fondo Nazionale Complementare (Fnc) e istituito con il decreto-legge del 6 novembre 2021 – è una innovativa partnership tra il pubblico e il privato sociale: tra il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e il Ministro dell’economia e delle finanze da una parte e dall’Acri, l’Associazione delle Fondazioni e delle Casse di risparmio dall’altra. Il Fondo ha come obiettivo l’aumento di quelle competenze fondamentali per completare la transizione digitale del Paese, e per questo sosterrà progetti di reskilling e di upskilling digitale di persone ai margini del mercato del lavoro, con un particolare focus su Neet, donne, disoccupati ed inattivi. In via sperimentale fino al 2026, in cinque anni il Fondo stanzia un totale di 350 milioni di euro. Pone l’ accento sulla valutazione d’impatto dei progetti finanziati. La valutazione mira ad individuare quei progetti che si dimostreranno più efficaci ed efficienti nell’accrescimento delle competenze digitali e nell’occupazione effettiva dei beneficiari. La valutazione di impatto è affidata al Comitato scientifico indipendente presieduto dalla professoressa Raffaella Sadun.
La cittadinanza digitale
Entro il 2024 le imprese italiane avranno bisogno di circa 1,5 milioni di lavoratori con competenze digitali di base (dati Unioncamere e Anpal) e secondo uno studio di Deloitte, in collaborazione con Swg, quasi un’azienda su quattro non trova i profili professionali Stem di cui ha bisogno. Il Fondo per la Repubblica Digitale intende intervenire in questo senso, per il contrasto della povertà educativa minorile, pioniera partnership pubblico-privato sociale.
Come accedere ai bandi
Sia per Futura che per Onlife c’è tempo fino al 16 dicembre, per soggetti pubblici, privati senza scopo di lucro ed enti del terzo settore, in forma singola o in partnership, per partecipare attraverso il nuovo portale Re@dy. Il bando Futura prevede un totale di 5 milioni di euro, il Bando Onlife mette sul piatto 8 milioni di euro. Entrambi mirano a selezionare progetti di formazione validi e innovativi per accrescere le competenze digitali, rispettivamente, delle donne e dei neet, per garantire loro migliori opportunità e condizioni di inserimento nel mondo del lavoro. Gli enti for profit possono essere coinvolti come partner sostenitori (senza quota di budget) o come fornitori per l’apporto di know how e competenze in ambito digitale. L’obiettivo è finanziare progetti di formazione validi e innovativi volti ad accrescere le competenze digitali Particolare attenzione verrà riservata alla valutazione d’impatto.
