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Cop27, gli ultimi 8 anni sono stati i più caldi di sempre sul pianeta Terra

Gli ultimi 8 anni del Pianeta sono stati i più caldi mai registrati finora. Un caldo che ha alimentato concentrazioni sempre crescenti di gas serra con un calore accumulato nel mare. La temperatura media nel 2022 è di circa 1,15 gradi Celsius sopra i livelli pre-industriali. Parliamo della temperatura media del periodo 1850-1900. Questo è quanto emerge dal rapporto “Stato del clima globale nel 2022” dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo). Un report  diffuso  in occasione dell’apertura della Conferenza Onu sul clima Cop27 a Sharm el-Sheikh, in Egitto.

L’aumento delle temperature è dovuto all’aumento delle concentrazioni dei principali gas serra nell’atmosfera: anidride carbonica, metano, diossido di azoto. Questi gas hanno raggiunto livelli record nel 2021, e continuano a salire nel 2022. Il caldo fa sciogliere le calotte polari e i ghiacciai, e provoca l’innalzamento del livello dei mari. Un fenomeno che minaccia l’esistenza di stati insulari e territori costieri. Inoltre, causa desertificazione ed eventi meteorologici estremi. Parliamo di disastri in cui migliaia di persone rimangono uccise. Milioni di persone sono private dei mezzi di sostentamento, condannate a fame, miseria e migrazioni. Caldo e disastri fanno poi proliferare una serie di malattie.

“Maggiore il riscaldamento, peggiore l’impatto” ha commentato il segretario generale della Wmo, Petteri Taalas. “Abbiamo livelli così alti di anidride carbonica nell’atmosfera oggi che l’obbiettivo di 1,5 gradi (di riscaldamento rispetto ai livelli pre-industriali, n.d.r.) dell’Accordo di Parigi è a malapena raggiungibile” ha spiegato Taalas. “È già troppo tardi per molti ghiacciai, e lo scioglimento continuerà per centinaia se non migliaia di anni, con enormi conseguenze sulla sicurezza idrica”. L’aumento di alcuni millimetri all’anno del livello dei mari significa “un aumento da mezzo metro a un metro in un secolo, e questa è una minaccia per milioni di abitati delle zone costiere e delle isole” sostiene Petteri Taalas.

“Quelli meno responsabili del cambiamento climatico sofrrono di più – ha concluso Talaas -, come abbiamo visto con le terribili alluvioni in Pakistan e la lunga e mortale siccità nel Corno d’Africa. Ma anche società ben preparate quest’anno sono state colpite dagli eventi estremi, come abbiamo visto per le ondate di calore e la siccità in larga parte d’Europa e della Cina meridionale”.

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