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Concorrenza, una promessa sempre reale

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È dicembre. E come ogni anno, al fondo, misuriamo lo spazio ristretto che il nostro legislatore, vuoi che si chiami Parlamento vuoi che si chiami Governo, dà al tema di una intelligente concorrenza, che miri innanzitutto a tutelare la libertà di scelta del cittadino.

Infatti, nonostante le ben note vicissitudini che nell’agosto scorso hanno portato ad approvare, in via definitiva, la legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021, poi pubblicata nella Gazzetta ufficiale del 12 agosto 2022, ancora una volta non possiamo non registrare una situazione nella quale questo tema – la concorrenza appunto – è in realtà al palo. A partire da ciò che è previsto dall’attuale legge di bilancio in via di approvazione.

Tuttavia è ben noto che le tematiche della concorrenza sono invece una parte strategica dell’attuazione del Pnrr. Così come sono una parte strategica, si vorrebbe dire, della crescita del Paese. Eppure la politica della concorrenza, nel ciclo dell’economia del Paese, non appare ancora come un elemento essenziale per il suo sviluppo.

Per cui, che si tratti di balneari, o si tratti di tassisti, ogni provvedimento che mira a semplificare, razionalizzare, liberalizzare interi ambiti di mercato, dentro un sistema di regole chiare e condivise, risulta essere in sé indigesto a tanti. Compresi quelli che chiedono, a voce alta, in modo roboante, che il Paese riprenda a crescere, liberandosi dei ‘lacci e lacciuoli’ che lo imbrigliano.

Ecco allora che torna ad emergere, ancora una volta, quanto sarebbe importante per il nostro Paese adottare, così come avviene già oggi per la legislazione europea, una tutela e una promozione della concorrenza che si fondi, innanzitutto, su un iter obbligatorio di discussione ampia e profonda di quel provvedimento annuale, tale da costituire l’ossatura ogni anno delle scelte
politico-parlamentari riguardanti il nostro sviluppo economico.

Un provvedimento che, insieme con la relazione annuale e le segnalazioni dell’Antitrust, non sarebbe altro che la base del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza, predisposto da parte del Governo (ex art. 47, legge 23 luglio 2009, n. 99) e che farebbe aggio anche di quelle segnalazioni generali che, via via, sulle proposte di riforma pro concorrenziale del quadro normativo e regolatorio, viene a fare la stessa Antitrust al Parlamento e al Governo, ai sensi degli artt.21 e 22 della legge n. 287/90.

In ogni modo, la finalità della legge volta a promuovere lo sviluppo della concorrenza, anche al fine di garantire piena attuazione appunto all’articolo 117, comma 2, lettera e, della Costituzione, che attribuisce la competenza in materia di tutela della concorrenza allo Stato, sarebbe in primo luogo quello di aprire, tramite il Parlamento, un dibattito reale nel Paese, in modo da evidenziare le luci e le ombre di temi e problemi che ancora, in realtà, abbisognano di una qualità e di una efficienza che solo una penetrante rimozione di barriere all’entrata nei mercati può garantire.

Ancora una volta, non possiamo che registrare l’assenza di una vera concorrenza, capace di rispondere a meriti e bisogni reali dei cittadini: destinata, insomma, a semplificare i procedimenti relativi ai provvedimenti di autorizzazione, estendere l’ambito delle attività private liberamente esercitabili senza necessità di alcun adempimento, digitalizzare le procedure, anche per favorire un miglior dialogo con le pubbliche amministrazioni. Visto il mese, quasi quasi, verrebbe da chiederlo nella lettera a Babbo Natale.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di dicembre 2022 – gennaio 2023. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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