Cambio ai vertici di Netflix. Reed Hastings (nella foto in evidenza) lascia il ruolo di amministratore delegato della società che ha co-fondato 25 anni fa. L’annuncio accompagna i conti del quarto trimestre che, pur avendo deluso per quanto riguarda l’utile e i ricavi, hanno mostrato un aumento degli abbonati oltre le attese: sono saliti di 7,7 milioni di unità superando quota 230 milioni.
Col passo indietro di Hastings, il posto si Ceo sarà preso da Ted Sarandos, già co-amministratore delegato, e Greg Peters. Hastings resterà come presidente esecutivo, seguendo le orme di Jeff Bezos di Amazon e Bill Gates di Microsoft. “Sono orgoglioso di questi primi 25 anni”, ha detto Hastings, che ha lanciato Netflix nel 1997 come servizio di Dvd via posta. “Trascorrerò più tempo sulla filantropia”, ha aggiunto assicurando comunque che resterà concentrato sull’andamento dei titoli Netflix.
La società ha perso più di un terzo del suo valore di mercato nell’ultimo anno in seguito al rallentamento della crescita e del numero di abbonati, parte dei quali hanno lasciato la piattaforma per contenere i costi a fronte della corsa dell’inflazione. Un trend che ha spinto Netflix a introdurre nei mesi scorsi un servizio di abbonamento più economico grazie alla pubblicità.
Netflix ha chiuso il quarto trimestre con ricavi in aumento dell’1,9% a 7,85 miliardi di dollari e un utile netto in calo del 91% a 55,3 milioni. Risultati sotto le attese che non hanno però penalizzato i titoli del colosso della tv in streaming a Wall Street dove, nelle contrattazioni after hours, sono arrivati a salire oltre il 3% grazie al balzo degli abbonamenti. Nel quarto trimestre sono saliti di 7,7 milioni di unità, ben oltre i 4,5 milioni attesi dal mercato.