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The Conversation

Andrea Sironi

Andrea Sironi Generali

INTERVISTA DI ANTONIO SANTAMATO

Sono quattro le sfide del futuro per una leadership europea. Ad elencarle a Fortune Italia Andrea Sironi (1), Presidente di Generali (2) e dell’Università Bocconi di Milano e membro del supervisory board della Scuola Politica ‘Vivere nella Comunità’.

Proprio a margine di un evento della Scuola Politica presso il Centro Studi Americani, Sironi ha risposto ad alcune domande in merito al tema della leadership del vecchio continente, dei numeri degli investimenti e del capitale umano come parametro guida per le scelte del futuro.

La congiuntura macroeconomica e geopolitica che stiamo vivendo impone con sempre maggiore urgenza che si superi il modello di sviluppo che ha caratterizzato l’Europa degli ultimi 20 anni. Quali sono, secondo lei, le sfide del futuro in questo senso?

La prima sfida è chiaramente quella della crescita e cioè l’esigenza di riconvertire un modello che è stato fondato principalmente sulle esportazioni. È un modello di crescita che stimola maggiormente la domanda interna aggregata, come peraltro in parte avvenuto negli ultimi due anni, quindi tramite investimenti a consumo. La seconda è la sfida dell’inflazione, che resta importante e che la Banca Centrale Europea sta affrontando con determinazione. La terza è la sfida energetica. Per fortuna i segnali sono stati positivi negli ultimi mesi, anche se resta un differenziale importante rispetto agli Stati Uniti, e questo è rischioso perché può stimolare le imprese europee a trasferire la produzione. L’ultima è poi la sfida del debito che in qualche misura negli ultimi anni, a fronte delle emergenze che conosciamo, è stato lasciato andare senza vincoli e controlli. Sta di fatto che oggi noi abbiamo avuto una crescita importante del debito di tutti i Paesi europei, sia per quanto riguarda le famiglie che le imprese, oltre che soprattutto per il settore pubblico dei Governi. Bisogna che questo problema venga affrontato con coraggio, specie in un contesto di crescita dei tassi di interesse.

Generali Fortune Italia

Il settore assicurativo e finanziario può contribuire alla costruzione di un sistema economico più resiliente per la protezione che può dare agli investimenti, ma può anche contribuire alla transizione energetica, supportando gli investimenti sostenibili. Cosa fa il Gruppo Generali al riguardo?

Siamo molto attivi su entrambi i fronti. Anzitutto Generali è il più grande assicuratore europeo (3) come dimensione e volume di premi. La società sta di fatto portando avanti delle partnership con altri soggetti sia pubblici che privati per cercare di estendere l’attività di copertura dai rischi, anche quelli che fino ad oggi è stato difficile assicurare: pensiamo agli eventi legati alla pandemia, al cyber risk oppure gli eventi climatici.

C’è bisogno di uno sforzo comune con altri soggetti pubblici e privati. Per quanto riguarda gli investimenti green ci si muove in modo molto determinato nella direzione del Net Zero Asset Owner Alliance, un’alleanza di investitori istituzionali che cerca di ridurre gradualmente la componente ‘non green’, quindi di emissioni legate agli investimenti nell’economia reale, in modo da arrivare sempre più a uno scenario net zero (4).

Una compagnia di assicurazione leader come Generali, che decide di investire, assicurare nei progetti delle persone, quanto deve guardare al capitale umano? Si può fare per investire di più nella formazione delle persone?  

Io credo che lo sviluppo, la crescita e la formazione dei giovani talenti sia un tema cruciale per un Paese avanzato come il nostro che vive soprattutto di servizi. E ovviamente anche per un gruppo come Generali dove le persone hanno un ruolo chiave. Noi stiamo facendo tanto sia in termini di formazione, di skilling, di re-skilling, di engagement delle persone che lavorano nel gruppo. Credo che si possa fare indubbiamente di più e che qui il ruolo del settore pubblico debba anche essere più forte investendo maggiormente nel settore dell’istruzione e della ricerca.

TRA LE RIGHE

(1) Andrea Sironi è componente del Consiglio di Amministrazione di Assicurazioni Generali dal 28 febbraio 2022. Si è laureato in Economia presso l’Università Bocconi di Milano. Oltre a essere stato Rettore dell’Università Bocconi, vi ha ricoperto il ruolo di prorettore alle relazioni internazionali, di Dean della Scuola Graduate e di direttore della divisione ricerche della SDA Bocconi. La sua attività di ricerca ha sin qui riguardato principalmente la misurazione e la gestione dei rischi nelle istituzioni finanziarie e la regolamentazione dei mercati e delle istituzioni finanziarie. È stato analista finanziario presso la Chase Manhattan Bank di Londra, presidente del CEMS, l’alleanza globale delle scuole di management, componente del consiglio di amministrazione di London Stock Exchange Group, di Banco Popolare, di Cassa Depositi e Prestiti, di Unicredit Group e di Intesa Sanpaolo. È stato vicepresidente di Banca Aletti e presidente di Borsa Italiana.

(2) Le compagnie principali del Gruppo Generali sono: Generali Italia, Alleanza Assicurazioni, Genertel e Genertel Life, DAS, Genagricola, Generali Welion, Generali Jeniot.

(3) Generali è uno dei gruppi assicurativi leader nel mondo. Opera in 50 Paesi, ha 67 milioni di clienti, circa 75mila dipendenti e un totale di 710 miliardi di euro di attivi gestiti dal Gruppo e 75,8 miliardi di euro di premi di cui oltre il 67% dall’estero.

(4) Il Gruppo Generali genera 19,9 miliardi di euro di premi a valenza sociale e ambientale. Nel 2021 sono stati attivati nuovi investimenti verdi e soostenibili per 2,54 miliardi di euro.

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