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Maturità 2023: vecchie regole, vecchie ansie e nuovi ‘aiuti’ da Chat Gpt

L’esame di Stato tornerà alla ‘normalità’. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato (in anticipo rispetto allo scorso anno) l’ordinanza che definisce l’organizzazione e le modalità di svolgimento dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2022/2023. La sessione avrà inizio il 21 giugno 2023 alle ore 8.30, con la prima (e temutissima) prova scritta.

Dopo i due anni di pandemia in cui è stato necessario ripensare alle modalità di svolgimento, l’esame di Stato tornerà quindi quello previsto dal decreto legislativo 62/2017. Due prove scritte e una orale, come ai tempi del brano di Antonello Venditti che nella primavera dell’ ’84 cantava ‘Notte prima degli esami’.

“Notte di lacrime e preghiere”, perché il fascino di una prova che teoricamente – ma anche tecnicamente – proietta nell’età adulta, nella maturità appunto, è direttamente proporzionale al terrore che incute. Come spiega a Fortune Italia Daniele Grassucci, co-founder di Skuola.net: il portale dedicato agli studenti che raccoglie migliaia di accessi ogni giorno.

“Le visite non mancano in questo periodo, naturalmente”, esordisce subito Grassucci. “I ragazzi digitano di continuo notizie sulla maturità e cercano di capire come funzionerà e soprattutto come prepararsi per affrontarla al meglio. Solo nel mese di febbraio, sul nostro sito abbiamo raggiunto 8 milioni di utenti unici“.

Daniele Grassucci, co-founder Skuola.net

Esame di Stato 2023, ecco come funzionerà

La data di partenza è quindi fissata al 21 giugno. La campanella d’ingresso suonerà alle 8.30. Nello zaino: fogli protocollo, penne e, per chi lo desidera, vocabolario di italiano e dizionario dei sinonimi e contrari.

Nello specifico, il primo compito scritto consisterà in sette tracce ministeriali da cui gli studenti potranno scegliere quella che riterranno più adatta alla loro preparazione e alle loro capacità. La seconda prova ministeriale riguarderà le materie d’indirizzo e sarà nuovamente ministeriale. Lo scorso anno, invece, le tracce erano state elaborate dalle commissioni d’esame.

Le materie oggetto della seconda prova sono state rese note il 26 gennaio dal Mim: latino per il liceo classico, matematica per lo scientifico, scienze umane per il liceo delle scienze umane, lingua straniera 1 per il linguistico, teoria analisi e composizione musicale per il liceo musicale, tecniche della danza per il coreutico e discipline progettuali caratteristiche dei singoli indirizzi per l’artistico.

Per gli Istituti Tecnici, le materie scelte saranno economia aziendale per Amministrazione Finanza e Marketing AFM, economia aziendale geopolitica per Relazioni internazionali per il marketing, progettazione, costruzioni e impianti per Costruzioni ambiente e territorio,disegno ,progettazione e organizzazione industriale per Meccanica, energia, progettazione, costruzioni e impianti per Informatica e telecomunicazioni, progettazione multimediale per Grafica e comunicazione, produzioni vegetali per l’Istituto Agrario, discipline turistiche e aziendali per il Turistico, navigazione struttura e costruzione mezzo per Trasporti e logistica, ideazione e progettazione per Sistema moda, elettrotecnica ed elettronica per Elettronica ed elettrotecnica.

Mentre per gli Istituti Professionali le materie oggetto della seconda prova saranno scienza e cultura dell’alimentazione per Servizi enogastronomia e ospitalità alberghiera, diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva per Accoglienza turistica, economia agraria per Professionale Agricoltura, tecniche professionali dei servizi commerciali per Servizi commerciali, tecnologie diagnostica manutenzione mezzi trasporto per Manutenzione e assistenza tecnica, igiene per Servizi socio sanitari.

L’orale, che si terrà successivamente agli scritti, comprenderà anche il Pcto (Percorso per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) e l’educazione civica. 

Crediti e voti ritorneranno ai punteggi tradizionali: 20 punti massimo per ogni prova e massimo 40 punti per il percorso triennale. Per quanto riguarda i criteri per l’ammissione, invece, c’è da capire se la partecipazione alle prove nazionali Invalsi e lo svolgimento dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento torneranno a essere obbligatori come da tradizione.

Ansia per la maturità maggiore rispetto al passato: perché?

Innanzitutto, è importante sottolineare come provare ansia, paura e magari fare degli incubi prima dell’esame di maturità sia del tutto normale. Anzi: un certo grado di stress risulta persino ‘produttivo’ per attivare tutte le risorse disponibili e affrontare al meglio una prova certamente importante. Quest’anno in particolare però, le cose stanno un po’ diversamente. E provare ansia è quasi più logico.

“I ragazzi che affronteranno la maturità hanno cominciato il primo anno scolastico nel 2018/2019. Vuol dire che hanno fatto una specie di percorso a singhiozzo, in cui due su cinque anni sono stati non propriamente ordinari. Potremmo raccontarci che le lacune sono state recuperate. Ma le prove Invalsi 2022 ci dicono che gli studenti del quinto anno non hanno avuto la stessa preparazione di quelli del 2019, anno prima della pandemia, sulle competenze di base”, argomenta Grassucci.

A livello nazionale gli studenti che raggiungono risultati almeno adeguati, ossia in linea con quanto stabilito dalle Indicazioni nazionali, sono: 61% per italiano, 56% per matematica, 78% per Inglese. Percentuali inferiori agli anni precedenti.

Da una parte c’è un livello di preparazione che è non solo ‘percepito’ ma anche realmente più basso. Dall’altro un sistema scolastico che ha preso a funzionare come prima. “Ciò porta peraltro a un ulteriore problema: quello dell’abbandono scolastico. Il numero di ragazzi bocciati per mancata frequenza è aumentato del 10%. E’ come se si fosse stati mandati avanti per inerzia e una volta rientrati nei ritmi ci si ritrovi incapaci di sostenere la pressione”.

La pandemia poi, ha fatto esplodere tutta una serie di problematiche psicologiche che non aiutano gli studenti. L’introduzione della didattica a distanza (Dad), ad esempio, oltre ad incrementare l’isolamento, secondo alcune ricerche avrebbe determinato una perdita dell’apprendimento del 35%. 

In ogni caso, conforta il co-founder di Skuola.net: “E’ molto più probabile essere bocciati durante l’anno che non all’esame di maturità”. Lo scorso anno solo il 4% di studenti non è stato ammesso alla prova finale, e lo 0,3% è stato bocciato nel corso della stessa.

Bigliettini, cellulari e Chat Gpt

Tra chi sta già studiando e approfondendo per bene le materie oggetto d’esame, specialmente in vista del colloquio orale, c’è anche chi pensa alle strategie alternative: quelle della minima spesa (mentale) e massima resa. In poche parole: chi ragiona su come ingegnarsi per copiare alla prova di maturità.

Metodi tradizionali o tecnologici, copiare resta un’arte riservata a pochi. “E’ difficile che si venga beccati a copiare alla maturità, per la verità”, dice Grassucci.

“E’ chiaro che ci siano ragazzi che utilizzano i cellulari. Abbiamo raccolto dati in passato e secondo un sondaggio rivolto agli studenti abbiamo rilevato che indicativamente si copia soprattutto nella seconda prova (30%), contro il 10% della prima. Ma si tratta di qualcosa per cui non tutti se la sentono di rischiare. Si è fatto un gran parlare di Chat Gpt, sbarcato anche sui banchi di scuola. Da quando è stato rilasciato molti alunni hanno utilizzato il chatbot per copiare. Non credo che un software di intelligenza artificiale possa essere un game changer. Non ora, anche perché non è così facile acquisire i termini tecnici che permettono di comunicare in modo efficace con la piattaforma”, sostiene il co-founder di Skuola.net.

Skuola.net però, è uno dei canali preferiti dai ragazzi proprio per attingere ai contenuti scolastici. Sul sito vengono pubblicate tracce svolte di temi di ogni genere, versioni tradotte di latino e greco, approfondimenti e riassunti di tutte le materie. Durante i giorni della maturità, è lì che gli studenti di un liceo classico ad esempio scoprono (a prova finita) se quella parola dal latino all’italiano sia stata tradotta correttamente.

Il team di Skuola.net

“Certo che non siamo sostenitori della copiatura”, precisa Grassucci. “Abbiamo un codice di autoregolamentazione e un tacito accordo con la Polizia di Stato: fornire tracce durante un esame di Stato in maniera diretta è reato. Siamo consci che ci siano studenti che potrebbero utilizzare il nostro portale per prendere e incollare, manualmente, ciò che scriviamo. Ma siamo consapevoli anche che possa esserci lo studente che ha finito di svolgere la sua prova scritta e voglia verificare la correttezza del proprio elaborato. Noi pubblichiamo tutto solo dopo un tempo minimo, che è il tempo di consegna. Prima della consegna, anche qualora avessimo la traccia risolta, non pubblichiamo nulla perché l’obiettivo è che Skuola.net possa essere uno strumento ‘giusto’. Da utilizzare con cognizione di causa”.

Inoltre, il traffico di utenti non è fatto solo di studenti. “Soprattutto il giorno della prima prova di maturità entrano tanti genitori. Mamme e papà che vogliono sapere quali tracce sono uscite per i propri figli. L’anno scorso, nella sezione di maturità, abbiamo fatto più di mezzo milione di visitatori unici“.

Oggi l’esame di maturità è molto meno selettivo rispetto al passato. Nel 1969, il ministro Fiorentino Sullo concepì l’esame che caratterizzò i successivi trent’anni. Commissione prevalentemente esterna, un solo membro interno, due prove scritte e due materie all’orale. Il voto era in sessantesimi.

“Fino al 1998 prendere il diploma era un po’ come prendere la laurea”, scherza Grassucci. “Nel senso che era uno strumento abbastanza efficace per valutare le competenze. Adesso non è più così. Il risultato dell’esame tende a calcare il voto finale, quindi tiene conto del percorso e il 40% dell’esito è una conseguenza del credito scolastico. E non tiene conto delle competenze trasversali. Ma resta una prova formativa per la vita. Il suo valore è essenzialmente morale”.

Ci sono molte altre sfide fuori dalla scuola. Non siamo un voto e nessun ‘fallimento’ detterà il nostro successo futuro. “A chi quest’anno affronterà la maturità dico di ‘occuparsi’, prima di ‘preoccuparsi’. Studiate, preparatevi. E non concentratevi solo sull’esame di giugno. Ad aprile ci saranno i test di ingresso a medicina e veterinaria, e molti studenti che li tenteranno saranno maturandi. Le soddisfazioni più grandi le raccoglierete all’università, e naturalmente dopo”, consiglia Grassucci.

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