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Scostamento di Bilancio bocciato, in bilico il dl primo maggio voluto dalla premier Meloni

La bocciatura della Camera allo scostamento di bilancio apre uno scenario che mette a rischio il decreto lavoro atteso in consiglio dei ministri il primo maggio. Questo a tacere, evidentemente, della pessima tenuta della maggioranza su un atto importante. La bocciatura è stata causata da 25 deputati di maggioranza che non hanno partecipato nell’Aula della Camera alla votazione sulla risoluzione sullo scostamento che non è stata così approvata.

Scorrendo i tabulati della votazione si evince che il gruppo con più assenti è stato quello della Lega (11), seguito da Fi (9) e cinque di Fdi. Ma tornando al decreto primo maggio che la premier Meloni vuole varare nel giorno della festa del Lavoro, si tratta di un provvedimento che si basa sulle risorse ricavate in deficit dal Documento di economia e finanza (pari a circa 3,4 miliardi), ora impantanato in Parlamento, per destinarle ad un ulteriore taglio del cuneo, oltre all’innalzamento del tetto di esenzione dei fringe benefit.

Il governo, spiegano fonti dell’esecutivo, che riapprova il nuovo, necessario, Def già in consiglio dei ministri, sta lavorando per ottenere il via libera del Parlamento allo scostamento entro sabato mattina.

Ma le incognite sono diverse, a cominciare dalla reale presenza compatta dei parlamentari nelle aule, molti hanno già lasciato Roma. Le procedure parlamentari richiederebbero anche dei nuovi passaggi in commissione, un quadro che porterebbe via altro tempo. Tanto da far slittare il tutto alla prossima settimana, si ragiona in ambienti della maggioranza. La situazione resta comunque fluida e il tentativo di chiudere la partita prima del primo maggio (e quindi di consentire il cdm sulle nuove misure per il lavoro) resta la priorità del governo.

Nel documento è probabile che si intervenga ritoccando i saldi, che attualmente sono: per il 2023 un deficit al 4,35% tendenziale e al 4,5% programmatico e per il 2024 al 3,5% tendenziale e al 3,7% programmatico. Le risorse ricavate dallo scostamento, il governo ha indicato di volerle destinare per quest’anno al taglio del cuneo (3,4 miliardi) e per il prossimo alla riduzione delle tasse (4,5 miliardi). Il Def bocciato in parlamento è stato approvato in cdm l’11 aprile e l’iter consueto ha richiesto un paio di settimane nelle camere.

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