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Barbara Graffino è la nuova presidente di Giovani Imprenditori Torino

Vertici rinnovati per i Giovani imprenditori dell’Unione industriali di Torino. In occasione dell’assemblea annuale, la trentottenne Barbara Graffino – co-founder e Ceo di Talent Garden Fondazione Agnelli, nonché vicepresidente del gruppo industriale Blooming Group – è stata eletta presidente. Graffino sostituisce Alberto Lazzaro, che era in carica dal 2019.

Barbara Graffino, la nomina è avvenuta al termine del dibattito pubblico dell’Assemblea incentrato sulle “Trasformazioni”. Quanto impattano i cambiamenti sociali ed economici sulla vita delle persone e sulle attività economiche?

Direi al 200%. Il titolo dell’assemblea era proprio “Trasformazioni”. Siamo al centro di un cambio di paradigma epocale avvenuto con un’importante accelerazione dopo la pandemia. Abbiamo grandi sfide che devono ‘trasformarsi’ in grandi opportunità. Penso al tema della transizione ecologica, a ciò che riguarda la sostenibilità. E poi ci sono la trasformazione digitale, il problema del calo demografico, quello dell’inclusione. C’è sicuramente bisogno di nuove leadership. Il futuro richiede assetti strategici nell’organizzazione dell’azienda e, soprattutto, una diversa consapevolezza. Questa consapevolezza significa guardare a sinergie nuove: oggi collaboriamo con attori che prima non avremmo mai immaginato di avere come partner.

Quali sarà il suo modus operandi, da adesso?

Essere molto concreta. Voglio ‘fare cose’. Credo che si debba sempre provare, testare, per imparare. Non bisogna aver paura di sbagliare: sembra una frase semplice, ma questo richiede un cambio culturale immenso per il nostro Paese dove il fallimento troppo spesso non è accettato. La mia intenzione è parlare ai giovanissimi, che vanno istruiti e orientati. Mancano punti di riferimento perché le strade, rispetto all’orientamento professionale, sono molto confuse. Del resto, così come i partner di oggi sono diversi da quelli di ieri, noi non sappiamo tra altri dieci anni quali lavori ci saranno e quali no.

E quale sarà invece il suo obiettivo a breve termine per il Gruppo Giovani Imprenditori?

Lo stesso di quello a lungo termine. E c’entrano ancora i giovani. Vorrei avere molti più giovani imprenditori. Andare nelle università, come già facciamo, e vedere che quando chiediamo: “Chi vuole diventare imprenditore?”, più di metà aula sia già con la mano alzata.

Lei è un’ex studentessa della Scuola Politica Vivere nella Comunità: la scuola nata per iniziativa di Pellegrino Capaldo per offrire una opportunità di formazione, politica e culturale, a giovani di talento. Quali insegnamenti utili le ha fornito la Scuola?

La prima cosa che colpisce della Scuola Politica è il desiderio di tutte queste persone, docenti ma anche studenti, di mettersi in gioco. I docenti, che hanno avuto un cursus honorum pazzesco, scelgono di restituire la loro fortuna e i loro saperi, errori compresi, ai leader di domani. E gli studenti che vengono da percorsi già altamente formativi hanno ancora voglia di imparare. Per diventare classe dirigente occorre studiare. Ma occorre anche uno stimolo all’azione che spesso manca e che la Scuola incentiva. L’Italia ha bisogno delle sue energie migliori che forse in questo momento non stanno partecipando veramente al dibattito pubblico e all’impegno sociale. Se dovessi ringraziare qualcuno per la mia nomina come presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, oltre alla scuola, ringrazierei i ragazzi che vedo ogni giorno in Talent Garden. A volte il mio ruolo è soltanto quello di riuscire a portarli sul palco. La loro voglia di fare, per me, è fonte di ispirazione.

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