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Eni, inizia il quarto mandato di Claudio Descalzi

claudio descalzi eni

Inizia il quarto mandato consecutivo di Claudio Descalzi alla guida dell’Eni. Dopo l’approvazione dell’Assemblea dei soci il 10 maggio, il consiglio di amministrazione del cane a 6 zampe ha oggi nominato Descalzi Ad e Dg. A lui “ha conferito i poteri di amministrazione della società con esclusione di specifiche attribuzioni che il Consiglio si è riservato, oltre a quelle non delegabili a norma di legge”.

Il Presidente è Giuseppe Zafarana, Comandante Generale della Guardia di Finanza negli ultimi tre anni che con il giro di nomine delle partecipate ha preso il posto precedentemente occupato da Lucia Calvosa.

Il Consiglio ha confermato il ruolo centrale del Presidente “nel sistema dei controlli interni, riconoscendogli, in particolare, il compito di gestire il rapporto gerarchico del Responsabile della funzione Internal Audit nei confronti del Consiglio. Inoltre, il Presidente svolgerà le sue funzioni statutarie di rappresentanza gestendo, in particolare, i rapporti istituzionali della società in Italia, in condivisione con l’Amministratore Delegato”.

Eni ha specificato di ritenere Zafarana un consigliere indipendente all’interno del Cda, “considerando che da un punto vista formale, non sussiste un rapporto di lavoro dipendente del Comandante Generale della Guardia di Finanza con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, sussistendo, per legge, solo una dipendenza funzionale con il Ministro (e non con il Ministero, del quale non è un’articolazione organizzativa). Da un punto di vista sostanziale (che il Codice di Corporate Governance raccomanda di valutare) la Guardia di Finanza gode normativamente di una piena autonomia organizzativa e gestionale; inoltre il Presidente Zafarana fu proposto per la nomina a Comandante Generale da un Ministro dell’Economia e delle Finanze diverso dall’attuale e la carica non è soggetta a spoil system”.

Il nuovo Cda è composto da 9 membri che rimarranno in carica per 3 esercizi, fino all’assemblea per l’approvazione del bilancio del 31 dicembre 2025: oltre a Zafarana e Descalzi, ne fanno parte, dalla lista del Mef, Cristina Sgubin, Elisa Baroncini, Roberto Ciciani, Federica Seganti, mentre dalla lista di minoranza di società di gestione del risparmio e altri investitori arrivano Massimo Belcredi, Carolyn Adele Dittmeier e Raphael Louis L.Vermeir.

Descalzi, le sfide del quarto mandato

Quasi ai in discussione durante il valzer che ha portato alle nomine delle partecipate, ora a Descalzi spettano le sfide iniziate ad affrontare negli ultimi anni: la decarbonizzazione, innanzitutto, con gli obiettivi di riduzione delle emissioni che prevedono il net zero entro il 2050. E ancora, la trasformazione della società e la diversificazione energetica (anche attraverso la quotazione di Plenitude, la creatura con cui Descalzi ha unito business retail e rinnovabili, che è stata confermata) che significa, secondo l’Ad, anche una maggiore solidità finanziaria.

Il business tradizionale dell’Upstream, secondo le previsioni di Eni, intanto, continuerà a crescere fino al 2030, mentre resta centrale la partita del gas, molto importante anche a livello geopolitico: secondo il piano strategico la produzione di Gnl raddoppierà rispetto ai livelli del 2022.

Intanto, a seguito dell’autorizzazione dell’Assemblea degli azionisti del 10 maggio, nei prossimi giorni sarà avviata la prima tranche del programma di acquisto di azioni proprie (la “Prima Tranche”).

La Prima Tranche del programma di buyback riguarderà fino a un massimo di 62 milioni di azioni Eni (circa il 2% del capitale sociale), per un esborso fino a un massimo di 1 miliardo di euro e con la finalità di costituire un “magazzino titoli” di cui poter disporre nel contesto di eventuali operazioni di finanza straordinaria, quali ad esempio emissioni di prestiti obbligazionari convertibili. Secondo Eni “gli acquisti saranno eseguiti sull’Euronext Milan tramite un intermediario abilitato, che agirà in piena indipendenza, anche in relazione alla tempistica delle operazioni e formeranno oggetto di informativa al mercato nei termini e con le modalità di cui alla normativa vigente”.

Come indicato nel Capital Markets Update del 23 febbraio 2023, Eni conferma che il programma di buyback, da realizzarsi nell’arco di 12 mesi, ammonterà complessivamente a 2,2 miliardi di euro. Tale ammontare potrà essere incrementato, sulla base di eventuali upside, fino ad un massimo complessivo di 3,5 miliardi di euro. A valle quindi della Prima Tranche sarà avviata un ulteriore fase di acquisti destinata a completare il piano di buyback complessivo previsto.

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