Cerca
Close this search box.

Trasporti aerei e monitoraggio satellitare per la riduzione di emissioni CO2

Le soluzioni spaziali possono essere abilitanti rispetto alla transizione energetica ed ecologica. Se ne è parlato nel corso della seconda giornata di Space2Connect 2023, che dai Sassi di Matera fa riecheggiare il messaggio di un’economia dello Spazio che diventa strumento di trasformazione green. Le soluzioni spaziali, infatti, possono avere un ruolo concreto nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio fissati dal Green Deal dell’Unione europea, oltre che per il monitoraggio e la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.

I trasporti rappresentano il 25% delle emissioni di gas a effetto serra dell’Ue (fonte Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – Ispra), e il trasporto aereo rappresenta il 13% di questa quota. L’Italia si sta impegnando affinché la sostenibilità diventi uno dei pillar strategici anche se settore del trasporto aereo, ed il caso concreto arriva dall’esperienza di Ita Airways, che ha aderito al programma Iris – infrastruttura per la resilienza, l’interconnettività e la sicurezza via satellite –  la costellazione di satelliti dell’Agenzia Spaziale Europea, che sarà realizzata in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana, proprio con l’obiettivo di ridurre le emissioni di C02. Questa rete di satelliti per le telecomunicazioni europea, che prevede un investimento di 2,4 mld di euro,  diventerà operativa a partire dal 2024.

Fortune Italia ne ha parlato con Alessio Leone, Postholder Camo – Maintenance Executive di ITA Airways, che ha raccontato come, di fatto, si stia lavorando per ridurre le emissioni inquinanti grazie alle tecnologie space: “Sarà possibile ottimizzare in real time la rotta di volo, in funzione dei parametri di quota, vento, velocità, per programmare e  ridurre la durata del volo, abbattendo anche il consumo di carburanti e emissione di C02”. Il vantaggio per la compagnia sarà quello della riduzione dei consumi, e per gli operatori del servizio ci sarà una migliore gestione del traffico aereo. Ita è stata la prima compagnia europea ad aderire al progetto Iris, che deve essere però adottato su scala più larga, perché porti effettivi benefici.

Space2Connect Conference

“Noi lo stiamo implementando, è un progetto che sta partendo e siamo in una fase di validazione dei dati”, sottolinea l’esperto, raccontando di come gli aerei Ita siano equipaggiati con un sistema che, per circa sei mesi, consentirà di testare questa nuova tecnologia. “Stimiamo circa 700 voli utili a sperimentare il sistema: i dati verranno inviati a Esa.
In pratica – spiega Leone – noi siamo fornitori di un servizio, e una volta che il sistema sarà validato si potrà estendere la tecnologia anche ad altri operatori, e magari ampliarlo a livello mondiale. La validazione  di questi primi mesi sta nel fatto che in Esa dovranno verificare che il dato, così come è stato trasmesso ricevuto e analizzato dal singolo aeromobile, sia  un dato corretto e fruibile, gestibile per raggiungere il target previsto. Terminato il processo di validazione, si  potrà andare live e avere aeromobili che utilizzino la tecnologia per scopi di navigazione”. E considerando che la normativa europea, già dal 2017, prevede che gli aeromobili siano equipaggiati con questo tipo di tecnologie, possiamo immaginare che entro i prossimi 5 anni andrà implementato, del resto è un tema che si inserisce a pieno titolo in un contesto di sostenibilità e raggiungimento degli obiettivi 2050”.

Per l’ambiente si tratterà di un grande beneficio, e per i clienti potrà tradursi in  vantaggi tangibili, come “la riduzione dei ritardi dei voli, ad esempio, perché se riesco ad ottimizzare le rotte e i tempi e migliorarli anche per il passeggero ci saranno dei miglioramenti”, sottolinea l’esperto. “considerando che oggi una serie di ritardi sono dovuti alla congestione dei voli, in prospettiva  ci sarà un miglioramento enorme, e sarà qualcosa che andrà a vantaggio del passeggero, che avrà minori disservizi rispetto al volo”. Fra le difficoltà che il progetto ha incontrato, nella fase di implementazione, c’è probabilmente il costo dovuto all’installazione del sistema sugli aerei già esistenti “e quindi riuscire a trovare dei partner che potessero lavorare in questo senso, facendo dei profitti di flotta era difficile”. Ita, invece, è partita da una situazione ottimale “partendo come startup company, abbiamo investito in maniera importante sulla nuova flotta: entro il 2027 avremo il 90% di aerei di nuova generazione, e considerando che la sostenibilità è anche uno dei pillar della nostra azienda, coniugare questa opportunità, coglierla per essere pionieri nell’ambito di questa nuova tecnologia”. In questo contesto, si inserisce anche la sperimentazione dei viaggi a zero emissioni che la compagnia Italiana ha messo in campo per i voli di Papa Francesco. Dice Leone: “In questo caso non c’entrano le sperimentazioni satellitari. E’ stato utilizzato un mix fra bio fluel, carburanti composti con un mix di origine vegetale con altri componenti, con il risultato di una  forte riduzione  dell’emissione della CO2. Lo abbiamo fatto per i voli papali e stiamo studiando altri progetti pilota. Questo non consentirà di ridurre i costi, ma si potrebbe inserire nel piano di un contesto più generico, con l’obiettivo di coinvolgere tutti gli stakeholder, che possano responsabilmente decidere di investire in questo progetto congiuntamente. Al fine del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, è necessario un dialogo fra pubblico e privato. Conclude Leone: “Nessuno può pensare di fare questo da solo”.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.