Domani, 16 giugno, scade il termine per il versamento della prima rata dell’Imposta Municipale Unica (IMU) in Italia. Secondo Confedilizia, un’associazione che rappresenta i proprietari di immobili, questa prima rata rappresenterà un introito di circa 11 miliardi di euro. Dal 2012, anno in cui è stata introdotta con la manovra Monti, l’IMU ha generato un totale di oltre 270 miliardi di euro.
L’IMU è un’imposta che grava sui proprietari di immobili, compresi quelli inagibili e inabitabili con una base imponibile ridotta del 50%. Secondo Confedilizia, il numero di immobili ridotti alla condizione di ruderi è più che raddoppiato tra il 2011 e il 2021, passando da 278.121 a 594.094 (+113%). L’associazione ritiene che l’IMU sia particolarmente odiosa e propone di eliminarla simbolicamente, affermando che ciò costerebbe poco più di 50 milioni di euro.
Confedilizia suggerisce di iniziare l’eliminazione dell’IMU nei Comuni con una popolazione inferiore a 3.000 abitanti, spesso borghi abbandonati in cui i beni immobiliari rappresentano solo costi. Questa proposta comporterebbe un onere di 850 milioni di euro, ma sarebbe un sostegno per i proprietari che non sono in grado o non hanno incentivi sufficienti per riqualificare i loro immobili, molti dei quali sono invendibili o inaffittabili e potrebbero essere interessati dall’obbligo di riqualificazione energetica a causa di una proposta di direttiva europea sulle case “green”.
Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, chiede al governo di avviare una graduale riduzione di questa “distruttiva patrimoniale annuale sugli immobili”, poiché ritiene che danneggi il risparmio e la crescita.
L’IMU è sempre stata oggetto di dibattito e controversie in Italia, con diverse proposte di modifica o eliminazione nel corso degli anni. L’opinione dell’associazione Confedilizia riflette le preoccupazioni dei proprietari di immobili riguardo all’impatto economico di questa imposta e la richiesta di un allentamento del suo carico fiscale. Tuttavia, la questione dell’IMU e delle sue eventuali modifiche è complessa e richiede un’attenta considerazione dei bilanci pubblici e delle politiche fiscali.
