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Pubblica amministrazione, le persone al centro per una burocrazia più efficiente

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“I servizi della Pubblica amministrazione sono la linfa vitale di una comunità sociale ed economica”. Così Renato Brunetta, presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, ha introdotto la presentazione della ‘Relazione 2022 al Parlamento e al Governo sui livelli e la qualità dei servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali alle imprese e ai cittadini’. Uno strumento di confronto e trasparenza, introdotto dallo stesso Brunetta con la legge n.15/2009, che affidò al Cnel il compito di redigere una relazione annuale sui livelli dei servizi offerti dalla Pubblica amministrazione. 

Una missione complicata

“Valutare qualità e quantità dei livelli dei servizi pubblici è una delle missioni più complicate nell’odierna organizzazione sociale: di solito a giudicare quantità e qualità di beni e servizi è il mercato – commenta Brunetta – Sostituirsi al mercato è un compito complesso ma necessario perché è doveroso tener conto della soddisfazione dei cittadini. Oggi la pervasività delle nuove tecnologie ci consente di conoscere subito la customer satisfaction. Sarebbe bello avere dei display dislocati negli uffici pubblici, alle poste, al comune, negli ospedali, per valutare il livello di soddisfazione degli utenti. Avremmo una capacità immediata di intervento”. 

“In questi ultimi tre anni, a causa di eventi eccezionali e purtroppo avversi, le pubbliche amministrazioni sono state investite di responsabilità sempre più complesse”, sottolinea Francesco Maria Chelli, presidente facente funzioni dell’Istat. Un impegno oneroso, quello scaturito da Covid-19 prima e dal conflitto russo-ucraino poi, aggravato dalla necessità di “progettare e attuare il programma di riforme e investimenti delineato dal Pnrr. A questo scopo è importante disporre di un quadro completo, coerente e sistematico di informazioni statistiche per dare risposte efficaci e durature sul piano qualitativo e quantitativo”. 

Un momento della presentazione a Villa Lubin, nella sede del Cnel

Le persone al centro

Alessandro Geria, consigliere del Cnel, enuncia il principio guida che fornisce un orientamento nella lettura della relazione: la persona. “Ritorna prepotente la centralità del fattore umano, i lavoratori, asset strategico per garantire la qualità dei servizi pubblici. In alcuni comparti, come la sanità, la carenza del personale è ormai considerata una vera e propria emergenza”.

Da qui la necessità di un programma di assunzioni, la stabilizzazione dei rapporti di lavoro, diritto alla formazione, questione salariale e garanzia dei rinnovi contrattuali. “Sono passaggi ineludibili se vogliamo rendere la Pubblica amministrazione più efficiente, moderna e innovativa”.  

Anche il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ribadisce la centralità della persona nella struttura burocratica. “Dobbiamo partire dalle persone e considerarle l’elemento essenziale per garantire la modernizzazione della macchina amministrativa”. La Pubblica amministrazione nell’immaginario collettivo è descritta come una macchina farraginosa, inefficiente, sovradimensionata. Una narrazione che Zangrillo sta provando con tutte le sue forze a invertire: “Girando per le regioni, ho incontrato diverse declinazioni della nostra struttura e ho trovato una Pa molto lontana dall’immagine di un sistema arcaico e refrattario al cambiamento. Ho trovato persone consapevoli dell’importanza del loro ruolo. E non è vero che abbiamo troppo personale, come si sente dire spesso. Nel rapporto tra dipendenti pubblici e residenti, l’Italia è fanalino di coda in Europa”. 

Attrarre i talenti

L’obiettivo è ora quello di attrarre giovani talenti nella pubblica amministrazione. “Tra il 2010 e il 2019 abbiamo perso 300mila unità e alzato l’età media della nostra popolazione da 43 a quasi 50 anni. Dobbiamo correre ai ripari e iniziare proprio dal reclutamento – spiega il ministro – garantendo dal punto di vista quantitativo e qualitativo le risorse che servono per far funzionare la nostra organizzazione”. 

Per supportare la missione del reclutamento del personale è nato il portale Inpa che gestisce le procedure concorsuali in modalità completamente digitale. “Insieme alla Federico II stiamo inoltre approntando un’app per consentire a chiunque di iscriversi a un concorso con lo smartphone”. L’attrattività della Pa passa anche dall’abbattimento dei tempi di selezione: “Prima della pandemia il tempo di durata di una procedura concorsuale superava i due anni. Col decreto Pa abbiamo fissato il limite massimo di 6 mesi per la conclusione della procedura concorsuale”. 

La strategia digitale dell’Italia

Monica Gabrielli, responsabile funzione strategia e sviluppo nuove iniziative di Sogei, enumera le principali sfide che attendono la Pa da qui al 2030, obiettivi imprescindibili per implementare la trasformazione digitale del Paese. “far sì che l’80% della popolazione italiana abbia un’identità digitale; che la pubblica amministrazione abbia 10.000 nodi in cloud, assicurarci che l’80% della popolazione abbia almeno le competenze digitali di base, che il 100% dei servizi pubblici essenziali sia completamente online e infine il più importante: che il 100% delle famiglie abbia una connessione a banda ultra larga, altrimenti per loro accedere ai servizi pubblici sarà molto difficile”. 

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