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La premier Meloni difende la tassa sui “profitti ingiusti” delle banche

Il Governo farà passi indietro sul reddito di cittadinanza, sul salario minimo o sulla tassa sui “profitti ingiusti” delle banche? Giorgia Meloni tira fuori gli artigli per difendere ogni sua scelta. E usa gli “appunti di Giorgia” per spiegare le sue scelte di Governo. Una lunga diretta via social. Niente conferenze stampa e niente domande dei giornalisti.

Per mezz’ora si infervora, si accalora per spiegare che il governo è “determinato” contro il “cancro della mafia” tanto quanto sul Pnrr. E fin qui ci siamo. Ma in una conferenza stampa normale, quelle che i politici non amano, un giornalista normale avrebbe posto qualche domanda sulla cosiddetta tassa sugli extra profitti delle banche. Magari avrebbe anche fatto qualche domanda sulle interlocuzioni in atto per cambiare, ridefinire, limare il provvedimento prima di inviarlo al Colle. La premier Meloni non è un politico di primo pelo, lo sa e allora nella sua diretta web spiega che non ha alcuna intenzione – è questo il messaggio, più o meno letterale – di arretrare di fronte alla fredda irritazione degli istituti di credito.

Fa tutto Giorgia Meloni. Il contesto economico e politico è difficile? Lei va alla guerra della comunicazione istituzionale prendendo in mano le redini della comunicazione governativa. La sua arma si chiama gli ‘appunti di Giorgia’, una finestra sul mondo che le consente di parlare direttamente con chi vuole ascoltarla e vederla sui social network, senza alcuna intermediazione. Niente giornalisti, niente domande, niente confronto.

Tra le questioni più controverse vi è l’implementazione di un salario minimo e la tassazione dei “profitti ingiusti” delle banche. Queste mosse sono state ampiamente dibattute e criticate, ma Meloni non si è tirata indietro, bensì ha affrontato le sfide con risolutezza. Ha sottolineato l’importanza di proteggere le famiglie e le imprese, specialmente coloro che stanno lottando per pagare il mutuo sulla loro prima casa.

Mentre il dibattito infuria e la critica si intensifica, Meloni non ha esitato a sfidare anche i suoi alleati politici. Forza Italia, un partner chiave nel governo di coalizione, ha manifestato preoccupazioni e richiesto una revisione delle misure in Parlamento. Tuttavia, Meloni non ha ceduto, mantenendo saldamente la sua posizione e sostenendo che la decisione di tassare le banche è stata condivisa all’unanimità dal Consiglio dei Ministri. Come dire: se c’è stata unanimità in Consiglio dei Ministri, perchè poi in dichiarazioni pubbliche c’è chi in maggioranza prende le distanze?

La premier ha affrontato anche le critiche delle opposizioni, che cercano di appropriarsi dei successi del governo. Meloni ha difeso la misura della tassa sugli extraprofitti, definendola “non di destra né di sinistra, ma giusta”.

La questione del reddito e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) sono ulteriori terreni di scontro. Meloni ha respinto energicamente le accuse di “falsità” sul reddito, sottolineando che il governo sta lavorando instancabilmente per garantire che le risorse raggiungano le fasce più bisognose della popolazione. La revisione del Pnrr e l’aggiunta del capitolo RepowerEu sono anch’essi punti cruciali, evidenziando l’impegno del governo per la crescita economica e la resilienza.

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