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Italia tra i primi giacimenti culturali al mondo, ultimo Paese in Europa per occupazione nel settore cultura

Colosseo estate cultura
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L’Italia, nonostante un incremento dell’occupazione nel settore culturale nel 2022, continua a mostrare una quota dei lavoratori impegnati in tale ambito tra le più basse nell’Unione Europea. I dati recentemente pubblicati da Eurostat offrono una panoramica dettagliata sulla situazione occupazionale nel settore della cultura in Italia e nei paesi europei.

Secondo i dati rilasciati da Eurostat, in Italia la quota dei lavoratori che svolgono attività nel settore della cultura rappresenta solamente il 3,5% del totale degli occupati. Questo pone l’Italia in una posizione svantaggiata rispetto ad altri grandi paesi europei. Nonostante ciò, nel 2022 si è registrato un aumento degli addetti del 5,7% rispetto all’anno precedente.

Uno degli aspetti più rilevanti è la presenza delle donne nel settore della cultura. L’Italia risulta essere, dopo l’Irlanda, uno dei paesi dell’UE con la percentuale più bassa di lavoratrici in questo ambito, con il 45,6% rispetto a una media europea che si avvicina al 50%.

Tuttavia, l’Italia si posiziona al primo posto nella classifica europea per quanto riguarda il lavoro autonomo nel settore culturale. Il 46,2% degli addetti a questa categoria appartiene a tale tipologia di lavoro, con una percentuale inferiore solo all’Olanda (47,2%).

Eurostat rileva che il lavoro autonomo è una caratteristica spiccata nel settore culturale, coinvolgendo circa un terzo degli addetti, rispetto a una media del 13,8% per l’intero mercato del lavoro. Questa tendenza è spiegata dalla natura variegata delle professioni all’interno del settore culturale, che include artisti, scrittori, giornalisti, operatori di musei e gallerie d’arte, creativi, artigiani gioiellieri e creatori di strumenti musicali.

Nella comparazione europea, l’Italia si trova a livelli simili di occupazione nel settore culturale come Grecia e Ungheria. Allo stesso tempo, la quota di addetti nel settore culturale in Italia supera solo Polonia (3,4%), Irlanda (3,3%), Croazia (3,1%), Slovacchia (2,9%), Bulgaria (2,7%) e Romania (1,5%). La leadership europea spetta all’Olanda, con il 5,4% degli occupati nel settore culturale rispetto al totale, seguita da Svezia (4,9%), Germania, Francia, Austria e Portogallo (4%). La Spagna si ferma al 3,6%.

Questi dati mettono in luce la sfida che l’Italia deve affrontare nell’aumentare la presenza e la partecipazione nel settore culturale, sfruttando al meglio il potenziale creativo e artistico del Paese.

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