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Finanza Sostenibile: la transizione green delle imprese

La finanza sostenibile è alla portata di tutti, e può rappresentare uno strumento di crescita per le Pmi italiane. In quest’ottica si inserisce l’appuntamento ‘La Finanza ESG per la transizione green delle Imprese’, organizzato da Nextamina – business company presente nel tecnopolo Tiburtino, a Roma – per un confronto sugli strumenti finanziari innovativi a supporto dei programmi sostenibili promossi dalle imprese italiane.

L’approccio Esg – Enviromental, Social and Governance – coinvolge un numero sempre maggiore di imprese, con la consapevolezza che sia una scelta strategica vincente anche agli occhi dei clienti. E che rappresenti un’opportunità di business e di crescita, dal momento che per entrare a far parte delle filiere produttive delle grandi aziende è necessario rispondere a dei criteri precisi di sostenibilità. Il percorso è appena iniziato e tra pochi anni avere un approccio della gestione aziendale ispirato alla sostenibilità non sarà più un merito ma un requisito imprescindibile.

Ai benefici, in termini di mercato e di rapporto di favore con i clienti più sofisticati, si sommano quelli di natura finanziaria. La finanza sostenibile può fornire alle aziende, a ogni livello, una vasta gamma di opportunità, come ci ha raccontato Alessandro Bartoli, managing partner di Nextamina: “L’anno scorso abbiamo organizzato un primo convegno sulle Esg e l’agenda 2030. Il tema si è dimostrato di grande interesse per le aziende, e quest’anno abbiamo fatto un passo in più, focalizzando l’evento sulle risorse finanziarie disponibili per le aziende Esg compliant.

Chiarisce Bartoli: “Abbiamo  promosso un incontro in cui esperti del settore, aziende e istituti di credito e bancari si confrontano per comunicare le opportunità di finanziamento disponibili per le aziende che vogliono adottare un percorso di crescita  sostenibile, e per fornire  loro opinioni sugli scenari industriali e finanziari di medio termine”. Fino a qualche decina di anni fa l’imprenditore che voleva essere sostenibile doveva farsi carico dei costi per il contenimento del suo impatto ambientale. “Farsi portatori di una filosofia gestionale innovativa, improntata a questi principi era meritorio, ma a totale carico dell’azienda”, spiega Bartoli, che racconta come oggi la situazione sia cambiata: “Oggi sono finalmente allineati gli interessi di sostenibilità della società e quelli delle aziende; le aziende che diventeranno sostenibili avranno accesso alle migliori opportunità di mercato e alle migliori condizioni di finanziamento; noi vogliamo raccontare questo allineamento perché le aziende siano consapevoli delle opportunità fornite dalla finanza Esg in modo che possano anche avere contezza delle diverse modalità di accesso a questo tipo di risorse”.

Danilo Troncarelli, managing partner di Nextamina

Un approccio strategico

“Sdoganiamo l’Esg. Non è un tema di marketing, ma è un discorso strategico e importante. Negli ultimi vent’anni è stata un’etichetta – o green washing – ma i recenti interventi normativi ci stanno portano verso un cambiamento radicale, che vediamo anche nelle direttive sui bilanci”. Così Danilo Troncarelli, managing partner di Nextamina, ha introdotto la tavola rotonda che ha tracciato uno scenario valoriale rispetto al tema Esg. Spiega ancora Troncarelli: “Dall’essere un costo diventa sempre più investimento profittevole o di de-risking. Le opportunità di business, tecnologiche e di gestione del rischio in ottica di doppia materialità – direttiva Csrd – non si limitano alla CO2 e il clima, ma si estendono all’azoto e il fosforo nei cicli naturali, alla biodiversità”, al suolo e alle risorse idriche, agli oceani e agli impatti sociali.

“Dobbiamo favorire uno shift di paradigma”, sostiene Paola Corna Pellegrini, presidente associazione italiana Ceo, nel suo intervento che punta a sottolineare come la scelta di una strategia sostenibile sia oggi, per le aziende, non più “un costo ma un investimento con risultati misurabili: ci sono certificazioni e indicatori che dicono quando un’azione rivolta all’environment ha un ritorno positivo sull’ambiente e anche sulla stessa azienda”.

Paola Corna Pellegrini pensa a delle azioni che diano nuovo valore alle parole Esg e sostenibilità che, nella sua visione, rischiano di diventare parole vuote. “Io parlavo di sostenibilità 15 anni fa, con la chiara idea che l’azienda dovesse essere sostenibile per poter continuare a esistere nel tempo. Oggi per fortuna l’approccio si è evoluto: stiamo dicendo che la sostenibilità economica deve necessariamente passare per la sostenibilità ambientale, sociale e di governance, e questi concetti devono pervadere il nostro modo di esistere, il Dna delle imprese. E’ urgente creare un mindset della sostenibilità nelle aziende”.

Il discorso si amplia e spazia fino al valore della filiera sostenibile. Alessandro Coppola, direttore esecutivo della direzione innovazione e sviluppo di Enea, ha raccontato che “essendo il 90% delle aziende italiane caratterizzato da piccole dimensioni, in Italia abbiamo un approccio B2B particolare: le aziende lavorano in contesti di innovazione verticale”. Racconta che spesso le aziende gli abbiano chiesto “ma voi su cosa pensate di investire in futuro? Così io investo di conseguenza”. Secondo Coppola bisogna considerare l’effetto traino delle Pmi, spesso invece trascurato dal punto di vista del potenziale strategico. E’ invece uno strumento straordinario, un veicolo di investimento che ha valore anche dal punto di vista dell’incentivazione all’innovazione dei processi nelle Pmi. “I finanziamenti dovrebbero essere articolati utilizzando le grandi aziende come partner o capi filiera, e si dovrebbe finanziare chi fa parte della filiera che promuove investimenti virtuosi sia in termini di Esg sia dal punto di vista economico”. Coppola spiega che “Le Pmi non hanno soldi, e non vogliono sprecare i finanziamenti che ottengono, vogliono capire dove vanno le grandi aziende per mirare i loro investimenti, per essere sicuri di un ritorno economico e di crescita”.

Big player e role model

Il percorso di crescita delle Pmi può essere agevolato. Grazie soprattutto ai finanziamenti dedicati alle imprese che investono in Esg, che prevedono la trasformazione dell’impianto aziendale e l’applicazione di metriche di valutazione dei risultati ottenuti e del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Questo tipo di finanziamenti consente di accedere a fondi erogati a tasso agevolato, e spesso pari anche all’uno per cento in meno dei tassi applicati sui finanziamenti tradizionali.

“Il percorso per l’accesso alla finanza Esg è avere chiarezza strategica ed essere in grado di raccontarla in maniera argomentata, avere parametri finanziari e di sostenibilità che misurano l’implementazione strategia”, spiega Alessandro Bartoli, managing partner di Nextamina.

È un esercizio nuovo, che richiede alle aziende di dotarsi di figure professionali con diversi background: esperti di strategie aziendali, per immaginare il futuro dell’azienda, esperti di Esg e esperti finanziari su questi temi. “Se vuoi avviare questa avventura di trasformazione interiore dell’impresa, le opportunità sono enormi e consentono di finanziare la crescita, di aprirsi a mercati nuovi. E questo è importante in un momento storico in cui le Pmi stanno affrontando una riduzione dell’erogato, ricevono strutturalmente meno soldi”.

Siamo all’inizio dell’avventura della filosofia sostenibile applicata al business, ma in Italia ci sono già esempi di aziende che hanno scelto questa via. Si tratta di grandi aziende, come Aeroporti di Roma, che ha già all’attivo l’emissione di Bond per 300 mln, come ha raccontato Fabio Capozio, vice president administration e finance di AdR: “L’avvio di un piano di finanza sostenibile impone all’azienda l’assunzione di una responsabilità formale verso terzi, verso gli investitori e gli istituti finanziatori, che deve portare l’intera azienda ad assumere regole e principi, e adottare sistemi di rilevazione dell’operato” affinché la finanza sostenibile possa essere applicata con successo. “Anche l’informativa reportistica deve essere adeguata”, spiega Capozio “è il terzo anno che redigiamo una relazione separata, ma di fatto non c’è distinzione netta fra risultato economico finanziario e di sostenibilità, perché i due ambiti si combinano”.

Anche Maire Tecnimont ha annunciato l’emissione 200 mln bond sostenibili, il tassello di un processo che dura da anni. Come racconta Giancarlo Reschigna Venturini, head of Esg reporting:  “l’inventore dei polimeri e premio Nobel Giulio Natta era un dipendente dei nostra azienda, siamo nati con la plastica durevole che è una grande risorsa per l’umanità. Ora abbiamo anche capito che dobbiamo gestire il fine vita della plastica prodotta. Abbiamo tecnologie proprietarie e spesso lavoriamo in partnership: l’innovazione non si fa solo con ricerca e sviluppo, ma anche con un approccio di filiera, coinvolgendo tutti i fornitori e le aziende collegate. Con 3 mld e mezzo di fatturato, per noi la catena di fornitura è essenziale, e dobbiamo valutare anche le emissioni che generiamo comprando dai nostri fornitori”. Poi è cambiato il mondo “e siamo cambiati anche noi rapidamente. Il cambiamento di governance  è partito dal nostro Presidente, che  crede molto nella filosofia Esg. L’AD ha avviato il processo di trasformazione aziendale in ottica sostenibile: un cambiamento benedetto dall’alto e gestito dal basso”.

Anche a livello di compliance, i dati non finanziari devono avere stessa attenzione e controllo dei dati finanziari. Venturini fa una previsione che varrà presto per tutte le Pmi, e che per le grandi aziende è già realtà:  “i dati di CO2 verranno chiesti a breve anche dalle banche per l’erogazione di crediti, si farà attenzione all’impronta carbonica delle aziende. Nel nostro caso i clienti del Golfo ci stanno già imponendo dei criteri di carbon footprint control, che prevedono controllo preciso e previsione attenta  delle emissioni”. E sarà indispensabile dotarsi di un bilancio ESG. Spiega l’esperto: “Questo riguarderà tutti, e come fanno le società più piccole a dotarsi per questo tipo di competenze? Serviranno i consulenti, e la tecnologia avrà un ruolo importante. E’ importante che si cominci da subito a  fare scouting per startup che fanno bilanci integrati, magari  utilizzando artificial intelligence, per garantire la certificabilità dei dati relativi ai parametri Esg, che rappresentano delle metriche indispensabili per chi voglia mettere in campo degli strumenti – come i green bond – per supportare la sua crescita”. E conclude dicendo che Maire Tecnomont è “in fase di emissione di eco-bond, che che fa parte di un framework innovativo di gestione aziendale, in cui la finanza verde è solo l’ultimo step di un lungo processo di trasformazione aziendale”.

Andrea Gianni, Head of Real Estate & Digital Transformation di Cotral, ha illustrato le nuove soluzioni di modalità sostenibile ed il percorso per giungere alla carbon neutrality del portafoglio immobiliare entro il 2030, con un target del -30% nel 2025. Tutto il processo di trasformazione è misurato da un apposito Esg rating.

Il valore dell’esempio

Il processo è stato già avviato, con successo, dalle grandi aziende e dalle multinazionali, e questo può servire alle Pmi per avere chiaro il percorso da intraprendere per essere al passo con i tempi. “Abbiamo visto come hanno agito le aziende grandi, ma il settore è aperto e ricco di opportunità anche per le Pmi, che devono puntare alle competenze, e ragionare in termini di metriche di valutazione degli obiettivi di sostenibilità”. Bartoli di Nextamina torna sul punto e continua “gli strumenti sono diversi: ci sono anche i prestiti  Esg e le banche misurano non solo la capacità dell’azienda di rimborsare il prestito, ma anche la capacità di raggiungere gli impegni Esg concordati per l’ottenimento del prestito”. Bartoli dà un prezioso consiglio alle aziende meno grandi: “Bisogna superare un evidente gap manageriale che è spesso presente nelle nostre Pmi: siamo di fronte ad una grande opportunità di mercato e di finanza e la sfida vincente, per molti imprenditori, sarà quella di affrontare lo sforzo del cambiamento per beneficiare di una importante crescita in termini di presenza distintiva sul mercato e di risultati economici”.

La sostenibilità come strategia di crescita

I nuovi modelli aziendali per la transizione green e per la crescita sostenibile sono oggi diventati oggetto di importante considerazione da parte della nuova finanza green. Da qui emerge l’opportunità di nuove soluzioni finanziarie per le aziende che intendano avviare progetti economicamente sostenibili e accelerare la transizione verso un’economia a impatto ambientale e sociale positivo. Le aziende interessate ad affrontare il percorso di crescita, nell’ottica della sostenibilità, possono contare su una vasta offerta di strumenti.

Fra gli operatori di servizi finanziari, cinque dei più rappresentativi hanno raccontato nel dettaglio le opportunità e le modalità di accesso alle soluzioni finanziarie Esg che sono disponibili per tutte le aziende, anche le più piccole. Dal fondo Azimut a Bnl Bnp Paribas, da Bcc Risparmio e Previdenza Sgr fino a Banca Intesa Area impresa Lazio nord, per finire con Sace, ciascuno ha varato specifici piani di finanziamenti Esg per supportare la crescita delle Pmi italiane. Molti sono dedicati a imprese italiane non quotate per supportarne i piani di sviluppo futuri come apertura di nuovi impianti, nuovi punti vendita all’estero e acquisizioni.

Un momento della Conferenza

Nel dettaglio delle proposte, Francesca Bartoli, Product Developent manager di Azimut Investments, ha illustrato l’impegno di Azimut in ambito Esg e approfondito il crescente supporto del gruppo a favore dell’economia reale, anche attraverso la creazione di un nuovo fondo di debito art. 8 specificamente dedicato a finanziare i piani di crescita di Pmi e Small Mid Cap Italiane e che mira in parallelo a promuovere caratteristiche ambientali e sociali come le strategie di efficientamento energetico e la parità di genere.

E’ dedicato alle grandi aziende e alle Pmi il piano di soluzioni finanziarie dedicate alla transizione Esg, che è stato illustrato da Alessio Ancillao, Esg development & implementation center of expertise di  Bnl Bnp Paribas. Il gruppo ha erogato oltre 87 mld di finanziamenti sostenibili e si propone come uno dei soggetti bancari con maggiore focalizzazione sul supporto alle operazioni legate alla sostenibilità.

Il Decreto semplificazioni ha poi affidato a Sace un importante ruolo da protagonista nell’ambito del Green New Deal Italiano, che si concretizza nella possibilità di rilasciare garanzie pubbliche green nell’ambito del piano di transizione ecologica del Paese. Ne ha parlato Filippo Coderoni, Relationship manager di Sace, illustrando il nuovo mandato per la transizione ecologica del paese. Le garanzie green, assistite dalla garanzia dello Stato italiano, sono destinate a finanziare progetti che hanno la finalità di agevolare il passaggio verso un’economia a minor impatto ambientale, integrare i cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni per la produzione di beni e servizi sostenibili e promuovere una nuova mobilità a minori emissioni inquinanti.

Luca Ramponi, vice Ceo Bcc Risparmio & Previdenza Sgr ha illustrato le strategie di investimento nelle iniziative ESG. In particolare il modello di investimento proprietario della Sgr si fonda sul fatto che la sola valutazione quantitativa non permette di cogliere il processo di investimento impiegato dalle strategie, non discriminando così la qualità Esg all’interno delle singole asset class. Nell’analisi dei titoli occorre una dettagliata valutazione societaria al fine di comprendere la presenza di obiettivi sostenibili di medio termine, intercettando così il momentum Esg.

Intesa Sanpaolo, anche grazie al supporto di partner selezionati, offre  soluzioni dedicate per rispondere ai bisogni delle aziende orientate alla transizione sostenibile. Ne ha parlato nel dettaglio Raffaelle Lucariello, direttore area imprese Lazio nord, che ha illustrato il ruolo del Gruppo nel supporto alle iniziative Esg. L’attenzione a questi temi si coniuga anche con importanti elementi di innovazione, come il laboratorio Esg e il questionario Esg Score. Banca Intesa mette a disposizione S-Loan, la soluzione a supporto degli investimenti delle imprese che vogliono migliorare il proprio profilo Esg, oltre ad un plafond circular economy/ green, un plafond agevolato per supportare progetti di economia circolare e di riduzione dell’impatto ambientale.

Il sistema bancario si sta trasformando e sta innovando  i propri processi del credito per supportare sempre più, e sempre meglio, le aziende che saranno in grado di percorrere la transizione sostenibile. Oggi il sistema bancario ed i mercati premiano le aziende Esg con una serie di condizioni di favore:  essere Esg compliant è una virtù distintiva. Le indicazioni di scenario sono chiare, e  tra pochi anni essere in linea con la filosofia Esg non sarà più una condizione speciale ma un requisito inderogabile e le aziende che non avranno attivato la trasformazione usciranno dal mercato, saranno abbandonate dai propri clienti e non saranno più assistite dal sistema finanziario.

Per questo motivo avviare la trasformazione Esg oggi è fondamentale. Nel breve termine si possono cogliere le opportunità di mercato e di accesso a risorse finanziarie agevolate ci si potrà preparare a vincere le sfide competitive del prossimo futuro.

 

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