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Cinema revolution, le sfide del futuro tra AI e copyright

Cinema e audiovisivo hanno ripreso la rotta e questa verrà ricordata come la migliore estate cinematografica italiana di sempre con più di 86 mln di euro incassati al box office. Complice, certo, l’uscita dei grandi blockbuster, primo tra tutti il fenomeno ‘Barbie’, ma sono convinta che anche l’iniziativa ‘Cinema Revolution’ (in corso fino al 21 settembre) abbia fatto la sua parte. Lo capiremo negli anni a venire, ma sono certa che sia il pubblico sia gli addetti ai lavori hanno avuto la conferma che d’estate si può (mi verrebbe da dire si deve) andare al cinema come in qualsiasi altro momento dell’anno.

I numeri da record devono farci riflettere, perché quanto messo a segno in questa stagione non solo ha superato il ‘gap’ degli ultimi tre anni pandemici e post pandemici, ma è riuscito a surclassare il luglio del 2011, passato alla storia come il mese con il record di sempre. È la dimostrazione che le sale cinematografiche stanno finalmente tornando al centro della vita culturale e sociale dei nostri territori.

Stando ai dati Cinetel, il mese di luglio si è chiuso a quota 5,5 milioni di ingressi con un incasso pari a 40 mln di euro. Nel 2011 le presenze erano state 5,8 milioni per 42 milioni di box office. Rispetto al 2019 le presenze sono aumentate del 28% e l’incasso del 45,9%. Guardando invece al luglio 2022, si registrano +127,5% di presenze e +138% di incasso. Risultati come questi ci incoraggiano a proseguire con ancora più fiducia ed entusiasmo e devono servire al cinema italiano per credere maggiormente nelle proprie forze.

Obiettivi futuri

La pandemia ha cambiato un po’ tutte le dinamiche aprendo a numerosi interrogativi, ma il nostro sistema cinematografico ha dimostrato di che cosa è capace. È un sistema vivace e vivo, animato da professionisti di ineguagliabile talento e passione. Per rafforzarlo, uno strumento fondamentale è senza dubbio il tax credit, che consente di lavorare e produrre, ma che deve essere ricalibrato e non può prescindere da due elementi cardine, ossia qualità del prodotto e spettatore. È in corso proprio in queste settimane una discussione con tutti gli operatori del settore per riformulare al meglio la struttura del contributo in modo da renderlo ancora più efficace, adattandolo al nuovo contesto produttivo: il mondo del cinema e dell’audiovisivo è infatti sì alimentato dalla creatività, ma risponde a logiche di impresa che evolvono velocemente. Le misure di sostegno pubblico devono tenerne il passo. Al ministero stiamo lavorando alla definizione di strumenti finanziari per favorire le aggregazioni tra aziende italiane da mettere a disposizione delle nostre imprese di produzione affinché possano camminare sulle proprie gambe senza dover necessariamente entrare a far parte di gruppi internazionali per crescere e conquistare nuovi mercati. Un lavoro che sarà al centro dell’attività dei prossimi mesi e i cui risultati spero vedranno la luce quanto prima. Tante altre iniziative sono previste a medio-lunga scadenza (triennio) sotto l’egida della direzione generale Cinema e audiovisivo del ministero della Cultura. Le parole chiave sono senza dubbio investimento e programmazione.

Streaming e AI

Bisogna ribadire a tutti, anche ai grandi colossi dello streaming, che devono essere molto chiari sul copyright e sui profitti. E a proposito di copyright, tra le questioni da affrontare con più urgenza c’è quella riguardante l’intelligenza artificiale, tema a cui è stato dedicato il convegno promosso dal MiC a Roma il 19 settembre che ha spaziato dalla creatività all’etica, dal diritto al mercato. È una questione molto delicata. Ritengo che debbano essere le persone in carne e ossa a governarla e che le regole sul diritto d’autore siano da considerarsi come inviolabili. La visione da adottare dovrà necessariamente essere umanocentrica: la macchina dietro o accanto, mai che possa sopraffare l’artigianalità e la creatività dell’uomo.

Il cinema italiano all’estero 

Il cinema italiano all’estero verrà potenziato, perché la sua presenza è un volano indispensabile non solo per il settore e il suo indotto, ma per il Paese intero, come vetrina della nostra creatività e del nostro fermento culturale. Un primo esempio delle attività che faremo in tale direzione è rappresentato dall’appuntamento con il Tokyo International Film Festival, dove porteremo una retrospettiva sul Maestro Franco Zeffirelli. Con noi anche il regista Pupi Avati. Inoltre, l’evento sarà l’occasione per presentare giovani talenti italiani, in un’ottica di rafforzamento su scala internazionale del nostro star system. L’Italia deve raccontarsi ancora di più e sempre meglio anche in terra straniera.

 

*47 anni, senatrice, è sottosegretaria di Stato al ministero della Cultura. Tra le deleghe assegnatele cinema e audiovisivo, diritto d’autore, imprese culturali e creative, moda e design, fotografia, sostegno e promozione dell’imprenditoria giovanile nel settore della cultura. Già in passato, in altri due governi, Conte I e Draghi, aveva ricoperto le stesso incarico. Ha studiato arti figurative presso l’Accademia delle belle arti di Bologna, studi che le hanno consentito di lavorare come interior designer.

 

 

 

 

 

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