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Ylenja Lucaselli: Serve una legge per regolamentare l’enoturismo

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L’idea è quella di far approvare una proposta di legge che vuole regolamentare il vino e il mondo degli agriturismi legati a esso. Due filiere economiche del Belpaese che impattano per diversi miliardi di euro sulla ricchezza nazionale.
In Italia, l’enoturismo è diventato molto popolare, un’esperienza affascinante che unisce il viaggio alla passione per il vino, coinvolgendo la scoperta delle regioni vinicole, delle tradizioni locali e dei vini pregiati.

Parlare di enoturismo è come ritornare a conversare con un vecchio amico che, ogni volta che lo si va a trovare, ci lascia una serie di emozioni, scaturisce in noi sensazioni e sentimenti differenti. Questa forma di turismo coinvolge migliaia di aziende di tutte le regioni d’Italia e ci consente di immergerci nella ricchezza della storia e cultura locali, gustando prelibatezze culinarie e, naturalmente, degustando vini.

È un viaggio che offre molto più di una semplice degustazione: permette ai visitatori di apprezzare il terroir, la storia e l’arte dell’elaborazione del vino, aprendo la strada a esperienze uniche e indimenticabili.

L’idea di una legge per il vino e gli agriturismi è di Ylenja Lucaselli* – professione avvocato, rieletta il 26 settembre del 2022 alla Camera dei Deputati. Lucaselli, capogruppo per Fratelli d’Italia in Commissione Bilancio e presidente del Collegio d’Appello di Montecitorio – una politica italiana appassionata dell’Italia, della sua storia, della cultura e anche del buon vino. Ha sempre cercato di conciliare le sue passioni con la carriera politica, e ora si dedica alla valorizzazione del vino e dell’enogastronomia italiana.

Originaria di Taranto, ma trasferitasi in Emilia-Romagna e poi a Roma, Ylenja Lucaselli è la prima firmataria e promotrice della proposta di legge sull’enoturismo, che mira a regolamentare questa realtà italiana, importante per la nostra cultura ed economia. Definisce il vino un bene da valorizzare, un pilastro della nostra tradizione, presente fin dai tempi della preistoria nella penisola italica. Per capire meglio il sentimento che sta dietro a questa proposta di legge, è necessario ascoltare direttamente la promotrice. Ecco cosa ci ha detto Ylenja Lucaselli durante la nostra intervista.

Da cosa nasce l’idea di una pdl enoturismo? Come mai normare l’enoturismo?

Nella scorsa legislatura attraverso un emendamento la maggioranza aveva iniziato ad occuparsi di enoturismo. Ovviamente trattandosi, appunto, di un emendamento, e non di una normativa non furono trattati moltissimi aspetti. Da qui la necessità della pdl enoturismo che si propone come obiettivo quello di dare un quadro normativo di riferimento nazionale al quale le Regioni possano rifarsi nell’applicazione pratica delle proprie normative. Era importante dare una volta per tutte una definizione chiara al turismo enologico che oggi in Italia attira milioni di visitatori da tutto il mondo.

Il vino è, indubbiamente, un piacere, ma allo stesso tempo è un asset importante dell’economia italiana. Quali sono i numeri in Italia?

Il vino, così come tutta la filiera vitivinicola, è indubbiamente un fattore economico determinante per il nostro Pil. I numeri dell’enoturismo certificano una tendenza in crescita che richiede sempre più un adeguamento qualitativo che l’Italia è certamente in grado di garantire al pari di tutti gli altri Paesi.
Il turista che viene qui per conoscere il nostro vino, vuole sempre più immergersi nell’esperienza ‘Italia’ che comprende paesaggi, sapori, cultura. Si va in cantina ma poi si visitano i nostri territori, le nostre cittadine e questo finalmente porta a scoprire oltre le grandi città i piccoli borghi che sono un patrimonio essenziale della nostra terra, perché, come specifica eccellentemente il termine ‘essenziale’, rappresentano l’essenza delle nostre origini, delle nostre particolarità.

Parlare di vino è un modo alternativo e coinvolgente per parlare di storia italiana. Bere del buon vino è come portare la cultura a tavola. Lei cosa ne pensa?

Da donna del Sud sono cresciuta con il bicchiere di vino a tavola. Ma credo questo non appartenga solo a me, perché il vino è intrinsecamente legato alla cultura italiana. Una volta cresciuta mi sono appassionata sempre di più alle storie del vino. In Italia ci sono più di 1.600 vitigni, che raccontano ognuno a suo modo la nostra bellissima terra.
Dal mare ai monti, dai terrazzamenti alla pianura abbiamo una qualità vitivinicola unica e in continua crescita. Molto spesso si beve senza rendersi conto che quel vino in realtà ha dietro amore, passione e sacrifici. Sa chi produce il Gorgona di Frescobaldi? Detenuti per reati violenti con sentenza definitiva. Ecco una delle tante peculiarità dei nostri vini.

La Pdl enoturismo potrebbe far veramente comprendere, dando anche delle linee guida, l’importanza del vino come ‘filo conduttore tra storie e vite’?

Il vino come rinascita, come filo conduttore tra le storie, le vite, passate e presenti, vite di italiani di ieri e di oggi. ‘La storia d’Italia in un bicchiere di vino’. Alla luce di ciò serve veramente una pdl che faccia capire quanto è importante in Italia il vino, economicamente, socialmente e storicamente: dall’Antica Roma a oggi. Ma in realtà molto molto prima anche dell’antica Roma perché in Italia ci sono ritrovamenti che parlano delle prime produzioni di vino che risalgono alla preistoria.

Capisce? Il vino è parte di noi. Racconta le storie di famiglie italiane che tramandano di padre in figlio, di generazione in generazione, una cultura che contemporaneamente ci proietta al futuro.
Oggi la produzione vitivinicola è legata all’innovazione tecnologica e alla biodiversità. È il biglietto da visita migliore che può avere il Made in Italy all’estero anche perché il vino è Made in Italy puro, essendo prodotto interamente in Italia.

Parlando di tradizione, cultura e storia, sorge spontaneo un collegamento al liceo del Made in Italy promosso dal governo Meloni. L’enoturismo sarà materia di studio?

L’enoturismo sarà sicuramente una materia importante all’interno del liceo del Made in Italy. Non credo sarò mai docente al liceo del Made in Italy ma certamente, se dovessero accettarmi, andrò ad ascoltare i professori e a seguire le lezioni insieme ai ragazzi.

Onorevole, ci permetta una digressione politica finale: quando è caduto il governo Draghi ha brindato?

Certo che ho brindato (sorride, ndr). Era un momento importantissimo, avevamo avversato quella esperienza di Governo ed eravamo consapevoli che potevamo arrivare al governo dell’Italia.

E con quale vino ha brindato?

Con un primitivo. Un vino corposo che si identifica per la propria struttura. Un po’ come Fratelli d’Italia. C’era bisogno di un vino ‘consapevole’ che non vuole essere nulla di diverso da ciò che è.

Se potesse consigliare un vino a chi oggi avversa il Governo Meloni?

Consiglierei alle attuali opposizioni un buon Amarone.

 

*Capogruppo della Commissione Bilancio e Presidente del Collegio d’Appello della Camera dei Deputati, è un avvocato. È tata eletta in Parlamento alle elezioni del 2018, rappresentando il distretto dell’Emilia Romagna per Fratelli d’Italia. Nelle elezioni del 2022 è stata rieletta deputato della Repubblica ed è Capogruppo alla camera della V commissione bilancio e presidente del Collegio d’Appello.

 

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