Donne che possono cambiare il mondo. Donne che grazie alla tecnologia hanno trovato il modo di farlo. Donne italiane che, seppur giovanissime, stanno dirigendo aziende internazionali con centinaia di dipendenti.
Sono le ospiti dell’Italian Tech Week di Torino, evento annuale di Italian Tech, il content hub di Gedi, interamente dedicato all’innovazione e alla tecnologia. Tre giorni in cui nell’hub creativo OGR Torino, le protagoniste assolute saranno l’intelligenza artificiale e la tecnologia, nelle sue più contemporanee declinazioni. Più di 160 ospiti da più di 10 Paesi, oltre 80 incontri, 30 masterclass, oltre alla presenza di 4 importanti premi rivolti a startup e giovani imprenditori.
Anthea Comellini
Con la testa e il cuore nello spazio, ma i piedi ben piantati sul pianeta Terra, Anthea Comellini è un turbine di competenza, determinazione e capacità.
Riservista del gruppo di astronaute e astronauti dell’ESA, che rende il sogno della “camminata nello spazio” una possibilità concreta, ci racconta che no si tratta più di «Un eroe solitario che sfida lo spazio, ma qualcuno che si mette a servizio degli altri per permettere lo studio che renderà migliori le vite sulla Terra».
La dottoressa Comellini, 31 anni, è ingegnera aerospaziale di Thales Alenia Spazio e risiede a Cannes. Il suo percorso professionale inizia a Chiari, nel bresciano, dove nasce. Dalla provincia, finiti i saluti del liceo, si trova al Politecnico di Milano, ma per inseguire la sua passione poi si muove in Francia, Germania e Canada. Lauree, dottorati e master, ma soprattutto la ricerca per il controllo dei satelliti. Il suo obiettivo è ridurre al minimo – o addirittura eliminare – il controllo umano dalla Terra per la gestione dei satelliti e a questo ha dedicato e sta dedicando gran parte dei propri studi. A chi le ha chiesto come ha fatto a realizzare tutto questo in una manciata di anni risponde con semplicità: «Amo quello che faccio».
Matilde Giglio
A chi le chiede: perché l’India? Lei risponde: «Perché è lì che serviva». Matilde Giglio (nella foto in evidenza) è la giovane fondatrice di Even (even.in), fornitore di assistenza sanitaria leader in India. L’azienda ha un modello di business unico che combina la copertura sanitaria e la fornitura di cure in un’unica esperienza coordinata (i membri hanno accesso a consulenze illimitate, gratuite, diagnostica e assistenza primaria). Iniziata nel 2020, Even ha raccolto oltre 25 milioni di dollari fino ad oggi ed è sostenuta da alcuni dei principali investitori mondiali tra cui Khosla Ventures, Founders Fund e DST Global. Ha anche oltre 200 dipendenti, decine di migliaia di clienti e diverse cliniche in tutto il Paese. Matilde è anche un angel investor prolifico, con un track record di successo nel settore sanitario e fintech. Ha investito in oltre 30 aziende in Europa, Stati Uniti e India e fa scouting per diversi fondi e uffici familiari a livello globale. Dopo la laurea alla London School of Economics, ha co-fondato Compass News, una startup giornalistica con uffici a Londra e New York. Dopo Compass News, Matilde ha guidato il settore sanitario e fintech verticale per Hambro Perks, un VC con sede a Londra. «Volevo portare un modello di sanità accessibile a tutti in India, e ci stiamo riuscendo. In cambio di una quota annuale equivalente a 250 dollari, chiunque può accedere a visite specialistiche e cure primarie. Prima, invece, una larghissima fascia della popolazione indiana riusciva a entrare in contatto con i medici solo in caso di ospedalizzazione. Riusciamo a tenere i costi bassi anche grazie all’assunzione diretta di personale medico. Un modello che sta funzionando molto bene».
Maddalena Adorno
A un TEDx sulla longevità facilmente troveremmo che la relatrice è Maddalena Adorno. Raccontare al pubblico ciò che con la sua start-up Dorian Therapeutics sta cercando di fare è una delle tante attività che svolge oggi. La dottoressa Adorno ha conseguito il suo dottorato di ricerca in Biomedicina a Padova, per poi atterrare a Stanford per studiare presso l’Istituto di Cellule Staminali e Medicina Rigenerativa. Qui, guidando la ricerca sulla tecnologia senoblocker ha iniziato il percorso sullo studio a tutto tondo sull’invecchiamento e sulla longevità. Co-fondatrice e CEO della Dorian Therapeutics, dove ha inserito i risultati dei suoi studi, non rinuncia a dedicarsi all’insegnamento, mantiene infatti il corso di “Invecchiamento e longevità” a Stanford. Ma l’obiettivo vero è la qualità della vita, non solo la quantità. Infatti al momento la sua ricerca è tesa a trovare il modo migliore per invecchiare meglio, non solo a vivere più a lungo, sviluppando una serie di farmaci che rendano le persone anziane più vitali e con una qualità di vita migliorata rispetto all’attuale. Non era questo il suo sogno, ma «quando ti trovi al momento giusto nel posto giusto, non puoi tirarti indietro», dice. C’è molto della forte personalità di questa scienziata in questa affermazione, questa spinta verso le ricerche che non sono vanità personale o ricerca di gloria, ma servizio alla vita e al benessere delle persone.
Diyala D’Aveni, Vento founders
Diyala ha una laurea in Economics alla Bocconi, una doppia laurea in Public Policy a Berlino e, infine, un MBA tra Torino, Parigi, Monaco e Ginevra. Una grande passione per il mondo delle startup la porta nel 2017 a muovere i primi passi nell’ecosistema dell’imprenditorialità in Italia. Grazie all’incontro con Exor, lancia due importanti iniziative: Italian Tech Week, il più grande evento sul tech in Italia, e Vento, l’Italian chapter di Exor Ventures. Oggi il suo lavoro consiste nell’investire nei migliori founder italiani early stage ovunque nel mondo e nel supportare talenti imprenditoriali nella creazione di nuove imprese con l’attività di venture building. Con un unico grande obiettivo: riuscire a far arrivare l’ecosistema italiano allo stesso livello degli altri ecosistemi europei ed essere almeno nella metà dei futuri unicorni italiani.
