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Italian Insurtech Summit: parte da Milano l’innovazione del settore assicurativo

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Il settore assicurativo italiano rappresenta la terza industria del Paese, contribuisce al Pil per il 7,2%, e si connota per un nuovo percorso che lo vede proiettato verso la strada della digitalizzazione. L’Italian Insurtech Association è stata fondata  nel 2019 con l’obiettivo di fornire gli strumenti e gli indirizzi che consentano a tutte le aziende del comparto di essere pronte per il grande salto che le attende. In quest’ottica IIA organizza l’Italian Insurtech Summit, evento di riferimento per il settore, nato durante la pandemia e giunto alla sua quarta edizione. Presentato  a Milano, il Summit si svolgerà dal 23 novembre al 1 dicembre con l’alternanza di giornate in presenza e online, presso Le Village by CA Milano, in Corso di Porta Romana. Un appuntamento necessario, per un settore in forte crescita. Abbiamo chiesto a Simone Ranucci Brandimarte, presidente IIA – Italian Insurtech Association, di raccontarci nel dettaglio di cosa si tratta, e del perché il settore assicurativo italiano ha bisogno di rendersi protagonista di un nuovo processo di digitalizzazione.

Italian Insurtech Summit è l’evento più atteso del settore. Di cosa si tratta?
Questa quarta edizione vede coinvolto l’intero mondo assicurativo, ma non solo: le compagnie, gli intermediari, le società tecnologiche e le startup insurtech, ma anche le Università, gli influencer, i mentor. Stiamo preparando un evento da record: quattro giorni in presenza e cinque in full digital streaming, per un totale di oltre 50mila partecipanti attesi.

Simone Ranucci Brandimarte – Presidente Italian Insurtech Association

Digitalizzare un settore come quello delle assicurazioni, un’impresa complessa, con quali strumenti è opportuno realizzarla?
Dobbiamo soffermarci su tre temi diversi: da una parte c’è la necessità di educare il consumatore rispetto all’ambito assicurativo. La domanda da parte del cliente finale  si sta evolvendo, la richiesta è per prodotti integrati e acquistabili online. Ma allo stesso tempo il cliente va educato ai prodotti assicurativi, in pratica siamo di fronte ad un pubblico che non conosce le possibilità offerte dall’industria assicurativa,  ma è già comunque pronto ad acquistare online. Il secondo punto è quello  dell’innovazione, e riguarda direttamente gli addetti del settore, che devono utilizzare le nuove tecnologie per creare prodotti nuovi. Questo ci porta al terzo aspetto della questione: le competenze. Senza sviluppare le competenze giuste nel mondo assicurativo è difficile fare innovazione compiuta.
L’associazione ha obiettivo di evangelizzare e facilitare la digitalizzazione, ma non possiamo farlo senza tener conto di questi passaggi fondamentali.

Entriamo nel vivo dell’Italian Insurtech Summit, evento di riferimento per il settore, in programma dal 23 novembre al 1 dicembre con l’alternanza di giornate in presenza e online. Cosa connota questa quarta edizione?
Questo è un settore che impiega circa 420 mila addetti – i nostri eventi sono ben frequentati – e sul palco del Summit si alterneranno 300 personalità, 400 speaker, per una produzione di circa 300 ore di contenuti, con un modulo di due giorni, dal 23 al 24 novembre, dedicato all’insurtech ecosistem, in cui si lavorerà sul prodotto, sull’offerta, per costruire il business del futuro. Ci saranno poi delle giornata di contenuti digitali in streaming, per tornare in presenza i giorni del 30 novembre e 1 dicembre, con la sezione ‘Skills and talents’, che si focalizzerà sulle competenze.

Con un claim che è una dichiarazione programmatica
Il payoff di questa quarta edizione è ‘Out of the box’, ed ha una duplice accezione: quella più comune è fare le cose diversamente da come le facevamo prima, e questo risponde alla necessità dell’industria assicurativa di innovare percorsi e processi, com’è accaduto all’editoria trenta anni fa. La seconda accezione la mutuiamo dal mondo del tech: pronto per l’uso. Questo significato indica una sfida, che è quello di innovare utilizzando  tecnologie plug and play, senza dover necessariamente essere gli attori dell’innovazione.

Italian Insurtech Summit – Infografica

Il 2023 è l’anno europeo delle Competenze, in risposta alla nuova dimensione dell’apprendimento, il long life learning: quanto conta la formazione nel vostro settore, e in che direzione deve orientarsi il training per consentire di restare al passo coi tempi?

Il training è necessario, perché ci orienta al futuro, e in questo momento è cruciale, come dimostrano i nostri recenti rilevamenti:  l’85% del mercato assicurativo ritiene che ci sia un gap fra competenze necessarie e quelle realmente acquisite; il 75% auspica che nei prossimi 12 mesi ci siano training orientati all’acquisizione di queste competenze, per colmare questo gap, il 50% è spaventato dal fatto che il recupero non accada in tempi utili. Questi sono dati che raccogliamo dai dipendenti del settore. In sintesi significa che bisogna investire molto di più in formazione, organizzare più corsi, e lavorare fortemente per comunicare, cercare di divulgare e parlare di prodotti assicurativi. Per questo il nostro summit è gratuito, con contenuti che resteranno fruibili online. Questa accessibilità alle informazioni è fondamentale, dovremmo bandire completamente gli eventi ‘carbonari’.

Il Summit, fra i vari partner, conta anche molte università italiane
Il nostro settore non è fra le prime dieci attività attrattive per i giovani. Vogliamo creare un canale diretto di comunicazione con loro, e per farlo dobbiamo presenziare i social e coinvolgere le Università. Fra le quindici che hanno aderito al Summit, ci sono il Politecnico di Milano, La Bocconi, la Ca’ Foscari. L’obiettivo è quello di spingere verso la formazione continua, valorizzando azioni di  upskilling e reskilling, con forte coinvolgimento degli enti di formazione che hanno l’importante ruolo di promozione del progetto.
Una delle novità  del Summit 2023 è anche quella di permettere ai giovani laureati e alle aziende di entrare in contatto: ci sarà la possibilità di raccogliere i  curricula dei giovani professionisti,  che saranno messi a disposizione delle aziende interessate: un modo concreto per rilanciare l’industria assicurativa presso i giovani, laureati o neolaureati.

 

 

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