Il terzo pilastro della legge di bilancio per il 2024, noto come Pacchetto Famiglia, ha attirato l’attenzione per una serie di misure volte a sostenere le famiglie italiane e contrastare la denatalità. Tra queste misure, spiccano sgravi contributivi per le mamme lavoratrici senza limiti di reddito, ma con un tetto massimo di 3.000 euro annui, nonché un incremento del bonus nido destinato ai secondi figli nati dal 2024 e un aumento significativo della percentuale del congedo parentale fino al sesto anno di età del figlio.
Sgravi contributivi per mamme lavoratrici
Uno dei punti focali di questa nuova legislazione è l’introduzione di sgravi contributivi “al 100%” per le mamme lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato, ad eccezione del lavoro domestico. La peculiarità di questa misura è che non vi sono limiti di reddito, il che significa che tutte le madri lavoratrici potranno beneficiarne. Tuttavia, esiste un tetto massimo di 3.000 euro annui. In altre parole, una madre che rientra in questa categoria può ottenere uno sgravio contributivo completo fino a un massimo di 3.000 euro l’anno.
La durata di questo sgravio contributivo varia in base al numero di figli. Per le madri con due figli, l’agevolazione fiscale durerà fino ai 10 anni del figlio più giovane, mentre per quelle con tre figli, l’agevolazione si estenderà fino ai 18 anni del figlio più giovane. Questa misura mira a incentivare la natalità e a sostenere le madri lavoratrici nel loro percorso di carriera.
Incremento del bonus nido per i secondi figli
Un’altra misura chiave del Pacchetto Famiglia riguarda l’incremento del bonus nido. Questo bonus è destinato esclusivamente ai genitori con un secondo figlio nato dal 1° gennaio 2024, a patto che ci sia già un minore sotto i 10 anni nella famiglia. Inoltre, è richiesto un tetto Isee massimo di 40.000 euro per poter accedere a questo beneficio.
Questo aumento rappresenta un passo importante per agevolare i genitori con più di un figlio, consentendo loro di coprire in modo più adeguato i costi delle rette degli asili nido pubblici e privati. In precedenza, l’importo massimo del bonus era di 1.500 euro; ora, con l’innalzamento, può arrivare fino a un massimo di 3.000 euro.
Incremento del congedo parentale
Il Pacchetto Famiglia prevede anche un aumento significativo della percentuale del congedo parentale per i primi anni di vita del figlio. Nel 2024, due dei sei mesi di congedo a disposizione dei genitori saranno retribuiti all’80% dello stipendio anziché al 30%, offrendo un sostegno economico significativo alle famiglie. Negli anni successivi, una delle due mensilità retribuite scenderà al 60%, mentre l’altra rimarrà all’80%. Questa misura consente ai genitori di trascorrere più tempo con i loro figli nei primi anni di vita, garantendo al contempo un certo sostegno finanziario.
Fringe benefit e titoli di Stato
Il Pacchetto Famiglia non si limita a sgravi contributivi, bonus nido e congedi parentali. Prevede anche cambiamenti nei fringe benefit. Nel 2024, la soglia di esenzione fiscale per i fringe benefit passerà da 258 euro a 1.000 euro per tutti i lavoratori dipendenti e addirittura a 2.000 euro per coloro che hanno figli a carico. Questo rappresenta un vantaggio tangibile per le famiglie, poiché riduce l’onere fiscale sui benefit aziendali.
Inoltre, la legge di bilancio prevede un’altra misura che suscita polemiche: l’esenzione dei titoli di Stato dal computo dell’Isee. Questa disposizione, benché possa avere vantaggi per alcuni, è stata criticata dall’opposizione come “iniqua”, poiché sembra favorire i cittadini più abbienti. La discussione su questa parte della legge continua a tenere banco nella politica italiana.
Il Pacchetto Famiglia nella bozza di manovra per il 2024 rappresenta, nelle intenzioni del Governo, un passo significativo per sostenere le famiglie e affrontare il problema della denatalità. Queste misure, che includono sgravi contributivi, bonus nido, congedi parentali e cambiamenti nei fringe benefit, mirano a garantire un futuro migliore per le famiglie e a rendere l’Italia un luogo più accogliente per i genitori lavoratori.
