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L’approccio basato sui dati per una politica trasparente e efficace: l’analisi dei giovani di Tortuga

Francesco Armillei - Tortuga

Quanto spesso guardando un talk show ci sembra che il confronto sia basato non sui dati ma solo sulle opinioni personali senza che ci sia mai un punto fermo? E quante volte ci sembra che la politica non si preoccupi di capire se le cose fatte ha fatto hanno funzionato davvero oppure se vanno aggiustate ?

L’Italia è un Paese spesso allergico ai dati: i numeri entrano nel discorso pubblico troppo raramente e quando lo fanno non è mai chiaro se si tratti di numeri affidabili o meno. Se invece ci fossero più ragionamenti basati sui dati e più valutazione degli effetti delle politiche pubbliche, l’Italia ne beneficerebbe. E i giovani più di tutti visto che sono quelli che più hanno da perdere da politiche pubbliche scritte o attuate male. Quelli che più soffrono le conseguenze di un dibattito confuso e non basato su dati di fatto.

È con questa convinzione che nel 2015 abbiamo fondato Tortuga, il primo think-tank italiano di under30, ricercatori, giovani professionisti e studenti del mondo dell’economia e delle scienze sociali. Tortuga è una no-profit, a metà tra un collettivo e un centro studi indipendente, non finanziato da alcun partito o realtà terza, che coinvolge oltre 50 soci in Italia e nel mondo.

Da oltre 7 anni il nostro obiettivo è quello di contribuire al dibattito pubblico e alle decisioni pubbliche con un pezzetto della nostra esperienza di giovani economisti. E il primo strumento che uno studente o una studentessa di economia impara a conoscere e gestire è proprio quello dei dati.

Siamo convinti che portare questo tipo di approccio all’interno della discussione possa davvero aiutare l’opinione pubblica e i decisori pubblici a fare scelte migliori. Ma questo può succedere solo se i dati vengono utilizzati con la giusta competenza e la giusta esperienza. Si dice che, a forza di torturali, i dati possano dire qualsiasi cosa. Ed è vero. Per questo il dato da solo non basta. Serve qualcuno ad interpretarlo, a leggerlo, a metterlo in prospettiva. E serve che poi la politica sappia farne un uso attento, fondando le proprie scelte (che rimangono prettamente politiche) su dati oggettivi.

Da studenti e giovani ricercatori in economia crediamo che il rigore metodologico e le chiavi interpretative che la scienza economica fornisce siano fondamentali per interpretare i dati e metterli al servizio di chi deve prendere delle decisioni.

Pensiamo tutto questo perché crediamo nel valore della competenza, non nell’arrivismo. Crediamo nel valore dello studio, non nell’improvvisazione. E crediamo nel valore del confronto serrato ma basato sui dati di fatto, non nella caos confusionaria e rumoroso. Perché alla fine nella confusione della politica i forti e gli avvantaggiati si salvano sempre: chi non si salva sono i più deboli e chi avrebbe più bisogno di attenzione da parte delle istituzioni. E come noi siamo convinti la pensino così anche tanti altri giovani italiani.

*Francesco Armillei – Classe 1996, attualmente vice-presidente del think-tank Tortuga, di cui è stato presidente tra il 2019 e il 2020. Di professione ricercatore in economia con borsa di dottorato presso l’Università Bocconi. I suoi interessi riguardano principalmente l’economia del lavoro e l’economia delle finanze pubbliche.

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