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Ripensare il lavoro partendo dal benessere mentale: la sfida dei giovani

Il mondo del lavoro, soprattutto per i giovani, è diventato una giungla. E privilegiare il benessere mentale è diventato per loro uno strumento con cui scegliere, individuare e filtrare le aziende. Un’urgenza che dagli adulti è considerata un pretesto per restare in università fino a 40 anni, ma che in realtà fa tutta la differenza del mondo: i giovani stanno pagando un prezzo alto per lavorare e hanno un forte bisogno di essere ascoltati.

Da qui l’esigenza di leader e imprese che siano disposti a farlo. Secondo i dati di Gallup, in Italia solo il 5% delle persone è coinvolto dal proprio lavoro. Il nostro paese è al 37º posto nel ranking europeo per ingaggio, ed è 7º per livello di stress quotidiano dei lavoratori (circa il 46% è quotidianamente sotto pressione). E con TeamDifferent lavoriamo proprio per aiutare le aziende a intervenire su questi sintomi. Ovviamente la disaffezione dei giovani dal lavoro è un problema globale, come sono globali le sfide delle nuove generazioni in fatto in salute mentale.

Ma andiamo con ordine.

Perché i giovani parlano così tanto di benessere mentale? Semplicemente perché sembrano essere i più esposti al malessere psicologico. Secondo uno studio di UNICEF (in collaborazione con Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS), in Italia già nel 2019 erano 956.000 le ragazze e i ragazzi con problemi di salute mentale. Nel 40% dei casi parliamo di ansia e depressione.

Il punto, però, è comprendere che alla base di questo malessere c’è un disagio più profondo: i giovani si trovano a dover soddisfare le aspettative della famiglia, della scuola e della società in un momento in cui il contesto economico, ambientale e sociale non garantisce loro alcuna stabilità. Quindi, non è semplice essere la GenZ e orientarsi in un mondo complesso. E nella totale incertezza non è semplice essere dei buoni professionisti o dei lavoratori eccellenti.

Le aziende hanno una funzione che va ben oltre il welfare e le strategie di attrazione su Linkedin. Hanno il compito di riprogettare totalmente la propria cultura, partendo dalle scelte di sostenibilità, dai valori di inclusione (quella vera), dalla comprensione dell’equilibrio tra vita e lavoro e, soprattutto, dalla disponibilità a considerare le persone che popolano gli uffici degli esseri umani, imperfetti ed emotivi, invece che delle intelligenze artificiali.

Con TeamDifferent cerchiamo di concretizzare questi bisogni e di portare il benessere mentale al lavoro, per dare alle imprese degli strumenti utili con cui occuparsi delle persone. Una piattaforma con cui monitorare il loro livello di benessere e offrire loro il giusto supporto, un lavoro costante di assistenza e apprendimento, la progettazione di eventi e percorsi con validità scientifica che mettano gli ambienti di lavoro a contatto con chi li abita. E dietro tutto questo c’è una missione precisa: rendere il lavoro etico e socialmente sostenibile.

*Lorenzo Tedeschi è Managing Director e Co-founder (insieme a Felice e Riccardo) di TeamDifferent, una startup che promuove la salute mentale nel mondo del lavoro attraverso una piattaforma e dei percorsi mirati. È delegato provinciale di ASSORETIPMI e scrive di benessere mentale e problemi sociali.

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