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Allevare insetti per un futuro sostenibile

Quando ancora l’idea di allevarli sembrava strampalata, e la polemica sul futuro della nostra alimentazione riguardava unicamente la maggiore o minore presenza di carne a tavola, alla BEF, azienda agricola piemontese, con base in provincia di Alessandria, avevano iniziato a sperimentare tecnologie per riprodurre gli insetti, nutrendoli con scarti alimentari, per poi utilizzarli come mangimi animali. Insomma, costruire il futuro sostenibile nel segno dell’economia circolare.

Beppe Tresso, fondatore e Ceo della società, ha avuto le idee chiare fin dall’inizio: “Ogni anno nel mondo vengono buttate 931 milioni di tonnellate di scarti alimentari – ci racconta – Una gran parte di essi può essere impiegata per alimentare insetti che, a loro volta, sono un ottimo cibo per animali”.

Sotto la serra fotovoltaica di Annibale Brivio Sforza si alleva la mosca soldato, un insetto timido, che vive lontano dall’uomo (nulla a che vedere con la mosca domestica) e che oggi è la specie di insetto edibile più allevata al mondo. Della mosca soldato si usano soprattutto le larve (nella foto in evidenza), che si nutrono di scarti alimentari.

Dalle larve mature, una volta trasformate, si possono ricavare farina proteica e olio da utilizzare come mangimi animali e fertilizzanti. Le farine di insetto sono molto più ricche dal punto di vista nutrizionale della gran parte delle materie prime animali, usate abitualmente per alimentare gli oltre 70 miliardi di animali da allevamento o i 200 milioni di animali da compagnia che ci sono solo in Europa.

Con la costituzione della società Progetto Bugsfarm, la BEF Biosystems in questi giorni ha aggiunto un altro importante pezzo al puzzle finale.

Dopo gli anni di sperimentazione è infatti partito il programma di espansione della società, che prevede di unire i migliori imprenditori agricoli in una rete di allevamento di insetti, in base a un contratto di soccida (contratto diretto a costituire un’impresa agricola a natura associativa, nella quale si attua una collaborazione economica tra colui che dispone del bestiame e chi debba allevarlo, ndr).

Il presidente della nuova società, Nicola Radice Fossati, spiega che allevando insetti nelle Bugsfarm – le fattorie degli insetti – si potranno bio-convertire ogni anno centinaia di migliaia di tonnellate di prodotti agricoli e sottoprodotti vegetali in nuove componenti alimentari proteiche di qualità e ammendanti.

Il piano parte con la produzione di uova “circolari” prodotte da galline che si sono nutrite anche con larve alimentate, a loro volta, con scarti alimentari. In questo modo ogni uovo contribuisce alla riduzione dei rifiuti per una quantità pari al suo peso. Se consideriamo che ogni anno in Italia si producono 13 miliardi di uova, questa “rivoluzione alimentare” per le galline può portare al riciclo di 650.000 tonnellate di rifiuti organici.

Nuovi prodotti a valore aggiunto, e un contributo importante per ridurre le perdite e gli sprechi alimentari, contribuendo alla strategia comunitaria Farm to Fork.

 

 

 

 

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