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Sentenza Superlega, perché può essere una rivoluzione e cosa succede ora

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La sentenza della Corte di giustizia Ue ha provocato un terremoto nel mondo del calcio che, man mano che passano le ore, provoca reazioni diametralmente opposte. A22, la società che ha tenuto in vita il progetto Superlega in questi anni, esulta inneggiando al ‘calcio libero’. Già a mezzogiorno ha presentato il suo rinnovato progetto di Superlega. Dall’altra parte ci sono le organizzazioni colpite dalla decisione della Corte, Uefa e Fifa, e anche alcuni club e presidenti di leghe sportive nazionali.

Al di là delle varie opinioni, la sentenza della Corte Ue crea una crepa impossibile da ignorare, spiega a Fortune Italia l’avvocato ed esperto di diritto sportivo Mattia Grassani.

Superlega, le letture opposte di A22 e padroni del calcio

La lettura della sentenza, tra i due fronti, cambia radicalmente. Da una parte viene interpretata come una vera rinascita del progetto Superlega, nato nel 2021 e rapidamente abbandonato dalla maggior parte dei club che avevano inizialmente aderito, tranne Real Madrid e Barcellona (e Juventus, fino a qualche mese fa).

L’interpretazione opposta, invece, sostiene che la sentenza, oltre a non avallare la Super League (e questo lo ha specificato anche la Corte Ue) sarebbe un ostacolo alla creazione di questa maxi lega sportiva internazionale per come è stata sempre pensata. I principi di non discriminazione e trasparenza per l’ammissione alle competizioni sportive sarebbero un problema per la Superlega, ha riassunto su Twitter il presidente della Lega spagnola Javier Tebas.

 

Il presidente della Uefa Aleksander Ceferin (nella foto in evidenza) in conferenza stampa ha commentato la sentenza della Corte Ue che ha colpito la minaccia di sanzioni da parte di Uefa e Fifa, parlando di ‘abuso di posizione dominante’. “La Superlega non ha avuto alcun semaforo verde come nel 2021”, dice. Anche se la sentenza afferma che Uefa e Fifa non possono dare autorizzazioni a nuovi progetti, Ceferin dice che “noi non abbiamo mai provato a fermare questo progetto, possono creare quello che vogliono. Non sono sicuro che sanno cosa stanno facendo, spero che partano il prima possibile ma con solo due club”. Secondo Ceferin, che si decida di farne parte o no, le competizioni Uefa si basano sul merito sportivo. La Superlega invece no.

Intanto, anche alcuni dei maggiori club europei come Manchester United e Bayern Monaco, l’Eca e altre organizzazioni hanno giurato fedeltà alle competizioni Uefa, che comunque non sembrano in pericolo per i prossimi anni.

Il principio di specificità dello sport

Secondo l’avvocato ed esperto di diritto sportivo Mattia Grassani, contattato da Fortune Italia, nonostante la Corte Ue dica di essersi pronunciata non sul singolo caso, la sentenza Superlega “rappresenta un crepa potenzialmente esiziale del principio di ‘specificità dello sport’ che ripetutamente, in ambito comunitario, era stato affermato a supporto di misure regolamentari, adottate dalle autorità sportive, che avevano determinato problemi di compatibilità con il diritto comunitario”.

Il principio di specificità dello sport è stato citato oggi proprio dalla Fifa, che nel suo commento alla sentenza Superlega ha affermato che “analizzerà la decisione in coordinamento con la Uefa, le altre confederazioni e le federazioni affiliate prima di commentare ulteriormente. In linea con il proprio statuto, la Fifa crede fermamente nella specificità dello sport, inclusa la struttura piramidale e i principi di equilibrio competitivo e solidarietà finanziaria”.

Superlega, cambia tutto: la Corte Ue contro Fifa e Uefa

Via libera alle Superleghe parallele? La conseguenza per i diritti tv

Come ha detto la Corte Ue, la sentenza di oggi non dà necessariamente il via libera alla Super Lega, ma ha come oggetto i comportamenti di Uefa e Fifa. Il che potrebbe essere ancora più rivoluzionario, visto che i progetti di superleghe internazionali non arrivano solo da A22.

Insomma, ora che la Corte Ue si è pronunciata si possono organizzare competizioni (o leghe) parallele a Uefa e Fifa senza paura di sanzioni? “Fermo restando che per esprimersi in maniera puntuale occorrerà approfondire un provvedimento di una certa complessità, e non basarsi soltanto su un comunicato stampa della Corte di Giustizia Europea”, puntualizza l’avvocato, “l’approdo sembrerebbe essere questo. Non è da escludere una imminente ripresa del dialogo tra enti regolatori del calcio e associazioni dei club per individuare un punto di equilibrio tra le reciproche esigenze”.

Che cosa potrebbe succedere riguardo i diritti televisivi? “La pluralità di manifestazioni rischia di determinare, se non gestita, una frammentazione dell’interesse e quindi una forte disparità tra i club partecipanti alle competizioni per così dire “d’élite” e quelli relegati in tornei di fasce minori”, spiega l’avvocato.

Non è un caso se presentando in pompa magna la sua nuova lega, A22 abbia anche assicurato che “le spese di solidarietà” dedicate ai club minori saranno garantite.

Superlega, lo Scudetto diventa “marginale”?

Restano le gravi difficoltà economiche del mondo del calcio, soprattutto quello italiano: potrebbe generarsi un effetto valanga sulle società alla ricerca di una fetta di guadagni maggiori? “È ancora prematuro addentrarsi in queste valutazioni. Di certo si tratta di un terremoto di grande intensità al quale le autorità calcistiche dovranno tempestivamente porre rimedio. È altamente probabile che la forbice tra grandi e piccole tenda ad allargarsi ancora di più”, dice l’avvocato Grassani.

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha detto che il rischio è che il campionato italiano diventi “marginale”.

La sentenza Superlega come la Bosman

Prima della sentenza ci si chiedeva se la decisione della Corte Ue avrebbe eguagliato i livelli di importanza epocali raggiunti nel 1995 dalla sentenza Bosman, che ha liberizzato il mercato del lavoro (e dei giocatori) in Unione Europea.

Secondo un’intervista (precedente alla decisione della Corte Ue) sul portale tedesco Zeit online dello stesso Jean Claude Dupont, l’avvocato che seguì la vicenda legata alla sentenza Bosman e che oggi segue la Superlega, l’importanza della decisione della Corte era invece 10 volte maggiore.

Anche secondo Grassani potrebbe essere così, perché la decisione del 21 dicembre 2023, una data che probabilmente rimarrà nella storia del mondo del calcio, “mette in forte discussione l’egemonia delle confederazioni e delle federazioni nell’organizzazione e gestione delle competizioni. Sarà determinante capire gli effetti che questa decisione produrrà: rottura o dialogo finalizzato a trovare punti di compromesso?”.

L’Uefa sostiene che la sentenza colpisce “una lacuna preesistente nel quadro della pre-autorizzazione della Uefa, un aspetto tecnico che è già stato riconosciuto e affrontato nel giugno 2022”. Di che lacuna si tratta? “La UEFA sottolinea che la problematica sarebbe rappresentata dalla non conformità del principio previgente, contenuto nei regolamenti della confederazione e oggetto di modifica nel giugno 2022, secondo il quale qualsiasi competizione esterna avrebbe dovuto essere soggetta ad autorizzazione rimessa alla discrezionalità della Confederazione. Detto principio è stato attenuato nel giugno 2022 mediante l’introduzione di criteri da tenere in considerazione nel processo autorizzativo”, spiega l’avvocato.

Tuttavia, anche osservando il provvedimento dalla prospettiva dell’Uefa, “occorre domandarsi se l’assetto regolamentare introdotto a giugno 2022 soddisfi i requisiti, per la verità molto orientati alla “liberalizzazione”, sanciti dalla Corte di Giustizia Europea”.

Nuova Superlega, come funziona

Intanto, la prima conseguenza della sentenza Superlega è stato il cambiamento della Superlega stessa. A22, la società capitanata dal tedesco Bernd Reichart, ha rilanciato e rivoluzionato la sua proposta di Superlega, che dopo aver perso 10 dei suoi 12 aderenti iniziali (sono rimaste formalmente solo Real Madrid e Barcellona) ora propone di attirare 64 squadre maschili e 32 femminili ogni anno.

Queste squadre della Superlega (ognuna giocherà 14 partite all’anno) saranno divise in tre leghe: il torneo principale è la Star League, risposta di A22 alla Champions League, con due gironi da 8 squadre, per un totale di sedici. La stessa struttura la prevede la Gold League, mentre la Blue League (alla quale si accede in base ai risultati nei campionati nazionali) avrà 32 squadre e 4 gironi.

Si prevedono promozioni e retrocessioni. Secondo A22, che ha presentato il nuovo sito Superlega proprio oggi, il principio del merito sportivo sarà rispettato. Intanto, tutte le partite si potranno vedere gratis in streaming, su una piattaforma che A22 mette al centro del suo progetto.

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