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Rds, la scommessa vincente di Edoardo Montefusco

Eduardo Montefusco, radici napoletane e una visione cosmopolita, nonostante le 70 primavere vissute, trasuda vitalità e curiosità che un giovane nativo digitale può solo sognare.  Imprenditore visionario, nel giugno del 2012 fu insignito dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro nella sua veste di presidente ed editore di Radio Dimensione Suono.

La sua filosofia imprenditoriale? Lavoro di squadra e diversificazione. Sono queste le leve principali per il successo radiofonico. Montefusco si è lanciato in anticipo rispetto a tanti altri competitor in una scommessa audace: rendere i contenuti radiofonici accessibili su tutte le piattaforme, trasformando la radio in un’esperienza fruibile sia all’interno che all’esterno delle abitazioni. Il suo mantra è una fusione sagace di tradizione e tecnologia, un connubio necessario per soddisfare le esigenze di un pubblico moderno, intelligente ed esigente.

Oltre al suo ruolo in RDS, Montefusco è anche presidente di Dab Italia (è l’acronimo di Digital Audio Broadcasting), consorzio per la diffusione della radio digitale.

Abbiamo discusso con Montefusco di innovazione, tecnologia, sostenibilità, futuro della radio, partendo dall’ultimo colpo imprenditoriale messo a segno: la Radio Tv della Lega di Serie A.

Com’è nata questa nuova collaborazione?

Dopo aver vinto il bando abbiamo varato in tempi record il canale radio della Lega di Serie A. In poco meno di due mesi siamo diventati l’agenzia di riferimento di tutte le testate giornalistiche sportive. Lega Serie A e RDS rappresentano due best practice nel mondo del calcio: lo sport più bello, la musica migliore, l’intrattenimento, 100% Grandi successi. È questa la sintesi. Un format di sport ed entertainment nell’offerta audiovisiva. Stiamo implementando le rubriche che vanno in questa direzione: Top gol, Simply The Best, Top Parade, Gol Collection. Abbiamo una squadra di conduttori conosciuti e affermati nel mondo del calcio: Marco Cattaneo, Giorgia Rossi, Giulia Mizzoni. E opinionisti del calibro di Piccinini, Trevisan, Alciato.

Poi c’è la Bobo Tv.

La Bobo TV va in simulcast via Dab e Ip visibile sul digitale terrestre al canale 899, sul sito e sull’app della Lega Serie A, nonché sul sito e sull’app di RDS, sui canali Twitch e TikTok della Bobo TV. Siamo in onda due lunedì al mese. La prima puntata ha generato +84% di audience. Abbiamo avuto quasi 300.000 persone in contemporanea a guardare la Bobo Tv.

Restiamo sui numeri: RDS è la radio italiana più ascoltata in auto e sul target 25-44 anni. Qual è la ricetta del successo?

Adattiamo i contenuti alle esigenze e ai bisogni emersi ai tempi del Covid e in post pandemia: intrattenimento, evasione, spensieratezza e music experience. Ma anche in contesti unici come gli RDS World Tour, RDS Showcase. Abbiamo contenuti digitali per specifiche generazioni: RDS Next, la social radio fatta dalla Gen Z per la Gen Z; RDS Relax in Dab e Ip per gli amanti del benessere e del mood soft; RDS Active per le persone che vogliono un sottofondo al loro allenamento. Cerchiamo di ingaggiare i nuovi consumatori attraverso il loro stile di vita.

Come fate a intercettare esigenze sempre più diverse, sempre più difficili?

Vivo negli Usa da 12 anni, per qualche anno ho fatto lo scolaretto in Silicon Valley. Ho imparato l’importanza di investire in ricerche. Abbiamo un team interno di ricercatori e analisti che va a misurare la soddisfazione degli ascoltatori di RDS sulla nostra playlist. Sappiamo in anticipo se un brano ha stancato o se è ancora funzionale a catturare ascolto. Il nostro programma di mattina ‘Tutti pazzi per RDS’ riesce a tenere oltre 1,2 milioni di persone collegate contemporaneamente.

Il fatturato RDS è in crescita nel 2023. L’azienda è in buona salute, nonostante le difficoltà del mercato.

Abbiamo un’offerta sempre più integrata, multimediale e crossmediale. La nostra azione sul territorio prevede anche un’offerta geolocalizzata con circuito RDS 100% Special Radio con 31 emittenti peculiari sulle loro aree di riferimento. Stiamo interpretando al meglio il cambiamento che è già partito da almeno 5/6 anni.

La radiovisione è un passo avanti o è la radio che perde la sua verginità?

Io credo sia un passo avanti. Oggi i ragazzi non guardano televisione, accedono ai contenuti esclusivamente dai mobile device. Quello che abbiamo fatto noi è integrare la nostra piattaforma audio con il video. Stiamo allineando tutto il nostro progetto industriale a questi nuovi stili di vita e nuovi stili di ascolto utilizzando dei nuovi sistemi digitali. Poi la nostra è l’unica radiovisione interattiva. Se ti piace quel brano e vuoi risentirlo, spingi il tasto blu e riascolti. Se vuoi avere notizie sull’area in cui vivi, spingi il tasto giallo e ti dà tutte le informazioni anche su tutti i concerti della tua area…

Sistema interessante.

È un sistema che abbiamo brevettato in 153 Paesi nel mondo. Adesso lo stiamo vendendo anche agli americani. Grazie ad un team di ingegneri americani e italiani, abbiamo creato la radiovisione comandata dagli algoritmi.

Con la passione generazionale ha creato un’azienda dal nulla e l’ha portata al successo. Come sta gestendo invece il passaggio generazionale?

Ho quattro figli e tutti e quattro sono in azienda. Massimiliano (attuale direttore generale) è colui il quale ha preso lo scettro. L’altro gemello si chiama Alessandro e coordina tutti i contenuti. Io li ho fatti studiare all’estero, sono ragazzi preparati e tra l’altro sull’innovazione tecnologica il loro apporto generazionale è fondamentale. Sono molto più avanti. Io mi faccio delle idee e loro poi le modificano in funzione anche della loro esperienza di vita.

 

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