La Relazione 2023 sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva, basata sui dati degli anni 2016-2021 e aggiornata con le ultime informazioni dell’Istat, rivela che il tax gap totale è di 83,6 miliardi di euro. Questa cifra si suddivide approssimativamente in 73,2 miliardi di mancate entrate tributarie e 10,4 miliardi di mancate entrate contributive.
Analizzando le singole voci, emerge che il gap dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef) è aumentato di circa 2,1 miliardi, di cui 100 milioni riguardano lavoratori dipendenti irregolari e quasi 2 miliardi coinvolgono lavoratori autonomi e imprese. D’altra parte, si osserva una riduzione del gap relativo all’Imposta sul Valore Aggiunto (Iva) di 3,9 miliardi, mentre il gap da locazioni diminuisce di 336 milioni e quello dell’Imposta Municipale Unica (Imu) di 135 milioni.
Nel confronto con il 2020, il tax gap mostra una diminuzione totale di 2,7 miliardi (-3,1%). Questo calo è distribuito tra un calo dell’evasione fiscale di 2,2 miliardi (-2,9% rispetto al 2020) e dell’evasione contributiva di 0,5 miliardi (-4,3% rispetto al 2020).
Se si allarga l’orizzonte temporale al periodo 2016-2021, emerge una tendenza alla riduzione del tax gap, con un calo complessivo di oltre 24 miliardi di euro. La sua dimensione è passata da 107,7 a 83,6 miliardi di euro, a eccezione del 2017, quando ha toccato quota 108,5 miliardi.
Inoltre, il documento evidenzia un aumento del valore aggiunto generato dal sommerso economico nel 2021, attestandosi a 173,9 miliardi di euro, un aumento di 16,5 miliardi rispetto al 2020. Nonostante questa crescita, l’incidenza sul Prodotto Interno Lordo (PIL) è rimasta costante al 9,5%, inferiore al 10,2% del 2019.
Le componenti più significative dell’economia sommersa sono correlate alla correzione della sotto-dichiarazione del valore aggiunto e all’impiego di lavoro irregolare, che nel 2021 generano rispettivamente il 52,6% e il 39,2% del valore aggiunto complessivo attribuito all’economia sommersa.
In termini settoriali, si osserva una riduzione significativa del peso del sommerso in agricoltura, costruzioni, commercio, trasporti, alloggio e ristorazione. Al contempo, si registra un aumento nei servizi professionali, scientifici, tecnici e di supporto alle imprese, nei servizi alle persone e nei servizi di informazione e comunicazione e attività finanziarie e assicurative.
Nonostante i progressi compiuti, l’evasione fiscale rimane una preoccupazione, e le autorità continuano a lavorare per affrontare questa sfida, bilanciando la necessità di rafforzare la compliance fiscale con la promozione della crescita economica.