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Rai, piano da 225mln per trasformazione digitale e risorse interne

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La Rai ha presentato un ambizioso piano industriale triennale (2024-2026), mirato alla trasformazione digitale e all’ottimizzazione delle risorse interne attraverso investimenti pari a 225 milioni di euro. Il piano ha ricevuto l’approvazione dal Consiglio di Amministrazione Rai con sei voti favorevoli e uno contrario, quest’ultimo espresso da Francesca Bria, consigliera indicata dal Partito Democratico.

Gli obiettivi principali del piano industriale sono garantire la stabilità strutturale della Rai e raggiungere la sostenibilità economica e finanziaria attraverso un percorso che trasformi l’azienda in una società di media digitali, puntando sulle nuove tecnologie e sulla valorizzazione delle competenze interne. Questo implica un programma di investimenti per trasformare la televisione pubblica, con risorse aggiuntive che ammontano a 225 milioni di euro. La Rai si trova ad affrontare la sfida di compensare la riduzione del canone televisivo da 90 a 70 euro, con una diminuzione delle entrate di circa 430 milioni di euro, in gran parte compensate da trasferimenti una tantum dalla fiscalità generale.

Nonostante la riduzione delle entrate da canone, il piano prevede una diminuzione del debito fino a 500 milioni di euro entro il 2026. Per generare risorse aggiuntive, la Rai prevede di cedere circa il 15% di Rai Way, la sua controllata responsabile dell’infrastruttura di trasmissione. A prezzi di mercato attuali, questa quota è valutata poco meno di 200 milioni di euro, consentendo alla Rai di mantenere il controllo con una quota del 51%. L’operazione ha sollevato preoccupazioni tra i sindacati, e alcuni fondi detentori di circa il 10% del capitale di Rai Way hanno scritto al Cda, sollecitando di evitare la vendita delle azioni e di invece procedere con una fusione con Ei Towers, un’altra importante società di torri di trasmissione.

Oltre alla vendita delle azioni di Rai Way, il piano industriale include misure di ottimizzazione del patrimonio immobiliare in linea con le indicazioni già approvate a novembre 2023. Quest’approccio mira a migliorare ulteriormente la flessibilità finanziaria ed efficienza della Rai.

“La giornata segna una straordinaria e storica coincidenza”, sottolinea la presidente della Rai Marinella Soldi in merito all’approvazione di “due documenti finalmente in stretta sinergia, per disegnare una Rai più flessibile, digitale, orientata al futuro”. “Affrontare con coraggio le sfide della digitalizzazione, garantendo la stabilità economica dell’azienda, valorizzando il nostro capitale umano di professionalità e rafforzando la missione di servizio pubblico. È questo l’obiettivo ambizioso che ci pone al fianco dei grandi player internazionali, proiettando la Rai verso il futuro”, commenta l’Amministratore Delegato Roberto Sergio.

“Oggi nasce la nuova Rai”, afferma il Direttore Generale Giampaolo Rossi, parlando di “un passaggio che rafforza la missione del servizio pubblico”. “Due iniziative importanti partono dai suggerimenti e dal lavoro fatto in cda da parte mia e del compianto Riccardo Laganà”, fa sapere il consigliere eletto dai dipendenti Davide Di Pietro, riferendosi alla valorizzazione delle risorse interne e alla razionalizzazione dei contratti esterni e delle consulenze.

Il Consiglio ha anche approvato il bilancio del 2024 e dato il via libera al contratto di servizio 2023-28, che recepisce le osservazioni della Commissione di Vigilanza. Questo contratto, dopo l’approvazione del Consiglio dei Ministri, può essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Sei voti a favore, mentre Bria si è astenuta.

La giornata rappresenta una tappa significativa per la Rai, mentre cerca di navigare nel mutevole panorama dei media e posizionarsi come un attore dinamico nell’era digitale.

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