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Gravina dice che “il cuore della riforma del calcio è la sostenibilità”

Gabriele Gravina

A meno di un mese e mezzo dall’assemblea straordinaria convocata da Gabriele Gravina, il presidente della Federcalcio, per discutere le modifiche statutarie, il clima di intesa tra le componenti sembra ancora lontano. Nonostante ciò, Gravina si mostra saldo nella sua posizione, respingendo ogni possibile indietreggiamento, come evidenziato durante l’approvazione unanime del budget del 2024 nel consiglio federale.

Il risultato di esercizio di 0,32 milioni e il margine operativo lordo di 20 milioni riflettono una gestione finanziaria solida, ma la vera sfida, secondo Gravina, risiede nel garantire la sostenibilità del calcio italiano. Riguardo alla riforma imminente, il presidente sostiene che il cuore del problema non è il numero di squadre nei campionati, bensì la necessità di mettere in sicurezza e dare significato al concetto di sostenibilità.

“Mi stupisce che si riduca il nostro impegno al numero di squadre. Lo ritengo offensivo. Il tema centrale è mettere in sicurezza e dare contenuto a quel termine che si chiama sostenibilità”, dichiara Gravina. Inoltre, sottolinea l’importanza di distinguere chi si impegna concretamente a salvaguardare il calcio da chi, invece, parla di riforme senza metterle in pratica.

Il prossimo mese, Gravina presenterà il piano strategico, avvertendo che vuole vedere chi sostiene un piano di salvaguardia per il calcio e chi, invece, continua a discutere di riforme senza adottarle. L’avvertimento è chiaro: se ci sarà chi continua a ignorare le esigenze del settore, Gravina non esiterà a “togliere la musica”, facendo riferimento a una possibile interruzione delle discussioni sulla riforma.

Il presidente affronta anche la questione degli arbitri, difendendo la categoria e mettendo in evidenza l’efficacia del sistema VAR. Ha riportato i dati che mostrano una riduzione significativa degli errori grazie alla tecnologia, sottolineando la qualità dei direttori di gara italiani a livello internazionale.

In conclusione, Gravina si presenta come un leader determinato a promuovere cambiamenti significativi nel calcio italiano, focalizzandosi sulla sostenibilità e difendendo l’integrità degli arbitri. Resta da vedere come evolveranno le dinamiche nelle prossime settimane e se sarà possibile raggiungere un accordo tra le varie componenti.

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