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Assegno di inclusione, lo percepiscono 480mila famiglie: no al 23% delle domande

Il nuovo Assegno di Inclusione, che ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza come strumento per contrastare la povertà, ha raggiunto circa 480.000 famiglie italiane nel primo accredito. Questo nuovo sostegno, introdotto a gennaio, ha un importo medio di 620 euro e si rivolge alle famiglie in situazioni di difficoltà economica che includono almeno un minore, un disabile o un individuo sopra i 60 anni.

I dati forniti dal Ministero del Lavoro delineano una situazione complessa. Mentre il numero di famiglie che hanno ricevuto l’Assegno di Inclusione è inferiore alle previsioni del governo, sono emerse anche numerose richieste respinte o sospese. Delle 779.302 domande arrivate, infatti, ben 182.350 sono state respinte, rappresentando una percentuale del 23,4%.

Le cause principali dei rigetti includono la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) sopra soglia, il superamento dei limiti di reddito e l’omessa dichiarazione lavorativa. Tuttavia, è importante notare che parte delle domande respinte potrebbe essere sospesa a causa di irregolarità nella documentazione, che potrebbe essere corretta entro un certo periodo.

La riduzione del numero di famiglie beneficiarie rispetto al Reddito di Cittadinanza precedente è stata oggetto di dibattito. Molti nuclei familiari che in passato avrebbero potuto beneficiare del Reddito di Cittadinanza ora non rientrano nei requisiti per l’Assegno di Inclusione. Questa situazione potrebbe essere attribuita alla stretta sui requisiti, oltre che al cambiamento nella modalità di controllo preventivo.

Nonostante le sfide iniziali, il Ministero del Lavoro si impegna a valutare attentamente ogni domanda sospesa e a informare gli interessati sull’esito delle verifiche entro breve tempo. Per coloro i quali ricevono una risposta negativa, vi è la possibilità di presentare una richiesta di riesame entro 30 giorni.

La CGIL ha espresso preoccupazione per la situazione, definendo il processo di selezione un “evidente fallimento del Governo” nel contrastare efficacemente la povertà. Si stima che circa mezzo milione di famiglie che avrebbero beneficiato del Reddito di Cittadinanza l’anno scorso non abbiano ottenuto l’Assegno di Inclusione. Tuttavia, è probabile che parte di queste famiglie possa accedere ad altri strumenti di sostegno, come il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL).

In conclusione, sebbene l’Assegno di Inclusione rappresenti un passo significativo nella lotta alla povertà, è evidente che vi sono ancora sfide da affrontare nel garantire un accesso equo e inclusivo a questo sostegno per le famiglie italiane più vulnerabili.

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