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Tim, va avanti il Piano ‘Free to Run’ di Labriola col sostegno del Cda

Tim, il colosso delle telecomunicazioni italiano, sta portando avanti con decisione il suo piano strategico denominato ‘Free to Run’. Dopo il crollo del titolo in Borsa nel giorno della presentazione del piano industriale 2024-2026, il Consiglio di Amministrazione ha ribadito il suo sostegno alla strategia delineata dall’Ad Pietro Labriola. Inoltre, si impegnerà a dissipare le incomprensioni del mercato attraverso una comunicazione integrativa.

L’annuncio è arrivato dopo un incontro lampo del Cda tenutosi domenica mattina, durante il quale Labriola e gli advisor hanno fornito chiarimenti sulle cause che hanno scatenato il nervosismo dei mercati. È stato chiarito che le preoccupazioni non derivano dal piano in sé, bensì dalle circostanze esterne.

Il direttore finanziario di Tim, Adrian Calaza, ha precisato che il piano non mira a fornire numeri irrealistici, ma piuttosto a garantire flessibilità finanziaria al gruppo. L’obiettivo finale è di ridurre il rapporto debito/EBITDA a 1,6-1,7 volte entro il 2026, rispetto all’attuale rapporto di 3,8 volte. Questo sarà possibile attraverso la vendita di Netco, che dovrebbe ridurre l’indebitamento di circa 14 miliardi di euro.

Tuttavia, fino al closing della vendita, Tim continuerà a “bruciare cassa”, secondo quanto spiegato durante l’incontro con la comunità finanziaria. Gli analisti stimano che ciò potrebbe comportare un indebitamento aggiuntivo di circa 1,5 miliardi di euro entro la fine del 2023.

Nonostante le sfide finanziarie, l’azienda è fiduciosa nel suo percorso verso il rinnovamento. Si prevede che il debito scenderà a 7,6 miliardi entro la fine del 2024, con un ulteriore riduzione nei due anni successivi. Calaza ha inoltre sottolineato che queste stime non tengono conto di possibili guadagni futuri, come gli earn out e la possibile vendita di Sparkle.

La reazione del mercato è stata altalenante, con un crollo iniziale seguito da un modesto rimbalzo. Gli occhi sono ora puntati su Piazza Affari, mentre la Consob monitora da vicino l’andamento degli scambi. Tuttavia, sia Vivendi che i sindacati rimangono critici rispetto alla vendita della rete, sottolineando la necessità di un dialogo più ampio con il governo.

In conclusione, Tim si prepara a superare le sfide finanziarie e a proseguire con determinazione il suo piano strategico. Con il sostegno del Consiglio di Amministrazione e un impegno verso la trasparenza e la comunicazione, l’azienda guarda con fiducia alle sfide future.

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