L’Italia mostra segni di crescita in termini di benessere generale, come emerge dal recente Rapporto dell’Istat. Oltre la metà dei 129 indicatori analizzati ha registrato un miglioramento rispetto all’anno precedente, con il 28,7% su livelli inferiori e il 17,8% stabile. In particolare, si segnala un incremento nella speranza di vita che raggiunge i 83,1 anni nel 2023, avvicinandosi ai livelli pre-pandemici del 2019. La forza lavoro tra i 20 e i 64 anni ha anche visto un aumento significativo, con 404.000 occupati in più rispetto al 2022.
Nonostante questi dati incoraggianti, persistono alcune preoccupazioni, soprattutto nell’ambito dell’ambiente, in relazione al cambiamento climatico, e della sicurezza, con un aumento nella percezione del rischio di criminalità. Questi problemi sollevano questioni sul livello di benessere equo e sostenibile nel Paese.
La relazione mette in evidenza anche sfide nel settore sanitario. Circa 4,5 milioni di cittadini nel 2023 hanno dovuto rinunciare a cure mediche per ostacoli economici o problemi di accesso, con un incremento rispetto agli anni precedenti. Inoltre, si notano disuguaglianze socioeconomiche nell’accesso alle cure oncologiche, particolarmente pronunciate tra gli uomini con basso livello di istruzione.
Un altro aspetto rilevato è il divario di genere nella soddisfazione della vita, con una differenza crescente tra uomini e donne nel dichiararsi ‘molto soddisfatti’. Tuttavia, in generale, si osserva un maggior ottimismo verso il futuro, soprattutto tra i lavoratori occupati e coloro che rivestono ruoli dirigenziali o sono imprenditori.
Il Rapporto mette in luce le molteplici facce del benessere in Italia, evidenziando i progressi e le aree in cui è necessario lavorare per assicurare un benessere equo e sostenibile per tutti i cittadini.
