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L’Europa di fronte al cambiamento climatico: è il continente che si sta riscaldando di più

L’Europa si conferma il continente che si sta riscaldando più rapidamente rispetto alla media globale, con un incremento delle temperature che si aggira intorno al doppio rispetto al resto del mondo. È quanto emerge dal rapporto “Stato europeo del clima 2023”, redatto da Copernicus e dall’Organizzazione meteorologica mondiale. I dati sono preoccupanti: dal 2020 i tre anni più caldi registrati e, a partire dal 2007, i dieci più caldi.

L’impatto di questo riscaldamento si manifesta in diversi modi, uno dei quali è l’aumento del 30% della mortalità legata al caldo negli ultimi vent’anni. Nel solo 2023, il continente ha visto vittime mortali causate da tempeste, inondazioni e incendi, con perdite economiche che superano i 13,4 miliardi di euro. L’ “estate prolungata”, che ormai da giugno a settembre porta con sé ondate di calore, incendi, siccità e inondazioni, è diventata una nuova norma climatica preoccupante.

Nel dettaglio, il giugno 2023 ha segnato il record del mese più caldo mai registrato nell’Europa nord-occidentale. Al contrario, le regioni mediterranee hanno sperimentato livelli di precipitazioni ben superiori alla media. Luglio ha quasi invertito questo schema, evidenziando come il clima estremo stia diventando sempre più imprevedibile e severo.

A livello fluviale, dicembre ha visto i flussi più alti mai registrati, con un quarto delle reti fluviali europee che ha mostrato flussi eccezionalmente elevati. Un terzo di queste ha superato le soglie di alluvione considerate “elevate”, e il 16% ha oltrepassato quelle “gravi”, evidenziando la crescente frequenza e intensità delle piogge e delle inondazioni.

Non meno preoccupante è la situazione dei ghiacciai. Nel 2023, le Alpi hanno subito una perdita eccezionale di ghiaccio, con una riduzione del 10% del volume residuo, aggravata dall’accumulo di neve invernale inferiore alla media e dall’intenso scioglimento estivo. Anche l’Artico non è stato risparmiato, registrando l’anno come il sesto più caldo, con l’estensione del ghiaccio marino che si mantiene costantemente al di sotto delle medie storiche.

In questo panorama tutt’altro che rassicurante, l’unico barlume di speranza arriva dalla produzione di energia rinnovabile. Nel 2023, l’Europa ha raggiunto un record, con il 43% dell’energia prodotta proveniente da fonti rinnovabili, superando per il secondo anno consecutivo quella da fonti fossili. Questo segnale positivo non solo dimostra la possibile transizione verso un’economia più verde, ma sottolinea anche l’urgenza di accelerare gli sforzi per combattere il cambiamento climatico.

Mentre le sfide climatiche si intensificano, è chiaro che l’Europa deve non solo continuare a investire in tecnologie sostenibili, ma anche implementare politiche efficaci per adattarsi e mitigare gli impatti sempre più severi del cambiamento climatico. L’impegno di tutti noi, dal singolo cittadino ai governi, sarà cruciale per navigare in questo futuro incerto e potenzialmente pericoloso.

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