Un bene estremamente prezioso, divenuto indispensabile nell’ultimo anno e mezzo, complice la pandemia. Seppur in un mercato saturo, con oltre un miliardo di persone negli ultimi cinque anni che hanno avuto accesso ai servizi di data mobile. La connessione a Internet è il fattore su cui si basa anche il percorso italiano ed europeo verso la transizione digitale. Ma quanto costa un gigabyte di rete mobile in giro per il mondo? La fotografia è stata scattata da Cable.co.uk, analisi recente compiuta su 230 paesi, tenendo conto dei piani prepagati e postpagati di ciascuno stato: è Israele il Paese in cui 1 Gb costa meno, meno di dieci centesimi (0,05 euro), scalzando l’India dal primato dello scorso anno. Secondo lo studio, il 75% della popolazione israeliana possiede uno smartphone. Alle spalle di Israele si piazza il Kirghistan, costo di un giga intorno a 0,15 euro (era 0,21 nel 2020), davanti a Fiji (0,19 euro, mercato aperto agli investimenti stranieri e lanciato verso il 5G).
La ricerca del sito britannico conferma il trend degli anni passati, con l’Italia (quarto posto, davanti al Sudan) inserita tra i paesi con le tariffe più convenienti, 0,27 euro per giga (erano 0,43 euro lo scorso anno). Dunque, in Italia i prezzi sono estremamente accessibili – fa notare lo studio – anche perché è uno degli Stati (come l’India) che si basa su una connessione di linea fissa, quindi offrendo piani mobili con più dati a un prezzo decisamente più conveniente, anche per la varietà di provider sul mercato.
Alle spalle dell’Italia c’è un colosso come la Federazione Russa, 0,29 euro per un gigabyte. In Europa, costi bassi anche in Francia (0,41 euro per giga), meno per Regno Unito (1,4 euro). E se realtà come Canada (5,7 euro per gigabyte) Stati Uniti (3,3 euro), Germania (3,4 euro) possono permettersi delle tariffe più corpose per la disponibilità economica degli utenti, il costo dei dati mobili in alcuni paesi dell’Africa è davvero elevato, eccessivo.
Nella top cinque dei Paesi meno a buon mercato c’è la Guinea Equatoriale (49,6 euro), seguito da Isole Falklands (44,5 euro), Saint Helena (39,8 euro), Sao Tome and Principe (30,8 euro) e il Malawi, quasi 26 euro per un giga di connessione. Incide parecchio sul costo dei dati, secondo l’analisi, l’assenza in Africa (specie subsahariana) di infrastrutture, con reti sovraccariche, pacchetti limitati di offerte e prezzi che volano alle stelle. Lo studio evidenzia anche il peso del digital divide, con le proiezioni sullo sviluppo del 5G che riguarda poco meno di una decina di Paesi, con la Cina (costo medio di un gigabyte, 0,52 euro) davanti a tutti i Paesi mondiali.
