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Lega-M5S attaccano la Ue ma l’intesa è più difficile

Mentre i lavori del tavolo M5S-Lega per scrivere il contratto di governo vanno avanti tra alti e bassi i ‘quasi vincitori’ litigano con l’Europa. Ad alzare la tensione le dichiarazioni del vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis ha chiesto al futuro governo italiano di mantenere gli impegni economici assunti nel passato e quelle del commissario alla Migrazione Dimitris Avramopoulos che ha auspicato la conferma della politica italiana sull’immigrazione. Il primo a rispondere è stato Matteo Salvini che ha parlato di “inaccettabile interferenza”. Qualche ora dopo è toccato a Luigi Di Maio rintuzzare il Financial Times che aveva parlato “di barbari ormai dentro Roma”. “Abbiamo attacchi continui – ha detto Di Maio – anche oggi da qualche eurocrate non eletto da nessuno. Il Ft parla di nuovi barbari, ma come vi permettete? Io più vedo questi attacchi, più sono motivato, perché vedo tanta paura di un certo establishment del cambiamento. Ma chi ha paura del cambiamento oggi è nostro nemico, chi lo vuole invece lotti con noi”.

L’attacco del quotidiano della City è stato particolarmente duro. “L’Italia è sul punto di instaurare il più anticonvenzionale ed inesperto governo alla guida di una democrazia occidentale europea dal Trattato di Roma del 1957: sarebbe formato dall’anti-establishment Movimento 5 Stelle e dall’estrema destra anti-immigrazione della Lega, partiti che – scrive il quotidiano – considerano il moderno sistema politico dell’Italia come un completo fallimento e le politiche e la governance europea come piene di difetti. Ora i barbari non stanno semplicemente premendo alle porte di Roma, sono entrati all’interno delle mura”.

Il contratto, secondo quanto riferiscono fonti 5S, sarebbe lievitato a quota 39 pagine e i punti (anche questi cresciuti rispetto all’ultima bozza con 22 capitoli) di disaccordo sarebbero pochi, non superiori al 5 per cento del totale. Fra questi vi sarebbe però la revisione dei trattati Ue. Per quanto riguarda le politiche europee, viene riferito, entrambi i partiti puntano a chiedere modifiche ma vi sarebbero divergenze sulle modalità. Ci sarebbe invece accordo su un drastico taglio alle cosiddette ‘pensioni d’oro’ e su una stretta verso l’evasione fiscale con il carcere per gli evasori. L’0imporesa non è facile come ammette “con realismo anche il leader della Lega: “O c’è una piena intesa con il M5S o si torna a votare perché non si può andare a Bruxelles con idee diverse”.

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