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Autostrade pubblica la convenzione, Toninelli attacca ancora

Rispondere “alle polemiche e alle strumentalizzazioni”. Questo l’obiettivo di Autostrade per l’Italia, che ha pubblicato on line, rendendo “pubblico e accessibile a tutti i cittadini”, il testo della convenzione in essere con il Ministero delle infrastrutture e trasporti, Piano finanziario compreso. La società brucia sul tempo l’audizione alle Commissioni parlamentari del titolare delle infrastrutture, Danilo Toninelli, e lo fa nonostante “nessuna norma interna o prassi internazionale” preveda la pubblicazione “di tali documenti relativi alle concessioni autostradali”.

Lo stesso Ministro pentastellato, in un post su Facebook, non ha giudicato particolarmente genuina la trasparenza di Autostrade: pubblicando la lettera con la quale aveva chiesto al Ministero di attivarsi per la diffusione della convenzione, ha scritto che “dopo quasi 20 anni dalla privatizzazione, dopo 20 anni di segreti e di omissis, Autostrade per l’Italia dice improvvisamente di voler fare trasparenza cercando di far apparire il proprio gesto come spontaneo e dettato da un autonomo desiderio di venire incontro all’interesse pubblico”. Toninelli ha collegato il gesto di Autostrade agli “effetti del Governo del cambiamento”.

“Peccato – prosegue Toninelli nel suo post – che già venerdì scorso, io avessi dato mandato alla dirigenza del Mit di tirare fuori tutti gli atti, gli allegati e il Piano finanziario connessi alla convenzione. E ciò malgrado le fortissime pressioni interne ed esterne in senso contrario che stavo subendo e continuo a subire, compresa la diffida inviata a suo tempo da Autostrade per l’Italia a pubblicare tutto“. Nelle prossime ore saranno pubblicate “via via online sul sito del ministero tutti gli atti delle altre convenzioni” sulle concessioni autostradali, ha aggiunto Toninelli, “in modo da dare davvero trasparenza all’opinione pubblica sui numeri grazie ai quali i padroni delle autostrade si sono arricchiti gestendo beni che appartengono a tutti noi”.

Nell’audizione alla Camera, Toninelli è tornato ad attaccare sulla manutenzione della rete autostradale: “Nel 2016 i ‘signori delle autostrade’ hanno fatturato quasi 7 miliardi. Di essi, 5,7 miliardi derivano dai pedaggi autostradali. Allo Stato sono tornati appena 841 milioni. Nel frattempo, dati del mio ministero, gli investimenti sono calati del 20% rispetto al 2015 e per la manutenzione si sono spesi appena 646 milioni, il 7% in meno rispetto all’anno prima”. Proprio sulla manutenzione, anche l’Aiscat aveva pubblicato dei dati, elogiando il lavoro di Autostrade.

A Toninelli, da Autostrade, dovranno inoltre pervenire “tutti gli adempimenti posti in essere per assicurare la funzionalità dell’infrastruttura in questione e prevenire lo specifico evento accaduto”, entro il primo settembre. Stessa cosa dovranno fare tutti i soggetti gestori italiani, nell’ambito del “procedimento di monitoraggio dello stato di conservazione e manutenzione di strade, autostrade, dighe”, ha detto Toninelli nell’audizione alle commissioni VIII di Camera e Senato sul crollo del ponte Morandi. La richiesta ad Autostrade è contenuta nella lettera di contestazione “del gravissimo inadempimento della Società concessionaria agli obblighi di manutenzione (ordinaria e straordinaria)” inviata il 16 agosto dal Ministero.

La documentazione pubblicata da Autostrade riguarda il testo originale della convenzione, stilata allora con l’Anas, approvata unitamente agli allegati della legge 101 del 2008, e tutti gli atti aggiuntivi successivi con i relativi allegati. “In questo modo la società rende noti tutti gli elementi che regolano la concessione, compreso il cosiddetto Piano Finanziario”, ovvero l’allegato E, ha precisato Autostrade, “redatto ai sensi delle delibere Cipe. La gran parte di questi documenti era stata già pubblicata sul sito web del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il 2 febbraio 2018, mentre la totalità dei documenti stessi era stata già resa disponibile nella scorsa legislatura (maggio 2017) ai membri della Commissione lavori pubblici del Senato per consultazione”. Il motivo per cui nessuna norma prevede la pubblicazione di documenti di questo tipo, secondo Autostrade, “è anche per assicurare parità di condizioni sul mercato tra i vari operatori del settore, anche per il caso di nuove procedure di affidamento”.

Intanto Autostrade ha comunicato che si farà carico anche delle esigenze economiche di commercianti, artigiani e imprenditori colpiti dalla tragedia di Genova che hanno le loro attività all’interno della Zona Rossa, in parallelo rispetto agli interventi a favore delle famiglie che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione in seguito al crollo del viadotto Polcevera e che si sono concretizzati finora nell’erogazione di contributi per le prime urgenti necessità per 165 nuclei familiari. La società, in una nota, ha invitato quindi artigiani, commercianti e imprenditori che hanno le loro attività all’interno della zona rossa a rivolgersi ai due Punti di contatto allestiti a Genova presso il Centro civico del Buranello e presso la scuola Caffaro – in collaborazione con il Comune di Genova e la Regione Liguria – per rappresentare le loro prime urgenti necessità, presentando richieste dettagliate che certifichino i danni che stanno subendo a causa delle conseguenze del crollo del viadotto Polcevera e le caratteristiche economiche delle attività impattate. Le richieste potranno essere inviate anche via mail all’indirizzo [email protected].

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