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Alitalia: utile trimestre da 2 mln, il migliore dell’anno

Utile netto a 2 milioni di euro: la previsione per il terzo trimestre dell’anno è a dir poco ottimistica per Alitalia, come non succedeva da tempo. Gli ultimi aggiornamenti arrivano dal triumvirato di Commissari della compagnia di bandiera, in audizione alla Camera: Luigi Gubitosi, Stefano Paleari e Enrico Laghi. Il terzo trimestre 2018 dovrebbe essere il primo, dopo tanto tempo, che Alitalia chiude con un utile netto positivo. Si è trattato infatti di “un buon periodo”, ha detto Gubitosi alla Commissione trasporti. “Era tanto tempo che non succedeva. E’ il miglior trimestre dell’anno”, ha aggiunto.

“Attualmente si stima per il 30 settembre una cassa disponibile, inclusi i depositi di garanzia, di 770 milioni“, ha sottolineato Paleari, che ha ricordato il prestito ponte di 900 milioni da parte dello Stato. La gestione fino al 2 maggio 2017, cioè prima dell’amministrazione straordinaria, ha avuto un “consumo netto di cassa di 549 milioni al netto dei depositi, mentre nei 17 mesi di amministrazione straordinaria sono stati consumati 113 milioni”. Per Alitalia inoltre si stima “un buon quarto trimestre in termini di ricavi”. Il terzo trimestre 2018, ha spiegato, mostra un “miglioramento” rispetto allo stesso periodo del 2017, che “non era facile da ottenere” per due motivi: perché “si confronta con il terzo trimestre 2017 che era già in amministrazione straordinaria”; e per l’aumento del costo del petrolio. “Malgrado questo, il risultato finale è un Ebitda di 87 milioni, contro i 68 dello scorso anno. Vuol dire che, se anche operassimo in continuità societaria, togliendo gli ammortamenti chiudiamo con 24 milioni di utile prima delle imposte e 2 milioni di utile netto”, ha detto Paleari. “Ricordiamo che stiamo parlando di una previsione”, ha puntualizzato il commissario Luigi Gubitosi.

“Oggi ci stiamo adoperando affinché, ove si manifestassero soggetti interessati, si possa metterli in condizione nei tempi più rapidi possibili di manifestare nel concreto il loro interesse”, ha detto Laghi ricordando che la procedura di vendita si conclude il 31 ottobre, mentre il termine per la restituzione del prestito ponte è il 15 dicembre. “Il 31 ottobre c’è una scadenza fissata per legge e speriamo ci sia la possibilità di poterla onorare, poi si vedrà in che forma”, ha aggiunto Gubitosi.

I commissari non vogliono parlare, al momento, dei possibili futuri partner di Alitalia: “Non commentiamo Fs o Cdp. E’ una scelta governativa e non tocca a noi commentare”, ha detto Gubitosi. “La scelta sulla presenza di un eventuale partner industriale sarà fatta su un Piano industriale. Dovremo vigilare sulla sua osservazione”. Di una partnership aveva parlato il viceministro dello Sviluppo economico Dario Galli a margine di un convegno: “una partnership con una grande compagnia che sia adeguata e che faccia quello di mestiere ma che contrattualmente, in maniera chiara e ben definita, compri l’azienda non per fagocitarla e distruggerla ma per sviluppare e utilizzare al meglio quello che ha di positivo mantenendone il marchio e l’italianità. Potrebbe essere questa la soluzione più adeguata, ma al governo siamo in due quindi vedremo a cosa si arriverà”.

Per qualcuno, aveva detto Galli “la soluzione potrebbe essere all’interno di una sorta di nazionalizzazione con Cassa Depositi e Prestiti piuttosto che Ferrovie, ipotesi verso la quale io sono tiepido perché in passato non ha dato grandi risultati”. Il discorso Alitalia, ha aggiunto, “è abbastanza complesso perché ci sono fattori non marginali da considerare. Credo che non si sia ancora arrivati a una definizione finale perché le ipotesi sul tavolo sono moltissime, più di una. Io penso che Alitalia non va svenduta. Se dal punto di vista industriale non è più una compagnia di prim’ordine, ha però il mercato, il marchio, gli slot, insediamenti presso gli aeroporti e know how che sono importantissimi e che chi si offre di comprare conosce bene, quindi dobbiamo essere attenti noi a non svendere come abbiamo fatto in altri casi”.

 

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