Italia e Russia hanno firmato tredici accordi e intese per un controvalore di circa 1,5 miliardi di euro: tra le aziende nel piatto Enel, Pirelli, Barilla, Techint, Coparm, Bio.On, Pietro Fiorentini, Mikrocapital, Adler, Fornovo e il gruppo Ferretti. Questo l’esito di quella che il premier Giuseppe Conte ha definito “una proficua giornata trascorsa insieme” con Vladimir Putin al Cremlino. “Un’occasione per ripassare e rafforzare la cooperazione in vari campi tra l’Italia e la Federazione russa”, sottolinea.
Come governo “siamo pronti a sostenere le aziende intenzionate a intensificare la cooperazione industriale con partner russi” e siamo pronti a “partecipare a nuovi progetti di sviluppo”, aggiunge. “Rafforzare la cooperazione industriale è un dovere per noi, tenuto conto della naturale complementarietà tra l’economia italiana e russa”. “Non sono qui per chiedere a Putin di comprare attraverso il fondo sovrano i titoli italiani – aggiunge – tuttavia che “i fondamentali dell’economia italiana sono solidi” e se il fondo lo volesse fare, farebbe “un affare”.
E Putin, dal canto suo, afferma che per la Russia “l’Italia è un nostro partner economico importante. L’Italia è un nostro partner commerciale importante. Sappiamo che l’economia italiana ha basi molto solide, ci fidiamo del governo italiano e noi siamo sicuri che i problemi saranno risolti”. E parlando del dibatto sulla manovra e del confronto con la Commissione europea aggiunge: “Su questo noi non ci intromettiamo. Ma non ci sono remore di carattere politico sull’acquisto dei titoli di stato italiani dal fondo sovrano russo“, sebbene “oggi non ne abbiamo discusso”.