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Manovra, i fondi ci sono, lo scontro Di Maio-Salvini

Una nuova giornata di tensione tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini sulle cifre della manovra. In mezzo, come ormai fin dal giuramento, quel Giuseppe Conte presidente del Consiglio, dotato, per sua stessa ammissione, di “capacità di mediazione lunghe cinque anni”. In coincidenza dello sbarco della manovra al Senato, puntuale, si è svolto stasera un vertice tecnico-politico tra lo stesso Conte, i sottosegretari Giancarlo Giorgetti, Claudio Durigon, Laura Castelli, Massimo Garavaglia e i rappresentanti di Ragioneria dello Stato e Inps.

Ognuno tira acqua al suo mulino (elettorale). “Alla luce delle tabelle fornite – fanno sapere le fonti della Lega – è possibile confermare gli obiettivi politici della manovra sullo smantellamento della legge Fornero che partirà senza penalità e nei tempi già previsti. Inoltre sono confermati i finanziamenti per il triennio”.

Al termine dell’incontro di oggi con il premier Giuseppe Conte e la Ragioneria dello Stato vengono confermati gli obiettivi della manovra sul reddito di cittadinanza che partira’ nei tempi stabiliti. E’ confermato anche il taglio delle pensioni d’oro. E’ quanto si apprende da fonti del M5S.

Tregua armata, quindi, tra i due vicepremier che tuttavia, hanno passato la giornata a puntualizzare e polemizzare. “I fatti si fanno al Mise”. Così il vicepremier grillino Luigi Di Maio commenta il tête-à-tête tra l’altro vicepremier, Matteo Salvini, e i vertici dell’industria domenica al ministero dell’Interno. “Ora ci aspettiamo i fatti e i fatti si fanno al Mise, perché è il Mise che si occupa delle imprese, come ha detto il presidente Boccia”, sottolinea rispondendo ai cronisti che gli chiedevano se non si sentisse “scavalcato” da Salvini. “Tutti i ministri hanno il dovere di incontrare sempre le imprese”, aggiunge.

La risposta del leader leghista non si è fatta attendere: “A me interessa la sostanza, io incontro, ascolto, trasferisco, propongo, miglioro poi a me interessa che il governo nel suo complesso aiuti gli italiani. Ognuno fa il suo”, ha detto Salvini, ad Assolombarda, incontrando i vertici delle territoriali di Confindustria. “Le nostre preoccupazioni per questa manovra non sono tanto le percentuali di deficit quanto sulla natura e la qualità del debito”, sottolinea il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti ribadendo quanto detto più volte dal presidente Boccia.

Alle “poco più di 10” sigle imprenditoriali “viste ieri da Salvini” Di Maio domani risponderà con un incontro con 30 sigle, alle quali il leader M5s assicura novità sul cuneo fiscale, la sburocratizzazione e i debiti della pubblica amministrazione: “”il nostro obiettivo è creare un tavolo permanente che segua tutta la legge di bilancio per gli imprenditori e i professionisti per dargli la possibilità di migliorarla”, ha detto il Ministro dello sviluppo.

Un incontro, quello di ieri, particolarmente positivo: “per la prima volta dall’insediamento il governo ha convocato i rappresentanti del mondo dell’economia e riusciamo dialogare in termini di confronto”, ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. “Il clima e il dialogo sono sicuramente andati bene, ora però aspettiamo i fatti”.

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