NF24
Cerca
Close this search box.

Bonomi cambia strategia, ora serve un patto per l’Italia

Se non è un’inversione a ‘u’, è sicuramente un cambio di strategia. Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, dopo gli attacchi frontali al governo dei suoi primi passi alla guida di Viale dell’Astronomia, parlando all’assemblea degli industriali, si rivolge al premier Giuseppe Conte, presente in platea, con toni diversi: “Serve un nuovo grande patto per l’Italia“. La conflittualità, una volta capito che la legislatura può proseguire con questo assetto istituzionale, cede il passo al realismo. E alla proposta.

 

La premessa è che dopo “25 anni di stasi” bisogna puntare su una “nuova produttività”. E, aggiunge subito dopo, “è su questo concetto ampio di produttività che si devono concentrare le azioni e le politiche dei prossimi anni, con l’obiettivo di massimizzare il ruolo di motore dello sviluppo del sistema delle imprese e del lavoro, e dare nuova centralità alla manifatture”. Questo, dice Bonomi, “è il patto che chiediamo al Governo di scrivere”, con Confindustria e con tutte le parti sociali; un patto che richiede “una visione alta e lungimirante”.

 

La chiave sono le scelte. “Servono scelte per l’Italia del futuro. Scelte anche controvento. Serve il coraggio del futuro”, scandisce, prima di rivolgersi direttamente a Conte: “Presidente, lei ha detto: ‘se sbaglio sull’utilizzo del Recovery Fund, mandatemi a casa’. No, signor presidente. Se si fallisce, nei pochi mesi che ormai che ci separano dalla definizione delle misure da presentare in Europa, non va a casa solo lei. Andiamo a casa tutti”. Il passaggio successivo è quello che più degli altri rappresenta il cambio di rotta: “Non ce lo possiamo permettere. E’ tempo di una azione comune, oppure non sarà un’azione efficace”.

 

Il pragmatismo spinge Bonomi a indicare la necessità di “un quadro netto di poche decisive priorità“. La politica economica, in questo passaggio cruciale, deve essere capace di indicare un percorso. “Serve una rotta precisa per dare significato complessivo alle misure, e per tracciare la rotta serve un approdo sicuro”.

 

Due le indicazioni principali sul piano concreto. No ai sussidi e una riforma degli ammortizzatori sociali che smonti una parte del reddito di cittadinanza.

 

“Aderire allo spirito Ue significa una visione diversa dai sussidi per sostenere i settori in difficoltà”, evidenzia il presidente di Confindustria, che sceglie uno slogan per rafforzare il concetto: “I sussidi non sono per sempre, né vogliamo diventare un Sussidistan”.

 

Sull’altro fronte, serve “una profonda” riforma degli ammortizzatori sociali, tema sul quale, ricorda, “abbiamo inviato a metà luglio a governo e sindacati una proposta dettagliata, cui finora non abbiamo visto seguito”. Una proposta che “si ispira al varo di vere politiche attive del lavoro, smontando la parte di Redito di cittadinanza non destinata al contrasto alla povertà ma destinata in teoria alle politiche del lavoro che però, di fatto, per constatazione ormai unanime non funziona”. Bonomi ritiene necessario “aprire alle Agenzie per il lavoro che conoscono, a differenza dei Centri pubblici per l’impiego, le competenze richieste dalle imprese, e serve collegarvi nei nuovi contratti l’assegno di ricollocazione, coinvolgendo direttamente le imprese nelle procedure dell’outplacement e gli enti bilaterali di formazione imprese-sindacato nella grande opera di riaddestramento a nuove competenze, che è la vera sfida dell’industria”.

 

Il presidente di Confindustria rispedisce anche al mittente, i sindacati, l’accusa di non volere il rinnovo dei contratti. Confindustria, dice, “sta subendo una serie di accuse sindacali, e non solo, sulla nostra presunta contrarietà” al rinnovo dei contratti. Ma, aggiunge, non è così. “Nessuno di noi ha mai pensato né parlato di blocco, il problema sono le regole da rispettare”, chiarisce, augurandosi che “il fraintendimento si superi presto, con dialogo, rispetto e ragionevolezza”. Torna, anche in questo caso, l’approccio dialogante. Confindustria “vuole contratti che siano compresi nello stesso spirito della svolta che vogliamo costruire insieme, nel Patto per l’Italia”.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.