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Boccia (Confindustria): problema banche? È il Paese che non cresce

L’Italia non ha bisogno di un’operazione di sistema per le banche, ma piuttosto di un decreto ‘sblocca cantieri’ per far ripartire l’Italia in un contesto di rallentamento globale dell’economia a cui bisogna prepararsi. Ne è certo il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che ha sottolineato quanto sia importante in questo momento “un’operazione di crescita del Paese da cui deriva il credito (delle banche)”. “È evidente – aggiunge – che il rallentamento del Qe potrebbe comportare un rallentamento e maggiore selettività del credito. A maggior ragione bisogna investire sulla crescita, che determina il credito. Non è il credito che determina la crescita”.

Avanti, dunque, al “piano b post manovra“, afferma Boccia. “Speriamo che non ci sia una recessione e che non serva una manovra correttiva”, auspica, e chiede “un decreto immediato, una sorta di sblocca cantieri“, osservando come l’industria tedesca sia già in fase recessiva, e sia dunque necessario “mettersi in sicurezza”, spiega aggiungendo che “bisogna aprire immediatamente i cantieri con le risorse già stanziate che non intaccherebbero il deficit del paese e determinerebbero 400.000 posti di lavoro, al di là della Tav Lione Torino che comporterebbe altri 50.000 posti di lavoro”.

E, in merito alle tensioni tra Italia e altri paesi Ue, ancora non stanno avendo conseguenze sulle imprese, dice Boccia, augurandosi che ciò non avvenga. Ma il numero uno degli industriali ricorda che l’Italia è “uno dei più grandi esportatori d’Europa. Esportiamo 550 miliardi all’anno, di cui 250 in Europa e i primi due paesi al mondo in cui esportiamo sono Germania a Francia“.

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